Mercati Emergenti: è tempo di investire?

Mercati emergenti: è tempo di tornare ad investire?
Secondo Alliance Bernstein, per bocca di uno dei suoi Portfolio Manager of Strategic Core Equities - Sammy Suzuki - i tempi sono ormai maturi. Le previsioni sugli utili sono rialziste, come anche gli indicatori di crescita.

A dare un ulteriore segnale dell’opportunità di investimento sui mercati emergenti, sottolinea l’analista, troviamo anche gli effetti positivi delle ultime riforme fiscali e la presenza di valutazioni convenienti sui mercati.

Analizziamo i motivi che spingono Alliance Bernstein ad avere una view rialzista su (parte delle) economie in via di sviluppo.

Perché investire sui Mercati Emergenti

Nonostante l’aspetto di rischio non sia scomparso all’interno del settore - alimentato per lo più dall’impatto della normalizzazione di politica monetaria da parte della Fed e del protezionismo perseguito da Trump - esistono delle opportunità che dovrebbero essere in ogni portafoglio che investe su livello mondiale.

Non tutte le società e non tutti i Paesi nel mondo emergente sono influenzati dai fattori esteri, e comunque non allo stesso modo.

“Esiste una divergenza tra i fondamentali che sta creando ricche opportunità per quegli investitori che hanno molte risorse e sono in grado di distinguere i segnali dai rumori”,

specifica l’analista di Alliance Bernstein Sammy Suzuki.

I 3 nuovi trend nei Mercati Emergenti

L’analista individua tre macro trend che prevede influenzeranno quali e il mondo in cui nuovi soggetti riusciranno ad emergere nel settore.

1) L’alta spesa della classe media
La tendenza a spendere un grande quantitativo di soldi per beni di lusso da parte della classe media promette di spingere alcune economie emergenti, soprattutto la Cina, dove il fenomeno di “elevazione sociale” è particolarmente pronunciato.
Nel dragone rosso le previsioni parlano della capacità da parte delle famiglie benestanti (fascia medio-alta) di avere in mano circa la metà del reddito disponibile nelle aree urbane entro il 2020, ovvero il doppio rispetto al dato di inizio dell’ultimo decennio. Questo trend non fa altro che aumentare la domanda per beni esclusivi e lussuosi dall’estero.

2) Multinazionali emergenti in espansione
Un altro fattore che promette di alimentare la crescita dei mercati emergenti è la continua espansione delle multinazionali nate in quei luoghi.
Sebbene vi siano enormi differenze con le corporazioni occidentali, alcune di queste multinazionali sono riuscite a tirare su dei progetti di enorme successo, sfruttando la buona performance locale per lanciarsi all’interno dei mercati esteri.

Alcuni esempi come Samsung Electronics (Corea del Sud) e Embraer (Brasile, specializzata nella costruzione di aerei) traggono beneficio dal costo ultrabasso della manodopera locale unito all’innovazione dell’ingegneria, diventando così grandi player a livello mondiale.

3) L’attenzione all’ambiente
L’ultimo trend ad impatto sull’andamento dei mercati emergenti è la forte attenzione alle emissioni e alla loro riduzione, riportando il focus sull’ambito ambientale.
Torniamo a parlare della Cina, da anni vittima di un inquinamento sfrenato, ma che nell’ultimo periodo ha messo in campo numerose misure a contenimento dello smog, dando lo spunto ad altre economie come quella indiana. Il vantaggio principale va alle aziende esportatrici di commodities, grazie all’aumento dei prezzi derivante ad un calo delle forniture.

Il miglioramento dei settore della materie prime promette poi di ridurre le problematiche delle banche grazie al calo degli importi a prestito in sofferenza.
Il macro trend offre un nuovo slancio anche al settore dell’energia pulita e delle energie rinnovabili e a tutti i soggetti legati al gas naturale, utilizzato in sostituzione del greggio.

Come scegliere dove investire sui mercati emergenti? Occorre una ricerca rigorosa e un’ampia conoscenza dell’ambiente locale e dell’andamento dei settori economici interni, nonché un’estrema capacità di controllare il rischio sul proprio investimento.