Tante anticipazioni si sono susseguite sul testo della Legge di Stabilità 2014, confondendo spesso i cittadini ed ora che, a grandi linee e salvo qualche modifica dell’ultimo minuto, il testo definitivo è noto qualcosa dovrebbe essere più chiaro. Ma è proprio così? Hai capito davvero tutto delle tasse sulla casa?
La confusione per i cittadini sembra persistere proprio sulle novità in materia di fisco, in particolare a seguito dell’introduzione della Trise, anzi del Trise visto che si intende il "tributo sui servizi comunali", quello che fino a qualche giorno fa era noto come Service Tax, e le conseguenti novità sulla tassazione della casa.
Dalle slide per capire la Legge di Stabilità, messe a disposizione dal Governo, a riguardo leggiamo che la Service Tax, o Trise, è "una tassa locale pagata ai Comuni per pagare i servizi dei Comuni":
"Con la Legge di Stabilità arriva finalmente il riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei. Nel complesso l’operazione consentirà un alleggerimento del carico tributario sugli immobili pari ad 1 miliardo di euro. La cifra verrà infatti trasferita dallo Stato ai Comuni che dunque non subiranno perdite di risorse. Saranno i sindaci a decidere le modalità attraverso le quali
applicare gli sgravi".
Con questa guida in 9 punti vogliamo aiutarvi a non avere più dubbi.
Guida alle tasse sulla casa
Allora cosa dobbiamo sapere sulle tasse sulla casa?
- l’IMU verrà abolita solo per le abitazioni principali (ad eccezione della case di lusso), mentre resterà in vigore, con le regole attuali, per gli altri immobili. Saranno inclusi nel pagamento anche i capannoni industriali e gli opifici, ma l’IMU sarà deducibile al 50% dall’IRES;
- sull’abitazione principale, al posto di IMU e TARES, verrà applicato il Trise, tributo composto da Tari (rifiuti), calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti e quindi pagata da chi occupa l’immobile, e Tasi (servizi indivisibili), tributo calcolato sul valore catastale. Per la parte riferita ai servizi indivisibili, per il 2014 l’aliquota
massima è fissata al 2,5 per mille. Per le altre proprietà immobiliari il Comune potrà riscuotere l’imposta relativa ai servizi indivisibili insieme all’IMU, ma ad una condizione: la somma tra le due non potrà essere superiore alla cifra prevista applicando l’attuale aliquota massima dell’IMU, ovvero 6 per mille sulla prima casa e 10,6 sulla seconda; - il Trise sarà commisurato alla superficie calpestabile e si trasformerà in seguito in una tariffa legata alla tipologia di rifiuti prodotti, la cosiddetta Tarip, tariffa legata al principio "più inquini, più paghi";
- chi paga la Tasi? Il proprietario, ma se la casa è affittata l’inquilino dovrà contribuire per una quota tra il 10 e il 30% dell’importo totale, a scelta dei Comuni. In sostanza un inquilino pagherà la Trise, i rifiuti che produce, e una quota della Tasi;
- chi paga la Tari? Chi occupa l’immobile, quindi, se la casa è affittata, pagherà l’inquilino che ci vive;
- quando si paga la Trise? In 4 rate, probabilmente a gennaio, aprile, luglio e dicembre (forse il 16 del mese);
- il prelievo dei Comuni sui rifiuti costerà circa il 20% in più. Come verranno decise le modalità di redistribuzione dei costi tra i contribuenti? In teoria con i coefficienti della Legge Ronchi (1989), ma si tratta di un sistema molto complicato, che potrebbe risultare poco equo, in alternativa, i Comuni potranno scegliere di commisurare il tributo in funzione delle statistiche locali sulla produzione di rifiuti da parte delle varie categorie di contribuenti. Pare che i Comuni possano valutare anche delle riduzioni per gli immobili occupati da un’unica persona, per le abitazioni rurali e per chi risiede all’estero. La tariffa sui rifiuti sarà inoltre più leggera per chi fa la raccolta differenziata;
- e la TARES? Dopo il pagamento di dicembre 2013, andrà in pensione;
- chi ha una seconda casa cosa paga? Se affittata IMU e una quota di Tasi, se sfitta IMU, Trise e IRPEF, perché le case sfitte tornano nel calcolo del reddito IRPEF. Le case sfitte faranno reddito con una rivalutazione che coinvolgerà la rendita catastale nella misura del 17%, contro il tradizionale 34%. La Uil parla di un aggravio di circa 114 euro nel caso di un immobile di medie dimensioni e un reddito di 40.000 euro.
Pagheremo di meno o di più?
Per capire se pagheremo di meno o di più è opportuno fare un confronto in base all’anno per ovvi motivi: rispetto al 2012, quando abbiamo pagato l’IMU sulla prima casa, pagheremo di meno, rispetto invece al 2013 pagheremo di più, a fronte dell’abolizione delle rate IMU di quest’anno. Tuttavia, la percezione generale è che tra IMU e Trise nulla sia cambiato, quindi meglio smetterla con slogan propagandistici della serie "abbiamo abolito l’IMU".
La CGIA ha fatto un’analisi a riguardo, ponendo l’accento sul pericolo di una nuova patrimoniale con la Trise:
“Se fosse confermato l’impianto della Trise, così come abbiamo avuto modo di leggere nella bozza circolata in queste ore, rischiamo di fare entrare dalla porta quello che abbiamo lanciato dalla finestra. Insomma, dopo esserci liberati dell’IMU sulla prima casa, con la Trise corriamo il pericolo di ritrovarci una nuova patrimoniale che in questo caso colpirebbe, a differenza di due anni fa, anche gli inquilini“.
Ecco una simulazione elaborata dal dipartimento delle politiche territoriali della UIL sulle tasse sulla prima e seconda casa nelle grandi città.
Cosa cambia?
Per capire cosa cambia ecco a voi un’infografica (fonte Sole24Ore).
© RIPRODUZIONE RISERVATA