Mario Draghi è stato messo alla gogna in occasione di una visita al parlamento olandese: ecco tutte accuse rivolte al presidente della BCE.
Mario Draghi sotto attacco: si moltiplicano le domande scomode poste al presidente della Banca Centrale Europea. L’ultima occasione, solo in ordine di tempo, è stata la gogna preparata dal Parlamento olandese in occasione della visita di Draghi nei Paesi Bassi di mercoledì.
Il presidente della BCE è stato bombardato da domande ostili sull’euro e le misure della BCE per rilanciare l’economia dell’eurozona.
Alla possibilità che i Paesi Bassi escano dall’unione monetaria posta dall’olandese eurosettico Thierry Baudet, un arrabbiato Draghi ha dichiarato:
"L’euro è irrevocabile. Questo è il trattato. Non speculare su qualcosa che non ha alcuna base".
Sottolineando il ruolo della BCE nella ripresa economica della zona euro, ha affermato che le politiche hanno contribuito a creare 4,5 milioni di posti di lavoro.
"Questa è la realtà, il resto è speculazione".
Chiara e dura l’accusa di un parlamentare olandese di aver favorito i paesi dell’Eurozona che presentano un alto livello di debito pubblico, l’Italia per prima, e tuona:
“Potrà essere un eroe per l’Italia e per Goldman Sachs, ma qui lei non è un eroe”.
La risposta di Draghi risuona come un mantra, lo stesso utilizzato durante le consuete conferenze stampa a seguito delle riunioni di politica monetaria:
“Non sono un eroe, non è il mio lavoro esserlo, il mio mandato è la stabilità dei prezzi. Non ci sono distinzioni tra Paesi europei del Sud e del Nord”.
Draghi è stato invitato all’Aia per discutere dell’economia dell’eurozona, che si sta dirigendo verso il recupero dopo anni di fragilità a seguito della crisi finanziaria. Il presidente ha detto ai parlamentari che la BCE sta aiutando a creare posti di lavoro e generare la crescita. Ma i politici olandesi si sono rivelati fortemente critici nei confronti delle misure di stimolo della BCE, che hanno visto la banca centrale acquistare oltre di 1.800 miliardi di euro in titoli negli ultimi due anni e ha ridotto i tassi di interesse ai minimi storici.
Draghi ha dovuto subire le accuse degli olandesi, che gli additato il fatto di aver colpito la ricchezza dei pensionati nel Paese attraverso le politiche della BCE. Molti olandesi condividono l’opinione della Germania, che incolpa le misure della banca centrale di aver ridotti i risparmi dei cittadini.
Durante le due ore di scontro, Draghi ha ricevuto delle domande sulla trasparenza delle riunioni della banca centrale e sulla possibilità che le misure di stimolo della BCE abbiano violato i trattati dell’UE.
Alla domanda su cosa succederebbe se uno Stato membro dell’euro avesse bisogno di ristrutturare il suo debito, Draghi ha dichiarato:
"Non vogliamo speculare sulla probabilità di cose che non hanno alcuna possibilità di accadere. Perché me lo chiedi?"
Al suonare delle campane nella Tweede Kamer, la camera inferiore del parlamento olandese, un deputato ha definito quel suono come "la fine delle vostre politiche [in riferimento al QE, ndr]".
I parlamentari hanno concluso la sessione con il dono di un tulipano di plastica a energia solare per Draghi, in ricordo della celebre bolla speculativa del prezzo dei fiori in Olanda e della crisi finanziaria della metà del XVII secolo.
"Vogliamo che guardi questo tulipano prima delle tue riunioni",
ha detto Pieter Duisenberg, a capo della commissione finanziaria - e figlio di Wim Duisenberg, primo presidente della BCE.
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