Legge Mancino anche per l’omotransfobia: cosa prevede la proposta di Renzi

Luna Luciano

21 Novembre 2021 - 10:57

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Nuova proposta di Renzi sulla questione Ddl Zan. Nasce la legge Scalfarotto per estendere la legge Mancino ai crimi contro l’omotransfobia e abilismo. Ecco cosa prevede e cosa va perso del Ddl Zan.

Legge Mancino anche per l’omotransfobia: cosa prevede la proposta di Renzi

Estendere la legge Mancino ai reati motivati da omotransfobia e abilismo. Sarebbe questa la nuova proposta, o “sfida”, lanciata da Renzi, dal palco della Leopolda. Il Senatore di Rignano è stato il primo a rilanciare la possibilità di un emendamento proposto da Italia Viva in alternativa al Ddl Zan, affossato in Senato il 27 ottobre, e vissuto come vero tradimento dalla comunità LGBTQI+. Un emendamento che inevitabilmente taglia fuori quegli articoli fondamentali del Ddl Zan, ma che erano stati osteggiati da molti partiti, come l’identità di genere e l’istituzione di una giornata contro le discriminazioni omotrasnfobiche nelle scuole.

Estendere la legge Mancino, cosa prevede la proposta di Renzi?

Non è una proposta ma una “sfida” quella rilanciata da Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, per trovare una “soluzione” dopo l’affossamento del Ddl Zan, la legge contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Con il sottosegretario del Ministero dell’Interno del Governo Draghi, Ivan Scalfarotto, Renzi avrebbe deciso basterebbe presentare un emendamento modificando la legge Mancino.

La legge Mancino del 1993, ricordiamolo, prevede sanzioni e condanne per “frasi, gesti, azioni e slogan” che hanno lo scopo di incitare all’odio, alla violenza, alla discriminazione e alla violenza per “motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”, punendo anche l’utilizzo di simboli ed emblemi. La proposta è quindi quella di presentare l’“emendamento Scalfarotto” per estendere la legge ai reati motivati da omofobia, transfobia e abilismo. Un progetto questo di Renzi che piace molto a Matteo Salvini. Il leader della Lega si dice a favore dell’aumento delle pene contro le discriminazioni sull’orientamento sessuale, purché non si tirino in ballo “ i bambini, la libertà educativa e la libertà di pensiero”.

Sull’argomento si sarebbe espresso anche lo stesso Ivan Scalfarotto, il quale ha spiegato che l’emendamento verrà presentato prima della fine della legislatura. Secondo il sottosegretario dell’Interno, dopo il fallimento del Ddl Zan, è il momento di ripartire da questa nuova proposta: invece di individuare il reato sulle caratteristiche della vittima, guardare al movente del reato. Una proposta che, guardando solo al movente «crimini d’odio», non mostrerebbe la sistematicità di queste violenze che continuano a perseguitare la comunità LGBTQI+.

Legge Scalfarotto: cosa si perde della DDL Zan?

La proposta di Renzi forse potrebbe essere tutto tranne che una “sfida”. Con l’emendamento Scalfarotto, e quindi con l’estensione della Legge Mancino ai crimini contro l’omotransfobia e l’abilismo, molto della Ddl Zan va perso. Alcuni articoli, tratti caratteristici della legge, che rendevano la proposta di Alessandro Zan veramente un passo avanti, una conquista per i diritti della comunità LGBTQI+, e che erano osteggiati da chi era contrario, vengono totalmente dimenticati e tagliati fuori.

  • Articolo 1 - Identità sessuale. Il Ddl Zan definiva l’identità di genere come “l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso biologico”. La proposta di Italia Viva invece vedrebbe eliminato questo concetto fondamentale, con il rischio di privare le persone trans di tutela in caso di discriminazioni.
  • Articolo 4 - Libertà di espressione. Il Ddl Zan preservava il pluralismo di idee e la libertà di scelta, “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Con la proposta di Italia Viva viene meno quest’articolo, considerato pericoloso per l’espressione di idee, ma che in realtà si rivela centrale per difendere la Comunità da possibili atti di odio e discriminazioni.
  • Articolo 7 - Giornata contro l’omobitransfobia nelle scuole. Il Ddl Zan prevedeva l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia da celebrare anche nelle scuole, al fine di “promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Anche questo articolo con Renzi, che precedentemente voleva aggiungere in calce la frase “nel rispetto della piena autonomia scolastica”, viene totalmente eliminato, perdendo l’occasione di poter partire dalle fondamenta per costruire una società che ha il pieno rispetto dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale.

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