Draghi al Parlamento Europeo: "la ripresa si è fermata, servono riforme coraggiose"
Si è conclusa da pochi minuti l’audizione di Mario Draghi di fronte alla Commissione Affari Economici del Parlamento europeo.
Il presidente della Banca Centrale Europea ha espresso le proprie perplessità sul futuro dell’Eurozona. La ripresa va al rilento, la crescita si è fermata, l’inflazione rimarrà ai livelli attuali per tutto il 2014.
Mario Draghi pone l’accento sul bisogno di "credibilità". L’Europa tornerà a crescere solo quando tornerà la fiducia nell’economia. Mentre il numero 1 della BCE parlava però, l’indicatore della fiducia dei consumatori nell’Eurozona metteva in evidenza un nuovo calo nel messe di settembre (-11,4 punti), segno che la ripresa è ancora lontana.
Crescita
"La ripresa nella zona euro sta perdendo impulso, la crescita del Pil si è fermata nel secondo trimestre, le informazioni sulle condizioni economiche ricevute durante l’estate sono state più deboli del previsto"
Queste le parole con cui Mario Draghi ha aperto la sua audizione in Parlamento UE, esprimendo la propria inquietudine sulla salute economica dell’Eurozona.
Riforme
Parlando delle riforme strutturali, più volte richieste dalla BCE ai Governi, il Governatore ha affermato che:
"i rischi di riforme strutturali insufficienti possono pesare sull’ambiente per gli investimenti".
Servono riforme coraggiose, solo così gli investimenti potranno aumentare:
"La crisi finirà solo quando tornerà una piena fiducia nell’economia, quando le imprese torneranno ad assumere rischi, investire, creare lavoro. Questo dipende da molti fattori, inclusa la politica monetaria ma soprattutto dall’attuazione delle riforme che sosterrà la credibilità".
La BCE ha già fatto moltissimo: riducendo il cosso del denaro al minimo storico (0,05%) per svalutare l’euro e contemporaneamente spingere in su l’export; dando il via a misure volte a immettere liquidità sul mercato (ABS, Tltro), ecc. Ma tutto questo potrebbe non bastare senza un’azione concreta dei singoli Esecutivi.
Inflazione
Sull’inflazione, preoccupazione numero 1 della BCE nell’ultimo periodo, Draghi ha affermato che:
l’inflazione resterà bassa nei prossimi mesi e per poi aumentare gradualmente nel 2015-2016.
Il governatore ha poi evidenziato il ruolo della Bce, sottolineando:
"il molto fatto negli ultimi tre anni per salvaguardare la stabilità dei prezzi".
Tltro
Infine un ultimo riferimento all’asta Tltro (targeted long term refinancing operations) di giovedì, nel corso della qual sono stati assegnati "solo" 82,6 miliardi di euro alle banche che hanno fatto pervenire richiesta. Una cifra al disotto delle attese che però, secondo il presidente della BCE si è assestata:
all’interno dell’intervallo previsionale che avevamo, sulla base delle intenzioni espresse dalle banche".
Gli analisti si aspettavano richieste per 130-150 miliardi, ma in molti sottolineano che l’appuntamento decisivo sarà quello dell’11 dicembre. Allo stesso modo la pensa Draghi che ha affermato:
"Un bilancio sulla mole di fondi stanziati in queste operazioni si potrà fare solo a dicembre, dopo che sarà stata effettuata la seconda asta Tltro".
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