Legalicum, come funziona e cosa prevede la legge elettorale presto al vaglio del Parlamento

Alessandro Cipolla

12 Maggio 2017 - 12:42

Legalicum: come funziona e cosa prevede questa legge elettorale che è di fatto il testo base uscito dalla commissione Affari Costituzionali e che ora dovrà essere approvata dal Parlamento.

Legalicum, come funziona e cosa prevede la legge elettorale presto al vaglio del Parlamento

Legalicum: come funziona e cosa prevede questa legge elettorale che è di fatto il testo base uscito dalla commissione Affari Costituzionali e che ora dovrà essere approvata dal Parlamento.

Accelerata a sorpresa sul Legalicum. Abituati a lunghe settimane di sostanziale immobilismo, negli ultimi giorni il tema della nuova legge elettorale è tornato a far capolino in cima alle priorità dell’agenda politica italiana.

Dopo mesi di lavori, il relatore della commissione Affari Costituzionali Andrea Mazziotti ha reso noto il testo base della nuova legge elettorale, che in pratica ricalca il sistema di voto denominato Legalicum.

In sostanza, il Legalicum non è altro che l’Italicum partorito dal PD di Renzi modificato dalla sentenza della Corte Costituzionale, oltre che essere il sistema elettorale attualmente in vigore alla Camera.

Adesso però questa legge elettorale verrebbe estesa anche al Senato con alcune modifiche, mentre altri cambiamenti sembrerebbero essere necessari per garantire la governabilità.

Vediamo allora cos’è e come funziona questo Legalicum, oltre al motivo per cui questa legge elettorale è stata accolta con favore dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia, mentre il Partito Democratico e la Lega Nord sono molto più scettici.

Legge elettorale: cos’è e come funziona il Legalicum?

Come detto, il Legalicum è la legge elettorale attualmente in vigore alla Camera. Anche se è applicabile, c’è la necessità che venga uniformata a quella del Senato, dove invece c’è il Consultellum.

Il Legalicum non è altro che l’Italicum voluto da Matteo Renzi a cui poi è stato tolto il ballottaggio dalla sentenza della Consulta del 25 gennaio scorso. Per il resto il testo della legge elettorale è rimasto identico.

Si tratta di un sistema elettorale proporzionale, che prevede un premio di maggioranza alla lista che riesce a raggiungere il 40% dei voti. Chi riesce a raggiungere questa soglia, avrà diritto a 340 seggi su i 630 in totale, potendo così disporre di un’ampia maggioranza.

Tutti i seggi vengono ripartiti in base proporzionale ai voti presi, sia nel caso che si raggiunga il premio di maggioranza o senza, tra tutte le liste che hanno superato la soglia di sbarramento del 3% su base nazionale.

Il Legalicum uscito dalla commissione Affari Costituzionali, divide l’Italia in 100 collegi per quanto riguarda la camera, dove vengono assegnati da 3 a 9 seggi con una soglia di sbarramento fissata al 3%.

Ogni partito presenta i propri capilista, che sono i primi ad essere eletti in caso di assegnazione del seggio, e poi un elenco di candidati tra cui si possono esprimere due preferenze, una per ogni genere.

Per il Senato invece ci sarebbero 50 grandi collegi uninominali, dove i seggi verrebbero assegnati in maniera proporzionale a tutti quei partiti capaci di superare una soglia di sbarramento anche qui del 3%, però su base regionale.

Il Legalicum verrà approvato?

La decisione della commissione di presentare come testo base per la nuova legge elettorale il Legalicum lascia molto perplessi. Per prima cosa, c’è il parere poco favorevole del Partito Democratico, senza i cui voti nessun testo può essere approvato dal Parlamento.

Da qui fino alla fine del mese, quando il testo approderà in Parlamento, c’è tempo per apportare delle modifiche, che allo stato delle cose appaiono più che necessarie.

Per prima cosa c’è il tema del premio di maggioranza, che se rimane fissato al 40% non è raggiungibile al momento da nessuna forza politica. Altro scoglio poi sono i famosi capilista bloccati, che nessuno ufficialmente vuole ma che alla fine sono sempre lì.

Il Legalicum è una legge elettorale che piace al Movimento 5 Stelle, visto che se dovessero risultare il primo partito, anche senza raggiungere il premio di maggioranza, avrebbero comunque da Mattarella l’incarico di formare un nuovo governo.

Favorevole anche Forza Italia, che in questo modo frenerebbe le ambizioni di Matteo Salvini, che è molto contrario a questa legge elettorale, risultando anche poi in pole position per un eventuale e molto probabile governo dalle larghe intese.

L’ago della bilancia comunque sarà il Partito Democratico. Matteo Renzi al momento non è convinto dal Legalicum, nonostante sia in sostanza una sua creatura, visto che è stato privato del ballottaggio.

Senza una convergenza in Parlamento da parte del PD, il risultato sarà un nulla di fatto. Ecco perchè adesso inizieranno altre trattative febbrili, per apportare quelle modifiche necessarie per far si che si arrivi alla tanto agognata fumata bianca.

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