Il Miur annulla il test di specializzazione di Medicina a causa del macroscopico errore del Cineca. Il rischio è che arrivi una vera valanga di ricorsi, mentre gli studenti chiedono di aumentare le borse di studio per ovviare allo sbaglio
Non accennano a placarsi le polemiche relative all’annullamento del test di specializzazione di Medicina a causa delle "gravi anomalie" emerse in sede di svolgimento. Il presidente del Cineca, il Consorzio interuniversitario incaricato di distribuire gli esami, si è dimesso ieri sera, mentre il Miur ha fissato per il prossimo 7 novembre una nuova prova.
Ma ciò non è bastato a rassicurare gli oltre 11mila studenti coinvolti che adesso minacciano ricorsi a valanga, mentre Codacons dichiara l’intenzione di avviare una una causa collettiva di risarcimento danni contro il Ministero dell’Istruzione e il Cineca.
L’errore
Un errore macroscopico quello compiuto dal Consorzio che adesso rischia di mandare nel caos l’intero comparto medico nazionale.
I test si sono svolti dal 28 al 31 ottobre scorso, per un totale di 110 domande, 70 comuni a tutte le aree e 40 relative a ogni area (queste ultime così suddivise: 30 relative alla singola area e 10 diverse per ciascuna scuola di specializzazione).
Il Cineca si è però reso conto di aver compiuto uno sbaglio nel codificare le 30 domande comuni alle singole aree, invertendo quelle relative alle aree Medica e dei Servizi clinici.
L’errore ha quindi comportato l’annullamento del test che dovrà quindi essere ripetuto. Sottolineiamo però che dovranno essere svolti nuovamente solo i 30 quiz invertiti e non l’intero esame.
Secondo i dati diramati dal Miur, a presentarsi il prossimo 7 novembre dovranno essere 11.242 studenti su 12.168, il 92% del totale.
I ricorsi
Ma gli studenti, giustamente, non ci stanno e minacciano di presentare ricorso. Il rischio per il MIUR diventa di ora in ora più alto. I soldi potrebbero non bastare e le azioni portate avanti dagli studenti, con ogni probabilità, avranno esito positivo. Tanto più se si tiene conto che molti di loro pensavano di avere già la "specializzazione in tasca". Al termine della prova infatti, il sistema dava a ogni candidato il punteggio ottenuto. Nel caso in cui questo fosse alto, la probabilità di essere ammessi era dunque abbastanza alta. Ma l’errore ha letteralmente spazzato questa ipotesi.
Le borse di studio
A questo punto, la richiesta delle varie associazioni, "Unione degli universitari" in testa, è semplice. Secondo loro infatti, l’unico modo che il Governo ha per ovviare a un errore che condiziona la vita di più di 11mila persone è quello di aumentare le borse di studio, portandole a 12mila e ammettendo de facto tutti i candidati ai test di ottobre.
Il problema è che questa soluzione richiederebbe 600/700 milioni di euro in più di quelli stanziati che, inutile sottolinearlo, il Governo non ha.
Quale saranno le conseguenze di questo errore, a questo punto, lo scopriremo a breve.
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