Gli stipendi degli insegnanti sono più bassi (e di molto) di qualsiasi altra categoria di dipendenti pubblici, che vedono aumenti pari anche al 45%.
Non è un mistero che lo stipendio degli insegnanti sia molto più basso rispetto a quello del dipendente pubblico italiano medio. Solo che, a quanto pare, per lo Stato italiano esistono dipendenti di serie A e dipendenti di serie B.
E non è solo per il fatto che secondo le tabelle dei compensi pubblici del 2015 pubblicate dal Ministero dell’Economia, tra il 2014 e il 2015 coloro che operano nel comparto scuola hanno perso circa 800 euro di stipendio annuale (il peggior risultato dopo il 2007); ma anche perché, approfondendo la questione, si scopre che mentre dal 2005 ad oggi gli insegnanti hanno avuto un aumento di stipendio solo dell’11,8%, i dipendenti statali che lavorano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno visto i loro stipendi salire del 45%.
Una percentuale mostruosamente alta, soprattutto se comparata al trattamento riservato alla categoria degli insegnanti. E ci si domanda come mai una tale disparità di trattamento economico.
Stipendio insegnanti: fermo al 2009 e molto inferiore agli altri dipendenti pubblici
Da quanto riportato nelle tabelle sui compensi pubblici pubblicate dal Ministero dell’Economia, tra il 2014 e il 2015 lo stipendio annuo del personale dell’Istruzione pubblica sia passato da 29.130 a 28.343 euro, allargando così ancora di più il divario con quello medio dei dipendenti pubblici che è di 34.146.
Una disparità consistente se si considera anche che gli stipendi degli insegnanti sono bloccati dal 2009 e che dal 2005 ad oggi quest’ultimi hanno avuto un aumento di stipendio solo dell’11,8%, a fronte di un’inflazione che dal 2007 al 2015 è cresciuta del 13,5%.
Già questa notizia potrebbe bastare a far capire quanto sia difficile la situazione degli insegnanti in termini di stipendi, se non fosse che oltre a ciò si è appreso anche che l’aumento previsto per i dipendenti statali della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato del 45%, mentre quello per il personale diplomatico è stato del 37%.
Uno Stato, dunque, che è povero a singhiozzo e che fa pensare che la professione degli insegnanti non abbia la stessa importanza o non sia meritevole di subire aumenti di remunerazione come quella di un dipendente statale vicino ai piani alti.
Ma perché questa disparità di trattamento? Non è dato saperlo e si spera che prima o poi le risposte arrivino, anche se sembra poco probabile.
Stipendi pubblici: le altre categorie con cui lo Stato è generoso
Non sono solo queste le categorie professionali con cui lo Stato ha dimostrato molta più generosità di quanto non abbia fatto con gli insegnanti.
Anche gli impiegati nella carriera prefettizia raggiungono stipendi annui da capogiro: 94.117 euro con un aumento dal 2005 ad oggi del 22,3%, ossia circa 17mila euro annui in più. La stessa cosa si può dire per i dipendenti della Presidenza del Consiglio che sono arrivati a guadagnare quasi 58mila euro annui.
La categoria dei magistrati ha guadagnato un 28,4% in più rispetto dal 2005 ad oggi, arrivando ad un salario di oltre 138mila euro nel 2015, ossia quattro volte superiore a quello del comparto scuola.
Altro aspetto che ha voluto sottolineare la Ragioneria dello Stato è che nel comparto scuola ci sono grandi differenze fra gli stipendi dei dirigenti e quelli degli insegnanti perché i primi arrivano a guadagnare oltre 58mila euro l’anno.
Lo stipendio medio dei docenti, dunque, dal 2005 al 2015 è aumentato di circa 200 euro, una cifra esigua in valore assoluto, ma soprattutto se si considerano gli aumenti di stipendio avvenuti nelle altre categorie.
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