Mediobanca: il 2019 sarà l’anno della rete unica

Francesca Caiazzo

01/02/2019

01/02/2019 - 12:44

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Secondo gli analisti della banca d’affari, entro l’anno in corso si potrebbe concretizzare il completamento del progetto della rete unica TIM-Open Fiber.

Mediobanca: il 2019 sarà l’anno della rete unica

Il 2019 potrebbe essere l’anno della svolta per la rete unica. I segnali, secondo Mediobanca Securities, ci sono tutti e indicano che il progetto potrebbe finalmente concretizzarsi.

L’apertura a una collaborazione tra TIM e Open Fiber e il dichiarato appoggio del governo farebbero ben sperare in questa direzione.

Gli analisti di Mediobanca offrono anche un’analisi del più ampio settore Tmt, i titoli del quale nell’anno in corso potrebbero vivere momenti di sofferenza.

Intanto, le azioni Telecom stamattina si mostrano un po’ ballerine e al momento della scrittura vengono scambiate a €0,4877 in rialzo dello 0,35%.

TIM: verso la rete unica

Per gli analisti di Mediobanca, dunque, è “tempo di esplorare nuove frontiere” come suggerisce il titolo del report che hanno pubblicato. Un documento che guarda al 2019 come l’anno cruciale dell’implementazione della rete unica TIM-Open Fiber.

D’altra parte, fanno notare gli esperti, a Roma è stato dato già il via libera a un emendamento finalizzato ad accelerare il processo. Anche il governo non ha mai nascosto di voler far presto e di sostenere la creazione di una rete unica.

Dar vita a una entità, dunque, in cui TIM manterrà il ruolo di azionista rilevante, sebbene non vada esclusa a priori un eventuale contributo di Cdp.

Procedere congiuntamente e in tempi rapidi alla distribuzione della Fibra consentirebbe inoltre un risparmio economico e di dare un forte impulso al progetto, per la riuscita del quale potrebbe essere anche contemplato un approccio di tipo Rab.

Insomma, per gli analisti, questo scenario non potrebbe che essere un’ottima occasione sia per TIM e Open Fiber sia per l’Italia stessa.

Verso il 5G

Nel report, gli analisti di Mediobanca suggeriscono anche il completamento del progetto di consolidamento delle torri europee possa essere realizzato nel 2019.

In questo scenario, cruciale sarà la rivoluzione del 5G, a cui gruppi come TIM e Vodafone stanno lavorando con un’ipotesi sempre più concreta di condivisione delle infrastrutture e dei servizi anche per ridurre i costi necessari.

“Continuiamo a credere che il consolidamento delle torri di trasmissione sia un’esigenza e vediamo il mix tra il cambiamento dell’azionista di controllo per l’ex Ei Towers e il processo di re-farmimg come catalizzatori chiave per far sì che ciò accada. Alcuni aggiornamenti sulla cessione di Persidera potrebbero arrivare nelle prossime settimane, con Rai Way ancora considerato l’offerente naturale per questo asset”

osservano a tal riguardo gli esperti.

Uno sguardo al Tmt: la raccolta pubblicitaria

Il documento stilato da Mediobanca contiene anche alcune interessanti indicazione sul settore Tmt.

Intanto, osservata speciale resta la raccolta pubblicitaria, che si sta dimostrando piuttosto dinamica: nel mese di novembre dello scorso anno è aumentata dell’1,2%, restando comunque stabile nei primi 11 mesi del 2018. A trainarla ci sono i segmenti radio e online, ma anche il settore televisivo non ha mostrato particolari segnali debolezza.

La vera preoccupazione, semmai, arriva dallo scenario macro caratterizzato da un forte rallentamento, che potrebbe essere acuito dai recenti indicatori di sofferenza dell’economia italiana. La notizia che l’Italia è entrata in recessione nel quarto trimestre 2018 non può che essere accolta con occhio vigile.

Pe questo, rispetto alla performance dell’anno scorso, gli analisti ritengono che “che la raccolta pubblicitaria nazionale nel 2019 sarà debole e che difficilmente registrerà una crescita rispetto al 2018”.

Le azioni Tmt

Delineato questo quadro, la banca d’affari prevede che l’anno in corso darà filo da torcere ai titoli del Tmt, ma proprio per questo i gruppi del settore potrebbe valutare con più decisione l’esplorazione di “nuove frontiere”.

In particolare, su TIM, si osserva che il business domestico è scambiato a sconto del 25% rispetto ai suoi principali competitor. Da qui le stime degli analisti che si attendo che

“il management si focalizzerà su efficienze: calcoliamo che per ogni 100 milioni di euro di ottimizzazione dei costi, il fair value di TIM aumenta di 5 centesimi per azione; le su alcune corporate action a partire da una posizione più aggressiva sulla separazione della rete”.

Considerando altre aziende, Mediobanca ha di recente rivisto il rating su Mediaset portandolo a neutral, mentre ribadisce un rating outperform su Rai Way.

Infine, gli analisti osservano:

“Lo sconto con cui Inwit, coperta con un rating neutral, tratta rispetto a Cellnex, rating neutral, si sta già restringendo. Nel mondo editoriale, Mondadori, coperta con un rating outperform, merita la nostra preferenza, poiché segnaliamo che potrebbe verificarsi un re-rating in seguito alla cessione degli asset francesi”.

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