Secondo gli analisti di DWS, a dispetto delle ultime parole di disaccordo del Presidente americano Donald Trump, la Fed dovrà proseguire con il suo percorso di rialzo dei tassi in quanto l’economia americana gode ancora di buona salute
Avrà luogo domani, mercoledì 19 dicembre, l’atteso meeting della Federal Reserve in cui verrà con buona probabilità alzata di 25 punti base l’asticella dei tassi di 25 punti base, portandola all’intervallo di 2,25-2,5%. Per gli analisti di Bloomberg, la possibilità che ciò accada si aggirano intorno al 67,5%.
Questo in contrapposizione con le recenti proteste della Casa Bianca: il Presidente americano Donald Trump ha infatti dichiarato “incredibile pensare ad un rialzo dei tassi”. Nel frattempo, a Wall Street regna il malcontento, con l’indice S&P500 che nella seduta di ieri ha perso il 2,08%.
I dati economici, in particolar modo la disoccupazione in costante crescita e a livelli che non si vedevano dagli anni ’60, confermano il buono stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Secondo gli analisti di DWS inoltre “la crescita delle retribuzioni appare ancora sostanzialmente in linea con l’obiettivo di inflazione della Fed”.
Vi sono elementi che in futuro giocheranno a favore di un raffreddamento sul percorso di rialzi del costo del denaro, come ad esempio “l’indebolimento della crescita della domanda, le condizioni finanziarie più rigide, gli attriti commerciali, la forza del dollaro e la crescita più debole nel resto del mondo”. Questi fattori però sono estremamente mutevoli e non vanno in accordo con i tempi della politica monetaria, molto più dilatati.
Inoltre, gli esperti sostengono come “gli errori politici sono certamente possibili. Fortunatamente, non crediamo che l’economia americana sia sul filo del rasoio, dove lievi cambiamenti politici possano destabilizzare l’economia”.
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