Legalizzare la cannabis in Italia? Dalla detenzione personale alle coltivazioni, ecco la proposta di legge

Stefania Manservigi

15 Luglio 2015 - 23:24

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La cannabis potrebbe essere legalizzata anche in Italia. Una proposta di legge è stata presentata alla Camera da 218 parlamentari per arrivare alla depenalizzazione delle droghe leggere. Vediamo in sintesi che cosa prevede la proposta.

Legalizzare la cannabis in Italia? Dalla detenzione personale alle coltivazioni, ecco la proposta di legge

Una proposta di legge è stata presentata alla Camera da 218 parlamentari esponenti di Pd, Sel, M5s, Gal, Autonomie, Fi ed esponenti del gruppo Misto con l’obiettivo di arrivare a legalizzare la cannabis anche in Italia.
La proposta di legge sintetizza tutte le proposte già avanzate per arrivare ad ottenere la depenalizzazione delle droghe leggere: dal possesso legale di 15 grammi di marijuana, alle autocoltivazioni per fini terapeutici, al social club vediamo nello specifico cosa prevede la proposta.

Legalizzare la cannabis in Italia: detenzione lecita
La proposta di legge introduce il principio della detenzione lecita; la detenzione lecita vale esclusivamente per i maggiorenni, per un massimo di cinque grammi di cannabis innalzabili a 15 in casa propria, senza che vi sia necessità di autorizzazioni né comunicazioni ad alcuna autorità.
Discorso diverso viene fatto per lo spaccio, che rimane vietato anche per quantità inferiori ai 5 grammi.
Viene poi consentita la detenzione di cannabis a scopo terapeutico entro i limiti contenuti nella prescrizione medica anche quando questi siano superiori a quelli fissati per il fine ricreativo.

Legalizzare la cannabis in Italia: autocoltivazioni e social club
La proposta di legge prevede la possibilità di coltivare fino a 5 piante di cannabis di sesso femminile in casa propria; è inoltre consentita la detenzione del prodotto ottenuto dalla propria coltivazione, che va comunicata all’ufficio regionale dei Monopoli competente per territorio. La detenzione deve essere quindi solo comunicata ma non anche autorizzata.
I parlamentari italiani hanno preso poi come riferimento i «cannabis social club» spagnoli e nella proposta di legge presentata alla Camera hanno previsto l’opzione della coltivazione in forma associata: deve essere quindi costituita un’associazione senza fini di lucro di cui possono fare parte al massimo 50 persone, tutte obbligatoriamente maggiorenni e residenti in Italia. Anche in questo caso il limite massimo di piante coltivabili da ogni membro è di 5.
Chi decide di coltivare piante di cannabis, sia autonomamente sia in forma associativa, non può però vendere il prodotto: per la vendita viene istituito il monopolio statale. Ciò significa che i privati che volessero vendere i prodotti coltivati dovranno essere autorizzati esclusivamente dall’agenzia delle Dogane e dei monopoli. La vendita, in ogni caso, potrà avvenire solo in negozi dedicati.

Legalizzare la cannabis in Italia: uso terapeutico
La proposta di legge prevede anche la semplificazione delle regole per l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico. Attualmente, infatti, è formalmente possibile decidere di curarsi con i principi della cannabis, ma in concreto diversi vincoli burocratici impediscono tale possibilità.
Vengono quindi previste norme volte a semplificare la modalità di individuazione delle aree per la coltivazione destinata a preparazioni medicinali e delle case farmaceutiche autorizzate, in modo da soddisfare il fabbisogno nazionale, e semplificate le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci.
Permarrà comunque il divieto di fumare marijuana e hashish in luoghi pubblici, aperti al pubblico e negli ambienti di lavoro, pubblici e privati. Permangono anche le sanzioni previste dal codice della strada per la guida in stato di alterazione psico - fisica.

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