Luca Lotti nonostante la giovane età è uno dei politici più importanti nel nostro Paese: la biografia e i guadagni del deputato del Partito Democratico, in passato molto vicino a Matteo Renzi e adesso al centro anche di alcune inchieste giudiziarie.
Luca Lotti da enfant prodige della politica italiana sembrerebbe essere finito ora in una posizione molto più defilata. Prima sottosegretario e poi ministro dello Sport nella scorsa legislatura, adesso nonostante che il PD sia nuovamente al timone del Paese per lui non c’è stata nessun incarico di governo nel Conte bis.
Altra cosa molto particolare è che, al momento della nascita di Italia Viva da una costola dei dem, l’ex ministro ha scelto di rimanere nel Partito Democratico non seguendo così Matteo Renzi a cui in passato era stato molto legato.
In teoria al momento Luca Lotti è comunque autosospeso dal PD, in seguito alla indagini in atto da parte della Procura di Perugia sulla vicenda delle nomine al CSM, con il deputato che è stato anche rinviato a giudizio per favoreggiamento in merito all’inchiesta sugli appalti Consip.
La biografia di Luca Lotti
Luca Lotti è nato ad Empoli il 20 giugno 1982. Nonostante la sua giovane età può vantare già una carriera politica di lungo corso, quasi tutta vissuta all’ombra di Matteo Renzi sin dai tempi della Provincia di Firenze.
Sposato con Cristina Mordini, ex dipendente comunale di Firenze presso la segreteria dell’ex sindaco Renzi con la quale ha un figlio, è stato anche un buon claciatore dilettante. Diplomato al liceo scientifico Pontormo di Empoli nel 2001 (90/100 il suo voto), il suo ingresso in politica risale a prima di quella che è stata la sua laurea in Scienze dell’Amministrazione.
L’incontro chiave nella vita di Luca Lotti è quello con Matteo Renzi: è il 2005 e l’allora presidente della provincia di Firenze si reca alla Fiera della ceramica di Montelupo Fiorentino, dove Lotti era consigliere comunale a soli 23 anni. Militante nell’Azione cattolica come Renzi era anche iscritto alla Margherita e pochi mesi dopo si ritrova già nello staff del rottamatore toscano il 17 luglio del 2006.
Luca Lotti rinuncia quindi al posto in banca offertogli dopo la laurea, venendo poi nominato alla guida dello staff. Iniziano così le avventure alla Leopolda e più Renzi saliva nelle gerarchie del partito, più Lotti ricopriva ruoli centrali.
In un’intervista lo stesso Lotti ha ricordato come non fosse molto esperto di politica a quel tempo, e quanto questo non avesse intimorito affatto Matteo Renzi che ha deciso ugualmente di puntare su di lui.
Vicino all’allora sindaco di Firenze, Lotti viene eletto deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione XII Toscana per il Partito Democratico alle elezioni politiche del 2013.
Nello stesso anno viene scelto come responsabile nazionale degli enti locali del PD sotto la segreteria nazionale di Epifani per poi venir promosso a dicembre di quell’anno come membro della segreteria e responsabile coordinatore nazionale dell’organizzazione del partito, sotto la guida dell’ex sindaco di Firenze.
Nel governo di Matteo Renzi, Luca Lotti è stato uno dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, diventando poi ministro dello Sport sotto quello guidato da Paolo Gentiloni.
Lo stipendio e i guadagni
Luca Lotti al momento è alla sua seconda legislatura alla Camera. Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità lorda di 11.703 euro. Al netto sono 5.346,54 euro mensili più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro.
Ad essi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti. Come da regolamento interno, ogni parlamentare del PD deve comunque versare mensilmente una fetta del suo stipendio al partito.
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Guardando le dichiarazioni dei redditi di Luca Lotti, nel 2018 ha dichiarato 99.304 euro. Bisogna ricordare che quando un parlamentare diventa ministro, questo non percepisce un doppio stipendi ma soltanto quello da deputato o senatore.
Nell’ultima dichiarazione, quella del 2019 relativa al 2018 come periodo di imposta, il reddito complessivo è stato di 99.534 euro. Nella dichiarazione 2013, relativa quindi a prima del suo ingresso in Parlamento, il reddito complessivo era di 83.527 euro.
Dalla Consip al CSM: le vicende giudiziarie
Recentemente il nome di Luca Lotti è stato associato al caso Consip. Il ministro infatti è stato rinviato a giudizio per favoreggiamento, con il processo che inizierà il prossimo 15 gennaio.
Secondo la Procura di Roma, che ha rilevato il filone d’inchiesta per competenza territoriale da quella di Napoli, Lotti avrebbe avvertito l’amministratore delegato della Consip Luigi Marroni sul fatto che ci fossero delle cimici nel suo ufficio.
Ad accusare il ministro ci sarebbe proprio lo stesso Marroni, che avrebbe fatto il suo nome durante un interrogatorio. Lotti dal canto suo si è sempre dichiarato completamente estraneo alla vicenda respingendo con fermezza ogni accusa mossa sul suo conto.
Altra questione è quella relativa alle nomine CSM. La Procura di Perugia sta indagando su alcun incontri tra Luca Lotti, Cosimo Ferri (altro esponente dem) e Luca Palamara, ora ex membro del CSM in quanto indagato per corruzione.
Al centro della vicenda c’è la nomina del procuratore capo a Roma, con gli inquirenti che starebbero cercando di capire se i tre hanno cercato di incidere e in qualche modo pilotare la scelta di colui che guiderà la Procura capitolina.
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