Mercati emergenti in rialzo a sorpresa dopo la mossa della Fed, ecco perché

Livio Spadaro

17 Dicembre 2015 - 15:36

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La stretta operata dalla Fed sull’economia americana ha sortito un effetto positivo a sorpresa sui mercati emergenti. Perché i mercati emergenti salgono?

Mercati emergenti in rialzo a sorpresa dopo la mossa della Fed, ecco perché

Effetto a sorpresa(?) dell’annuncio del rialzo dei tassi americani da parti della Federal Reserve sui mercati emergenti. Nei mesi scorsi, molti analisti ed esperti avevano mostrato preoccupazione per il destino delle economie emergenti in seguito ad un rialzo dei tassi statunitensi. Eppure nella seduta odierna gli indici di questi mercati sono risultati essere in rialzo, perché?

Mercati emergenti: paura per debito troppo elevato

Le Borse di tutto il mondo festeggiano il tanto atteso rialzo dei tassi americani che, per ritmo e tasso di incremento non ha deluso le aspettative dei mercati. A sorpresa anche gli indici dei Paesi emergenti hanno segnato netti rialzi e molti investitori si stanno chiedendo come mai.

Effettivamente nei mesi passati c’è stato un susseguirsi di report e di aspettative negative sui mercati emergenti nel caso la Fed avesse dato il via alla prima stretta sull’economia americana dell’ultimo decennio.

Tuttavia, lo stessa attesa sulla stretta della Fed ha danneggiato i mercati emergenti che, in un certo senso, in questi mesi si sono trovati “sospesi” nell’attesa di novità da parte della Federal Reserve.

La crescita negli ultimi anni dei mercati emergenti è stata causata anche dall’aumento dell’utilizzo da parte delle economie più sviluppati di politiche monetarie accomodanti che hanno inondato di liquidità il mercato.

L’utilizzo sempre più frequente di questi strumenti di politica monetaria hanno fatto in modo di schiacchiare i rendimenti dei bond dei Paesi sviluppati verso il basso.

Gli investitori, sempre più alla ricerca di strumenti ad alto rendimento, hanno dirottato i propri investimenti verso il mercato obbligazionario dei mercati emergenti (sia corporate che sovrani). La massiccia richiesta di obbligazioni ha fatto in modo che le società dei mercati emergenti emettessero bond, anche con meriti creditizi dubbi.

I debiti di queste società sono per la maggior parte espressi in Dollari americani e l’ingente ammontare degli stessi, insieme al rallentamento delle economie di appartenenza, ha fatto in modo di spaventare gli investitori che hanno ritirato i fondi dai mercati emergenti causando pesanti svalutazioni delle monete locali con conseguente rischio di default di numerose società (si veda ad esempio il caso del Brasile).

Proprio questa montagna di debiti ha scatenato i timori degli analisti e degli esperti, vista la divisa in Dollari americani delle esposizioni, in vista dell’aumento dei tassi americani. Un aumento del valore del Dollaro mette ad ulteriore rischio la sostenibilità economica di molte aziende delle economie emergenti.

Mercati emergenti: perché il rialzo dei tassi può dare fiducia

Proprio oggi, all’indomani del rialzo dei tassi, sia la banca centrale russa che quella filippina hanno commentato positivamente la stretta americana sui tassi di interesse. Il perché va ricercato in vari motivi, ecco quali:

-* Fine dell’incertezza
La decisione della Fed, come abbiamo detto in precedenza, ha concluso l’incertezza che aleggiava su tale evento e che rendeva di difficile previsione l’andamento dei mercati emergenti.

La comunicazione della Federal Reserve ha fatto in modo di rendere più chiare le mosse future della stessa, permettendo una migliore previsione su ciò che potrebbero fare i mercati emergenti.

-* Riequilibri delle economie emergenti

La forte svalutazione di alcune valute dei Paesi emergenti e la crisi piombata su alcuni di essi a causa del crollo delle materie prime ha forzato le banche centrali di questi Paesi ad agire sulla politica monetaria.

La Cina dopo aver svalutato lo Yuan, sta cercando di accomodare la politica monetaria in modo da attutire il rallentamento dell’economia (con effetti che già da ora sembrano dare qualche segnale di fiducia).

L’India ha approfittato della disinflazione causata dal petrolio per tagliare i tassi di interesse e dare una spinta ai consumi interni (così come le Filippine).

-* Alcuni Paesi emergenti sono in pieno boom sostenibile

Ci sono alcune economie emergenti che continuano a crescere a ritmi uguali o superiori al 4%, senza aver accusato il calo delle materie prime o il rallentamento dell’economia cinese.

Economie quali quella della Polonia, Turchia, Ungheria e Repubblica ceca crescono a un ritmo di crescita stabile compreso tra il 3% e il 5%, in maniera sostenibile, destando le attenzioni degli investitori.

-* Debito totale dovrebbe scendere

L’aumento dei tassi di interesse da parte degli Stati Uniti se da una parte crea un problema per l’indebitamento delle società emergenti dall’altro lato crea un effetto positivo sugli stessi.

La politica dei tassi zero ha fatto in modo che l’ammontare di debito totale crescesse a ritmi insostenibili, come articolato nel nostro pezzo di ieri, mettendo a rischio la salute economica di molti Paesi emergenti.

La stretta sui tassi da parte della banca centrale americana permetterà in futuro di diminuire l’ammontare di debito, facendo in modo che le società facciano meno uso della leva finanziaria.

Dollaro forte: quali rischi per mercati emergenti legati a Cina e commodities?

Permangono ancora tuttavia preoccupazioni per quei Paesi che dipendono molto dall’andamento delle materie prime o dalla Cina. Nel primo caso un esempio pratico può essere dato dalla Russia, che ha rischiato il default quest’anno a causa della crisi petrolifera.

Tuttavia, dopo il crollo del PIL di quest’anno, le proiezioni per il Paese guidato da Putin tornano ad essere positive per il prossimo anno grazie alle politiche attuate dalla banca centrale russa per fermare la svalutazione del rublo. Lo stesso Putin oggi ha affermato che la Russia ha ormai superato il picco di crisi economica.

Nel secondo caso espresso in precedenza, ci viene in aiuto il caso della Corea del Sud. La Corea ha un surplus commerciale tra i più alti in Asia, tuttavia, l’economia aperta del Paese esposta principalmente ai commerci con la Cina mettono la Corea a rischio shock.

Tuttavia, anche in questo caso il Governo coreano sta cercando di mettere in atto politiche volte a rendere meno rischiosa l’esposizione del Paese.

Economia globale in fase di riequilibrio. La mossa della Fed sarà di aiuto?

Nel complesso, sembra che l’economia globale sia in una fase di riequilibrio dopo qualche eccesso vistosi negli scorsi anni a causa dell’eccessiva liquidità immessa nei mercati.

La stretta della Federal Reserve potrebbe dare un ulteriore stimolo ai Governi dei mercati emergenti per cercare di riequilibrare la situazione dei rispettivi Paesi. Paesi che soffrono ognuno di problemi diversi, non per forza legati all’andamento di materie prime o petrolio.

Molti analisti dopo l’annuncio della Fed hanno cambiato opinione sull’andamento degli emergenti, riacquistando fiducia sulla ripresa degli stessi.

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