Il Made in China diventa Made in USA: che sta succedendo?

C. G.

31/05/2017

Il Made in China si sta trasformando ormai nel Made in USA. Ma cosa sta a significare questo cambiamento e da cosa è determinato?

Il Made in China diventa Made in USA: che sta succedendo?

Perché il Made in China si sta trasformando nel Made in USA?

Stiamo parlando di prodotti cinesi che tuttavia iniziano ad essere prodotti negli USA per tutta una serie di motivazioni che stanno spingendo le aziende ad abbandonare la Cina stessa.

Contrariamente alla credenza prevalente, la Cina non è più quel fantastico luogo altamente economico per l’industria manifatturiera come lo era una volta e i costi di produzione sempre più elevati hanno obbligato ad esplorare nuovi orizzonti.

Anche se gli USA non sono di certo una meta appetibile per qualsiasi tipo di industria, molte aziende del settore manifatturiero hanno iniziato a guardare sotto un’altra luce il paese a stelle e strisce per tutta una serie di fattori che saranno di seguito analizzati.

Tra questi, vale la pena di sottolineare sin da subito quanto i programmi di riforma fiscale di Trump facciano gola alle imprese di tutto il mondo. Vediamo allora perché il Made in China si sta per trasformare in Made in USA.

Made in China diventa Made in USA: merito di Trump?

Come abbiamo già accennato, una delle più grandi motivazioni che sta spingendo i produttori cinesi verso gli USA risiede nelle promesse fiscali fatte da Trump, ma essa di certo non è la sola.

“La ragione per cui vogliamo investire negli USA, va oltre l’incoraggiamento che l’amministrazione Trump sta dando al settore”,

ha affermato Xiao Wunan della Asia Pacific Exchange and Cooperation Foundation, la quale si occupa di organizzare per impresari cinesi tour di investimento negli USA. Gli Stati Uniti, secondo l’esperto, sono pieni di potenzialità naturali a prescindere da Trump. Quali sono?

1 - I costi di produzione e gestione
Uno degli aspetti principali di questa analisi è rappresentato dai costi. John Ling, presidente del consiglio degli Stati Americani in Cina, si occupa di ricercare su suolo statunitense buone prospettive di investimento per le società cinesi.

“In ogni progetto, se non presento prove certe di risparmio e taglio dei costi, le mie possibilità di concludere l’affare sono pari a zero”,

ha affermato alla CNBC. I costi sono dunque il fulcro del discorso.

Negli USA, il solo terreno, l’elettricità e il cotone sono molto più economici che in Cina ed è soprattutto per questo che molte società hanno iniziato a fare i bagagli in direzione America. A ciò si aggiunga poi la possibilità, emersa dalla campagna di Trump, di abbassare le tasse societarie al 15%: cosa dovrebbe spingere a rimanere in Cina?

Se Trump taglierà la corporate tax anche solo del 5%, tutte le compagnie che hanno lasciato gli USA qualche anno fa torneranno di nuovo indietro, secondo quanto emerso dalle parole di Zhu Shanqing, presidente del Keer Group.

2 - Stabilità del settore imprese
Rispetto ad altri Paesi, soprattutto quelli dei mercati emergenti, la Cina è sempre stato un ambiente piuttosto stabile per l’industria manifatturiera. Gli USA, però, hanno dalla loro un’aria migliore, cibo più sicuro, un chiaro e lineare accesso ai fondi e soprattutto un governo che interviene poco e niente. Nel momento in cui una compagnia arriva negli USA, non importa che sia cinese, americana o italiana: viene trattata come le altre.

3 - La vicinanza ai consumatori USA
Ultimo ma non meno importante, il fattore legato alla vicinanza dei consumatori USA che sono i compratori di oggi al contrario dei cinesi, quelli del domani. Nel momento in cui le società della Cina crescono di statura e lasciano le proprie impronte oltre l’Oceano, il mercato USA viene spesso visto come un paradiso felice.

“Se abbiamo successo sul mercato americano avremo successo ovunque nel mondo”,

ha affermato il presidente Yu Jun, presidente della GAC Motor di Guangzhou. Se ad oggi, moltissimi dei clienti delle società cinesi sono americani, una mossa intelligente potrebbe essere quella di trasferirsi vicino ai propri consumatori.

Made in China o Made in USA? Non solo lati positivi

Se fino ad ora abbiamo messo in luce tutti gli aspetti positivi del trasferire la nostra attività manifatturiera dalla Cina agli USA, adesso è il momento di prendere atto dei problemi che questa scelta potrebbe comportare.

1 - Le abilità dei lavoratori
Stiamo parlando delle cosiddette skill, che soprattutto in riferimento al manifatturiero, sono davvero carenti negli Stati Uniti. Questo è un motivo di freno per molti investitori cinesi desiderosi di spostarsi altrove.

2 - Il problema Visa
I permessi sono un altre grande ostacolo alle aziende che dalla Cina vogliono arrivare negli USA. Prima di trasferirsi, molte società cinesi tentano di addestrare i loro dipendenti sul campo, ma il problema è che ricevere i permessi lavoro negli USA è tutto tranne che qualcosa di facile.

3 - Infrastrutture
Secondo quanto messo in luce da diversi esperti, intere catene di forniture dovrebbero essere trasferite dalla Cina agli USA. I produttori non si spostano altrove senza la certezza di trovare un ecosistema simile a quello che stanno per lasciare. Per incentivare gli investimenti gli USA dovranno creare zone economiche apposite, offrire infrastrutture e incentivi finanziari migliori.

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