Lavorare troppo aumenta il rischio di malattie e morte: l’allarme dell’OMS

Teresa Maddonni

18 Maggio 2021 - 13:41

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Lavorare troppo fa morire e raggiungere le 55 ore a settimana aumenta il rischio di malattie mortali quali ictus e problemi cardiaci. L’allarme arriva dall’OMS con uno studio sull’incremento dei casi di morte per eccessivo lavoro negli ultimi anni.

Lavorare troppo aumenta il rischio di malattie e morte: l’allarme dell’OMS

Lavorare troppe ore a settimana aumenta il rischio di malattie e morte e a confermarlo è uno studio scientifico condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’International Labour Organization pubblicato sulla rivista Environment International il 17 maggio.

Lo studio spiega infatti quali sono i rischi connessi al lavorare troppo durante la settimana, rischi che oltre a concretizzarsi in problemi cardiaci e ictus si trasformano in morte.

Andare quindi oltre le 35 o 40 ore di lavoro a settimana può essere mortale e lo studio dell’OMS, dati alla mano, ha notato un incremento di casi.

Lavorare troppo quindi fa morire, specie da quando è iniziato il Covid, con il ricorso allo smart working e la tendenza ad aumentare le ore davanti al PC, eliminando di fatto una distinzione netta tra lavoro e vita privata.

Vediamo nel dettaglio cosa ha rilevato lo studio dell’OMS, i dati e quali sono le categorie che hanno fatto registrare più morti con l’aumento delle ore di lavoro.

Lavorare troppo aumenta il rischio di morte: lo studio dell’OMS

Lavorare troppo aumenta il rischio di morte e lo studio dell’OMS lo conferma.

Quello dell’OMS è il primo studio mondiale che lega questi due aspetti: lavorare troppe ore a settimana e i rischi di malattie e morte.

Sono nel 2016 398.000 persone sono morte per un ictus e 347.000 a causa di malattie cardiache connesse all’aver lavorato almeno 55 ore a settimana. Tra il 2000 e il 2016, si legge nello studio, il numero delle morti dovute all’aver lavorato troppo è aumentato:

  • del 42% per problemi cardiaci;
  • del 19% per ictus.

La maggior parte di coloro che sono morti per aver lavorato troppo erano uomini di mezza età, circa il 72%, e il decesso è avvenuto a distanza di molti anni.

Le persone che poi sono più a rischio di morte connessa al troppo lavoro sono quelle che vivono nel Pacifico occidentale e nel Sud-est asiatico e ai lavoratori di mezza età o anziani.

Le morti sono maggiormente presenti tra le persone che hanno un’età compresa tra i 60 e i 79 anni e che hanno lavorato tra i 45 e i 74 anni di età per 55 ore a settimana o più. Lavorare troppo, secondo l’OMS, determina un terzo delle malattie e morti a livello mondiale.

Lavorare troppo, quindi, 55 ore o più a settimana, secondo lo studio aumenta il rischio di ictus del 35% e del 17% di morire per cardiopatia ischemica rispetto al lavoro per 35 o anche 40 ore a settimana. Questo è assai preoccupante tanto più se si considera che sono aumentate, sempre secondo lo studio, le persone che superano il limite accettabile di lavoro settimanale, il 9% della popolazione mondiale.

Lavorare troppo porta la morte: effetto Covid

Lavorare troppo porta la morte certo e il Covid, con il ricorso allo smart working, sembra non aver fatto altro che peggiorare la situazione.

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato proprio l’aspetto allarmante dello studio che lega il lavorare troppo anche al Covid:

“Il Covid ha significativamente cambiato il modo in cui le persone lavorano. Il telelavoro è diventato la norma in molte imprese e spesso trascende i confini fra casa e lavoro.”

E ha evidenziato un aspetto preoccupante che riguarda le aziende che caricano maggiormente i dipendenti di lavoro:

“Inoltre, molte aziende sono state costrette a ridimensionare il loro organico, costringendo i membri dello staff a lavorare di più. Ma ricordiamo che nessun lavoro vale il rischio di un infarto o di un ictus.”

E lancia un appello chiaro:

“C’è bisogno che i governi, i datori di lavoro e i lavoratori lavorino insieme per proteggere la salute di chi lavora.”

Preoccupazione è stata espressa anche dalla dottoressa Maria Neira, direttrice del dipartimento per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la salute presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità:

“Lavorare 55 ore o più a settimana è un grave rischio per la salute. È ora che tutti noi, governi, datori di lavoro e dipendenti ci rendiamo conto che lunghi orari di lavoro possono portare a una morte prematura.”

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