Come assumere colf e badanti: costi, procedure e casi specifici

Simone Micocci

5 Maggio 2022 - 20:40

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Per l’assunzione di colf e badante, come per qualsiasi altro lavoratore domestico, ci sono delle specifiche procedure da seguire. E la messa in regola ha anche un costo.

Come assumere colf e badanti: costi, procedure e casi specifici

L’assunzione di colf e badanti deve seguire delle regole e delle procedure ben chiare, in quanto la regolarizzazione dei rapporti di lavoro domestico è fondamentale per evitare sanzioni.

È importante quindi sapere a cosa si va incontro, in quanto assumendo un o una badante ci si impegna a pagare un giusto stipendio, nonché a riconoscere le tutele previste dalla normativa.

Colf e badanti, così come qualsiasi collaboratore domestico, hanno infatti gli stessi diritti che spettano alla generalità dei lavoratori dipendenti: diritto a una retribuzione commisurata alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato, ai riposi ed alle ferie, tutela delle assenze per malattia e infortunio.

Si tratta di un impegno, anche economico, rilevante. Per questo motivo oggi mettere in regola badanti e colf per molte famiglie potrebbe rappresentare un costo eccessivo da sostenere, motivo per cui il settore del lavoro domestico è quello nel quale si registra maggiormente il ricorso al lavoro nero, duramente sanzionato.

Ci sono delle alternative all’assunzione con regolare contratto, come ad esempio la possibilità di retribuire colf e badanti tramite il cosiddetto Libretto Famiglia, ma solamente nel caso in cui si tratti di collaborazione occasionale.

A tal proposito, tenendo in considerazione tutte le opzioni utili per assumere regolarmente colf e badanti senza rischiare una sanzione per lavoro in nero, abbiamo realizzato una guida che si pone come punto di riferimento per tutte quelle famiglie che sono in cerca di un collaboratore domestico.

Come funziona il rapporto di lavoro di colf e badante

Il lavoratore inquadrato come badante fa parte della categoria dei collaboratori domestici: parliamo di rapporto di lavoro domestico quando il lavoratore, anche straniero, presta la propria opera, a qualsiasi titolo, per il funzionamento della vita familiare. Le mansioni dei lavoratori domestici coincidono con le normali incombenze familiari, e devono essere rese con continuità nell’abitazione del datore di lavoro.

Le mansioni del o della badante consistono nell’assistenza di un componente del nucleo, che può essere autosufficiente o meno.

La prestazione di lavoro può essere resa in regime di convivenza, a servizio intero o ridotto, o di non convivenza, a tempo pieno o parziale. Prestare servizio ridotto, in base alle previsioni del contratto collettivo per i lavoratori domestici, è però possibile soltanto se colf e badanti sono inquadrati nei livelli contrattuali C, B e B Super, oppure se si tratta di studenti o studentesse di età compresa fra i 16 e i 40 anni.

Colf e badanti possono essere assunti anche per sostituire, durante i giorni di riposo, uno o più lavoratori a tempo pieno addetti all’assistenza di persone non autosufficienti.

Come vengono inquadrati colf e badanti

A seconda delle mansioni assegnate e delle competenze, il personale domestico è così inquadrato:

  • livelli A e AS: sono inquadrati nei livelli A e A superiore i collaboratori familiari generici, non addetti all’assistenza di persone, sprovvisti di esperienza professionale o con esperienza sino a 12 mesi; rientrano in questi livelli anche i lavoratori con maggiore esperienza che, tuttavia, svolgono le mansioni indicate a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro; la badante, dunque, in quanto addetta all’assistenza di persone non può essere inquadrata in questi livelli;
  • livelli B e BS: sono inquadrati in questi livelli i collaboratori familiari che, in possesso della necessaria esperienza, svolgono con specifica competenza le proprie mansioni, anche se soltanto a livello esecutivo. Ad esempio può essere inquadrata nei livelli B e B superiore la badante che assiste persone autosufficienti;
  • livelli C e CS: sono inquadrati nei livelli C o C superiore i collaboratori familiari che possiedono conoscenze di base sia teoriche che tecniche, relative allo svolgimento delle mansioni assegnate. I lavoratori devono essere in grado di operare con totale autonomia e responsabilità; può essere inquadrata nel livello CS, ad esempio, la badante non specificamente formata che assiste persone non autosufficienti;
  • livelli D e DS: si tratta di collaboratori familiari che, in possesso dei necessari requisiti professionali, svolgono mansioni che richiedono responsabilità, autonomia decisionale o coordinamento, come l’assistenza specifica di persone non autosufficienti. È inquadrato nel livello D, ad esempio, chi lavora come maggiordomo, governante o capo cuoco, e nel livello DS la badante appositamente formata che assiste persone non autosufficienti.

Se la badante è assunta per sostituire, durante i giorni di riposo, uno o più lavoratori a tempo pieno addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, inquadrati nei livelli CS o DS, deve essere a sua volta inquadrata nel livello CS o DS.

Come assumere colf e badanti: primi adempimenti

Prima di assumere un/a colf o un/a badante e procedere eventualmente con la messa in regola presso Inps è importante assolvere dei primi adempimenti che lo stesso Istituto indica nel dettaglio.

Non solo prima dell’assunzione del lavoratore domestico è il datore di lavoro a dover procedere con degli adempimenti, ma anche colf e badanti dovranno fare lo stesso. Il datore di lavoro, in questo caso una famiglia, avrà degli obblighi che variano a seconda della provenienza dell lavoratore o della lavoratrice, ovvero della cittadinanza, o ancora dell’età, pertanto dovrà anche presentare tutta la documentazione necessaria per mettere in regola badanti, colf o altro lavoratore domestico.

Messa in regola colf e badante per provenienza ed età

Per la messa in regola di colf e badanti e procedere così all’assunzione, il datore di lavoro, ovvero la famiglia, deve adempiere come indica Inps nella sua guida, a obblighi specifici che si differenziano in base alla provenienza e l’età del lavoratore o della lavoratrice, come vedremo di seguito nel dettaglio.

Lavoratore con nazionalità italiana o cittadino europeo

Nel caso di colf e badante di nazionalità italiana, svizzera o anche di altro Paese europeo dell’Unione, il datore di lavoro può procedere direttamente con l’assunzione dopo aver ovviamente concordato gli elementi fondamentali del contratto primi fra tutti orario e stipendio.

Come informa l’Inps per assumere colf e badanti in questa fattispecie non è necessaria l’iscrizione all’ufficio di collocamento. Colui, o colei, che si vuole assumere, tuttavia deve essere in possesso dei seguenti documenti:

  • codice fiscale;
  • carta d’identità;
  • tessera sanitaria aggiornata e rilasciata dalla ASL.

Nel caso di colf e badante da assumere, o anche di baby sitter per esempio, che abbia un’età tra i 16 e i 18 anni ci sono degli ulteriori documenti da presentare:

  • il certificato di idoneità al lavoro rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’ASL di zona (visita medica è a cura e carico del datore di lavoro);
  • la dichiarazione dei genitori o di chi esercita la potestà familiare vidimata dal sindaco del comune di residenza, con cui si acconsente che il lavoratore minorenne viva presso la famiglia del datore di lavoro;
  • per i minori che prestano servizio a ore è invece necessaria l’autorizzazione scritta di chi esercita la patria potestà.

Lavoratore straniero (extraUE) ma già residente in Italia

Nel caso di colf o badante che proviene da un Paese straniero extra UE, ma già residente in Italia, per l’assunzione il datore di lavoro non deve più compilare e presentare il “modello Q”. La regola è valida dal 15 novembre 2011.

Le obbligazioni, infatti, sono state recepite nelle Comunicazioni obbligatorie di assunzione, variazione e cessazione (CO) che i datori di lavoro domestico devono trasmettere all’Inps utilizzando la procedura online.

Per assumere tuttavia colf e badanti provenienti da un Paese extraUE, è necessario, ricorda l’Inps, che questi siano possesso di un permesso di soggiorno valido per lo svolgimento di un’attività lavorativa. Al momento del rinnovo del permesso di soggiorno, inoltre, colf o badanti stranieri dovranno esibire in questura la copia della CO.

Lavoratore straniero (extraUE) non ancora residente in Italia

Diversa è la situazione in caso di assunzione di colf e badante proveniente da un Paese extracomunitario, ma che non sia ancora residente in Italia. Il datore di lavoro deve attendere il decreto Flussi.

Ogni anno infatti il numero massimo di lavoratori extracomunitari cui può essere concesso il permesso di soggiorno per motivi lavorativi viene programmato con un decreto Flussi.

Il datore di lavoro per poter assumere colf e badanti nella fattispecie in esame deve attendere la pubblicazione del decreto Flussi in Gazzetta Ufficiale qui quello del 2022.

A questo punto il datore di lavoro può inviare la domanda di nulla osta online allo Sportello Unico per l’immigrazione del ministero dell’Interno.

Il datore di lavoro viene convocato dallo Sportello Unico per consegnargli il nulla osta valido sei mesi e per la sottoscrizione del contratto di soggiorno.

Anche in questo caso il datore di lavoro deve presentare una specifica documentazione e nel dettaglio:

  • la documentazione relativa al reddito;
  • la ricevuta dell’avvenuta richiesta del certificato di idoneità alloggiativa rilasciato dal comune o dalla ASL competenti per territorio.

Una volta che il nulla osta e la proposta di contratto viene trasmessa dallo Sportello Unico al Consolato italiano all’estero, lo stesso rilascia al lavoratore straniero il visto per entrare in Italia.

Il datore di lavoro che vuole assumere colf o badanti non residenti in Italia e proveniente da un Paese extraUE deve anche:

  • pagare le spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel paese di provenienza;
  • comunicare ogni variazione concernente il rapporto di lavoro;
  • assicurare la disponibilità di un alloggio adeguato.

È importante che il lavoratore straniero entro 8 giorni dall’ingresso in Italia si rechi a sua volta presso lo Sportello Unico per firmare il contratto e la richiesta di permesso di soggiorno. La richiesta va spedita alla prefettura di competenza con raccomandata A/R postale.

Sarà la questura a convocare la lavoratrice (o lavoratore) per il rilascio del permesso di soggiorno.

Come formalizzare l’assunzione di colf e badanti

Abbiamo visto i vari adempimenti e la documentazione da possedere per assumere colf e badanti attraverso la guida Inps, in base alla provenienza della lavoratrice o del lavoratore domestico in generale. A questo punto vediamo dopo i primi adempimenti come formalizzare l’assunzione.

Il datore di lavoro o la famiglia deve concordare le condizioni al fine di stipulare il contratto di lavoro domestico vero e proprio.

A partire dal 29 gennaio 2009 la comunicazione di assunzione deve essere presentata all’Inps entro le ore 24 del giorno precedente (anche se festivo) a quello di instaurazione del rapporto di lavoro.

Il datore di lavoro deve pertanto procedere alla Comunicazione obbligatoria CO, di cui abbiamo già detto, inoltrando la richiesta in via telematica all’Inps.

Il datore di lavoro deve accedere al servizio attraverso Spid, Cns, Cie.

La Comunicazione obbligatoria può essere inoltrata all’Inps attraverso:

  • Web con i servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino sul portale dell’Istituto attraverso le proprie credenziali di cui abbiamo detto;
  • Contact Center Multicanale al numero 803164 (gratuito da rete fissa) oppure numero 06164164 da rete mobile (a pagamento, secondo la tariffa prevista dal proprio gestore telefonico);
  • Intermediari dell’Istituto sempre attraverso i servizi telematici offerti agli stessi (consulenti lavoro e professionisti abilitati.

La comunicazione è obbligatoria indipendentemente dalla durata del lavoro, anche per il periodo di prova, se il lavoro è saltuario o discontinuo e se il lavoratore è:

  • già assicurato presso un altro datore di lavoro;
  • già assicurato per un’altra attività;
  • di nazionalità straniera;
  • titolare di pensione.

Il contratto di lavoro

Una volta concordate le mansioni, il livello d’inquadramento e l’orario lavorativo, il datore di lavoro domestico ha l’obbligo di consegnare a colf e badanti, prima dell’inizio dell’attività, un contratto di lavoro (la cosiddetta lettera di assunzione) col seguente contenuto:

  • data di inizio del rapporto di lavoro;
  • retribuzione;
  • mansioni e livello di appartenenza;
  • eventuale convivenza;
  • orario di lavoro, compresa la collocazione della mezza giornata di riposo settimanale aggiuntiva rispetto alla domenica o a un diverso festivo (ad esempio, per altra fede religiosa);
  • retribuzione pattuita;
  • contribuzione di assistenza contrattuale (Cassa Colf);
  • luogo di svolgimento dell’attività lavorativa, ed eventuali previsioni di temporanei spostamenti (villeggiatura o altri motivi legati alla famiglia);
  • periodo di ferie annuali;
  • eventuale durata del periodo di prova;
  • ulteriori clausole specifiche.

Ricordiamo che il lavoro di colf e badanti è disciplinato dal CCNL specifico di categoria.

Quanto costa l’assunzione di colf e badanti

Il datore di lavoro che assume colf o badanti deve versare dei contributi alla stessa lavoratrice (o lavoratore domestico). Dopo l’iscrizione, infatti, presso l’Inps viene aperta una posizione assicurativa. Il datore di lavoro, che riceverà gli Avvisi di pagamento pagoPA dall’Istituto, deve versare i contributi in base alla paga oraria effettiva.

La paga oraria effettiva, ricorda l’Inps, si compone dei seguenti elementi:

  • retribuzione oraria concordata tra le parti;
  • valore convenzionale del vitto e alloggio, ripartito per ore;
  • tredicesima mensilità (gratifica natalizia), ripartita per ore.

Ricordiamo che molto spesso un lavoratore domestico vive in famiglia ed è la stessa, quindi, che deve assicurare alla lavoratrice vitto e alloggio.

Visto quanto detto, l’assunzione di colf e badanti quando avviene al di fuori dello strumento conosciuto come Libretto Famiglia (di cui parleremo di seguito) può avere un costo piuttosto alto.

Alla voce riferita al normale stipendio - il quale ricordiamo deve essere commisurato a mansioni e qualifiche - bisogna anche considerare il versamento dei contributi, così come il pagamento di tredicesima e Tfr.

Ci sono poi le ferie da riconoscere, più le spese di gestione come ad esempio l’elaborazione e la stampa del cedolino paga mensile. Nel dettaglio, a seconda dei casi, all’importo dello stipendio lordo bisogna aggiungere un 50% o un 60% di altri costi così da arrivare a qual è l’esborso mensile di cui si deve far carico la famiglia.

Agevolazioni fiscali per l’assunzione di colf e badanti

Tuttavia, il datore di lavoro che assume colf e badanti ha sì degli obblighi contributivi, e quindi un costo, ma può anche godere di agevolazioni fiscali.

I contributi obbligatori versati per colf e badanti possono essere dedotti dal proprio reddito per un importo massimo di 1.549,36 euro l’anno; il datore di lavoro deve conservare le ricevute dei bollettini INPS. L’importo massimo della detrazione non varia i base alla dichiarazione dei redditi pertanto è fisso.

Specifica l’Inps che per badanti che assistono persone non autosufficienti il datore di lavoro può detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno. Altri due chiarimenti in merito sono fondamentali:

  • è possibile ottenere l’agevolazione fiscale se il reddito complessivo è inferiore a 40.000 euro;
  • la detrazione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per la badante, e viceversa.

Assunzione con Libretto Famiglia

Come anticipato per le collaborazioni occasionali di colf e badanti è possibile ricorrere all’assunzione tramite Libretto Famiglia.

Il Libretto Famiglia è composto da titoli di pagamento del valore uninominale di 10 euro da utilizzare per pagare una prestazione occasionale di durata non superiore ad un’ora.

Di questi 10 euro:

  • 8 euro vanno al lavoratore;
  • 1,65 euro alla Gestione separata Inps per la contribuzione;
  • 0,25 euro al premio assicurativo Inail;
  • 0,10 euro per il finanziamento degli oneri di gestione della prestazione di lavoro occasionale e dell’erogazione del compenso al prestatore.

Per usufruire del Libretto Famiglia chi vuole assumere in modo occasionale colf e badanti deve accedere e registrarsi alla piattaforma tramite:

Al servizio deve accedere anche il prestatore, non solo l’utilizzatore, quindi anche la colf o la badante che sia.

Cosa rischia chi assume colf e badante in nero

È il d.lgs n°276 del 2003 a prevedere che per lo svolgimento delle attività di somministrazioni di manodopera, e per l’intermediazione delle stesse, siano necessarie delle autorizzazioni e l’iscrizione all’apposito albo.

Lo stesso decreto stabilisce in maniera chiara quali sono le sanzioni per chi mette su una cooperativa per la gestione del lavoro di colf e badanti senza le opportune autorizzazioni: 50 euro al giorno per ogni lavoro occupato.

Il problema è che la stessa sanzione era prevista anche nei confronti della famiglia, anche se questa era all’oscuro dell’irregolarità dell’associazione alla quale ci si è rivolti.

Tuttavia questa norma è parsa subito poco logica: sanzionare una famiglia - tra l’altro al pari di chi ha commesso l’irregolarità - solamente per non aver verificato la regolarità della cooperativa era piuttosto esagerato.

Pensiamo ad esempio agli anziani che si rivolgono in buona fede per ricevere il sostegno di un o una badante: come si può chiedere loro di effettuare una ricerca approfondita sulle autorizzazioni della cooperativa? A tal proposito con la nota n° 5617 pubblicata il 21 giugno 2017 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fatto chiarezza sul fatto che non ci sono sanzioni per la famiglia che usufruisce dei servizi offerti da una colf e una badante rivolgendosi ad una cooperativa priva delle autorizzazioni necessarie.

Solo chi commette l’irregolarità, quindi, è sanzionabile dal punto di vista amministrativo.

Il discorso è differente qualora sia la stessa famiglia ad assumere in nero un lavoratore domestico. In tal caso, infatti, si applicano le stesse sanzioni previste per il lavoro in nero dal Decreto Semplificazioni (d.lgs. 151/2015).

La sanzione varia a seconda del numero di giorni di impiego in nero; ad esempio, entro i 30 giorni l’importo della sanzione va da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 9.000€.

Da 1 a 2 mesi, invece, l’importo massimo della sanzione può salire a 18mila euro (per un minimo di 3mila), mentre per il periodo successivo ai 60 giorni la multa va dai 6.000 ai 36.000 euro.

Ed anche nel caso di colf e badanti bisogna fare particolare attenzione al possesso del permesso di soggiorno. L’assunzione in nero di un lavoratore domestico non in regola con il permesso, infatti, comporta un aumento della sanzione amministrativa del 20%.

Si può assumere un familiare come colf o badante?

Ci sono dei vincoli per l’assunzione di un familiare come colf o badante? Non proprio, in quanto il solo limite riguarda il coniuge.

Una moglie, ad esempio, non può essere assunta dal marito come colf o come badante poiché le prestazioni domestiche in famiglia rientrano tra i compiti a titolo gratuito che i coniugi devono svolgere a titolo di diritto e dovere reciproco. Per questo, non può essere instaurato un rapporto di lavoro subordinato per la cura della persona o della casa coniugale.

La legge, però, prevede delle eccezioni per quel che riguarda l’assunzione tra coniugi e nello specifico un marito può assumere la moglie, o viceversa, qualora colui che assume è:

  • invalido di guerra con indennità di accompagnamento
  • mutilato o invalido civile con indennità di accompagnamento
  • cieco civile con indennità di accompagnamento
  • grande invalido per cause di servizio o di lavoro con indennità di accompagnamento.

Come si può notare, quindi, dalla giurisprudenza è riconosciuta la possibilità di assumere il coniuge come badante o colf a patto che i compiti richiesti esulino da ciò che rientra nei meri diritto/doveri coniugali.

A differenza di quanto accade quando si cerca di assumere un coniuge, quando si assume come badante un familiare o un affine entro il terzo grado il rapporto di lavoro non viene rifiutato a priori dall’Inps, ma l’istituto sospende la comunicazione di assunzione in attesa di verifica.

L’Istituto, infatti, vuol verificare l’onerosità della prestazione in quanto se a svolgere le prestazioni di assistenza sono familiari stessi si presume che esse siano a titolo gratuito e che siano svolte per motivi di affetto (si ricorda, infatti, che i figli hanno legalmente il dovere morale di assistenza dei genitori).

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