Il premier spiega agli insegnanti la riforma della scuola. Cinque i punti salienti: alternanza scuola lavoro, autonomia, stipendi dei docenti, continuità e...cultura "umanista". Ecco il video integrale di Renzi e il suo strafalcione grammaticale
Lavagna alle spalle, gesso bianco in mano, il Premier Matteo Renzi indossa per un giorno i panni dell’insegnante e spiega la riforma della scuola che il Governo vorrebbe varare tra polemiche e proteste.
In un video lungo ben 18 minuti, il Presidente del Consiglio elenca i punti salienti de #Labuonascuola, ammettendo alcuni errori di comunicazione compiuti dal suo Esecutivo, ma sottolineando che "non servirà a niente crescere nelle statistiche se non andiamo a crescere nella scuola", (il riferimento è al +0,3% del Pil rilevato nella giornata di ieri dall’ISTAT).
L’obiettivo della riforma è quello di porre un freno alla disoccupazione giovanile e far sì che le misure contenute nel disegno di legge rappresentino un un solido ponte tra istruzione e formazione, tra scuola e lavoro.
I punti cruciali del testo sono cinque:
- alternanza scuola - lavoro
- cultura "umanista"
- stipendi degli insegnanti,
- autonomia,
- continuità.
Del primo abbiamo già parlato, sul secondo torneremo a breve, mentre per quanto riguarda la retribuzione dei docenti, Renzi sottolinea che:
"Gli insegnanti oggi hanno perso una parte dell’autorevolezza sociale che avevano negli altri anni"
Le cause sono da ritrovarsi nel comportamento dei genitori che si schierano a fianco dei figli, scagliandosi contro gli insegnanti, ma anche degli insegnanti stessi che boicottano la prova invalsi e minacciano di far saltare gli scrutini. "Nonostante ciò" il Governo ha intenzione di aumentare di 500 euro le retribuzioni annue degli insegnanti e di destinare loro 200 milioni sulla valutazione, nel tentativo di introdurre un meccanismo meritocratico in grado di aumentare la qualità degli insegnanti e dell’insegnamento.
Secondo Renzi, dare maggiore autonomia alla scuola significa andare incontro alle singole esigenze:
"una scuola di Scampia avrà bisogno di cose diverse rispetto a una scuola del centro abitato di Trieste"
Lo scopo è quello di togliere il potere alle circolari ministeriali, e dare parallelamente maggiori responsabilità al preside, la figura più alta dell’istituto, che però non diventerà uno sceriffo, nonostante quanto affermato nel corso delle ultime settimane.
Per quanto riguarda la continuità, il Premier sottolinea come l’educazione non possa essere "spezzettata tra supplenti e controsupplenti":
"Continuità significa che assumendo più persone, con il cosiddetto organico funzionale, la scuola italiana funzionerà con una stabilità educativa"
Cultura umanista
In ultimo, impossibile non parlare dello strafalcione grammaticale compiuto da Renzi mentre spiegava agli insegnanti la cosiddetta "cultura umanista". Un errore grossolano diventato già top trend su Twitter. Sono in molti a ricordare infatti al Premier che "Umanista" è un sostantivo che si riferisce, come si legge sul dizionario,a un "rappresentante dell’Umanesimo o, più in generale, un cultore della letteratura e dell’arte", mentre in questo caso il Premier avrebbe dovuto utilizzare l’aggettivo "umanistica", "relativo all’Umanesimo o agli umanisti, e per estensione alla letteratura e all’arte in genere". Uno sbaglio ancor più eclatante considerato lo scopo del video, l’argomento e la messinscena di lavagna e gessetto.
Tornando al ddl, la buona scuola mira ad approfondire materie come storia dell’arte, musica, lingue. Un istituto infatti non deve solo formare un lavoratore, ma educare un cittadino.
Ecco il video integrale del Premier/insegnante che spiega la riforma della scuola:
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