Il Cdm di ieri ha approvato alcuni provvedimenti interessanti in materia di licenziamento dipendenti pubblici e riforma Madia. Ecco le ultime novità.
Sui licenziamenti dei dipendenti pubblici il Governo va avanti. Nonostante la bocciatura della riforma Maria dello scorso anno, l’Esecutivo Gentiloni torna a prendere in mano la questione del licenziamento "veloce" per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Nella riunione di ieri 17 febbraio, l’Esecutivo ha varato alcuni provvedimenti preliminari importanti in materia di licenziamento dei dipendenti pubblici. L’obiettivo è quello di superare i rilievi mossi dalla Corte Costituzionale lo scorso anno.
Ecco le ultime novità in materia di riforma Madia, dipendenti pubblici e Pubblica Amministrazione.
Licenziamento dipendenti pubblici 2017: i provvedimenti varati dal CdM
Nella giornata di ieri si è riunito il CdM: obiettivo numero uno superare gli ostacoli alla piena attuazione della riforma Madia in materia di dipendenti pubblici e licenziamento dei cosiddetti furbetti.
Molti i provvedimenti approvati in materia di pubblico impiego e società a partecipazione pubblica.
Nel tentativo si superare i rilievi mossi dalla sentenza della Corte Costituzionale, il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi contenenti disposizioni relative:
- ai decreti di attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione;
- al testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
Riforma Madia: le società a partecipazione pubblica
La riforma Madia è interventua anche in materia di società a partecipazione pubblica. Si tratta di un tema particolarmente delicato poiché incide in modo molto pesante su un problema storico della Pubblica Amministrazione italiana.
In ordine alle società a partecipazione pubblica, il decreto prevede in particolare che:
- vi sia la possibilità di svolgere l’attività di autoproduzione di beni e servizi, qualora strumentale agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni;
- nel caso di partecipazioni regionali, l’esclusione, totale o parziale, di singole società dall’ambito di applicazione della disciplina può essere disposta con provvedimento motivato del Presidente della Regione, adottato in ragione di precise finalità pubbliche nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità;
- venga prevista l’intesa in Conferenza unificata per: il Dpcm di determinazione dei requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia dei componenti degli organi amministrativi e di controllo di società a controllo pubblico; il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali volto a disciplinare le modalità di trasmissione dell’elenco del personale eccedente.
I provvedimenti varati dal CdM prevedono, inoltre, la proroga al 30 giugno 2017:
- del termine per la ricognizione, in funzione della revisione straordinaria, di tutte le partecipazioni possedute;
- del termine entro il quale le società a controllo pubblico effettuano una ricognizione del personale in servizio, al fine di individuare eventuali eccedenze.
Riforma Madia e licenziamento dipendenti pubblici in caso di questione disciplinare
Il CdM è tornato a trattare soprattutto la materia del licenziamento disciplinare per i dipendenti pubblici, prevedendo nuovi termini.
In particolare, viene previsto un nuovo e più lungo termine, pari a 20 giorni dall’avvio del procedimento disciplinare, per l’esercizio dell’azione di risarcimento per i danni di immagine alla PA provocati dalle condotte fraudolente punite dal licenziamento. Il termine precedente era pari a 15 giorni.
Aumentato, inoltre, il termine dalla conclusione della procedura di licenziamento, entro cui la Procura della Corte dei conti potrà procedere per danni di immagine della Pubblica Amministrazione nei confronti del dipendente licenziato per assenteismo. Anche questo termine passa a 20 giorni.
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