Mercati emergenti: sta tornando il sereno. Valutazioni a buon mercato attraggono gli investitori

Nicola D’Antuono

14 Aprile 2014 - 06:28

Dopo le forti turbolenze degli ultimi mesi, i mercati emergenti provano a rialzarsi favoriti anche da valutazioni a buon mercato. Sullo sfondo diverse tornate elettorali

Mercati emergenti: sta tornando il sereno. Valutazioni a buon mercato attraggono gli investitori

Nelle ultime settimane la tempesta che si era abbattuta dallo scorso anno sui mercati emergenti sembra aver mollato la presa, lasciando spazio a un clima di maggiore serenità tra gli investitori internazionali. Le tensioni politiche, il peggioramento dei fondamentali e le aspettative di stretta monetaria negli Usa prima del previsto avevano provocato una pericolosa fuga di capitali, facendo crollare le borse e le monete dei paesi con i problemi economici più evidenti, ma anche quelli troppo dipendenti dalla liquidità a buon mercato elargita dalla Federal Reserve.

Dopo le pesanti perdite registrate nell’ultimo anno, alcuni analisti finanziari sono pronti a scommettere sul rilancio dei mercati emergenti sottolineando, però, che sarà necessaria un’attenta selezione delle migliori opportunità. A catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato dovrebbero essere le tornate elettorali che interesseranno presto numerosi paesi emergenti. Un paio di settimane fa c’è stato il primo assaggio in Turchia, dove si sono svolte le elezioni amministrative che si sono concluse con la vittoria del partito di Erdogan, l’attuale premier turco.

Nei prossimi mesi andranno al voto gli elettori di più di 40 paesi, che rappresentano il 20% della produzione globale. Il focus sarà senza dubbio sui paesi con un alto tasso di crescita come Brasile, India, Sudafrica, Indonesia. Solo questi paesi pesano per circa il 40% negli indici obbligazionari degli emerging markets e più del 25% negli indici azionari. Le tornate elettorali saranno fondamentali per fare previsioni sulle tendenze future. In Turchia la vittoria di Erdogan era stata scontata ampiamente dagli investitori ed è stata molto apprezzata.

Le aspettative di maggiore stabilità politica nel paese euroasiatico hanno creato i presupposti per un forte affluso di capitali, in parte provenienti dalla Russia e in parte ritornati sulle rive del Bosforo dopo la fuoriuscita avvenuta nelle fasi più turbolente degli ultimi mesi. La borsa di Ankara sta facendo molto bene, mentre la lira turca ha guadagnato il 6% sul dollaro nell’ultimo mese. Gli esperti ora guardano con interesse alle elezioni dei due giganti: Brasile e India. Nel subcontinente indiano le elezioni sono già in corso dal 7 aprile, mentre nel paese sudamericano si andrà al voto in ottobre.

In India la borsa di Mumbai è in forte rally, sulle aspettative di formazione di un governo di coalizione guidato da Narendra Modi che possa rilanciare la crescita economica e raddrizzare le principali voci di bilancio pubblico. Alla Carmignac, però, preferiscono puntare su Cina e Messico, ma più in generale i multipli delle borse dei mercati emergenti stanno tornando a essere molto attraenti. Infatti, rispetto al p/e vicino a 16 negli Stati Uniti e in Europa, i mercati emergenti vedono il rapporto prezzo/utili in discesa circa a 10. Le valutazioni a buon mercato potrebbero attrarre nuovamente gli investitori, dopo una fase molto negativa.

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