La soluzione alla crisi dell’eurozona? Una doppia valuta

Erika Di Dio

13 Dicembre 2012 - 15:41

La soluzione alla crisi dell’eurozona? Una doppia valuta

Con la crisi del debito dell’eurozona ben lontana da una conclusione, è stata presentata una nuova strategia per alleviare la tensione attualmente affrontata da parte di famiglie e di consumatori in tutto il continente.

La società di consulenza Strategic Decisions Group invita i leader europei ad adottare un approccio con una doppia valuta come alternativa alla più grande integrazione fiscale che è attualmente in discussione nei vertici europei. L’amministratore delegato della società Mazen Skaf dice che ai paesi in difficoltà dovrebbe essere data la possibilità di introdurre monete nazionali accanto all’euro. Ieri in un’intervista alla Cnbc, Skaf ha detto, “La valuta nazionale verrebbe utilizzata per il pagamento delle pensioni pubbliche, gli stipendi dei dipendenti del settore pubblico e anche per le transazioni nazionali. La quantità di integrazione fiscale che dovrà accadere è scoraggiante e la gente non si rende conto di quanti ostacoli, negoziazioni e modifiche dovrebbero accadere per far sì che quell’integrazione fiscale diventi realtà”.

Skaf ha spiegato che tutti gli asset denominati in euro, come ad esempio i depositi bancari, continueranno ad essere onorati in euro in modo da impedire eventuali corse agli sportelli. Allo stesso modo, il debito estero nella moneta unica sarebbe ancora onorato in Europa.

Il sistema di baratto della Grecia

All’inizio di quest’anno, la città di Volos in Grecia ha introdotto il sistema del baratto del TEM e la CNBC ha riportato nel mese di Settembre che la regione greca della Macedonia stava investigando sulla possibilità di attuare un sistema simile.
“Nei mercati c’è il bisogno di una valuta locale e i partecipanti del mercato si stanno già innovando in questo senso”, ha detto Skaf.

Moorad Choudhry, responsabile dell’attività di tesoreria della RBS (Royal Bank of Scotland) ha detto alla CNBC che questa era un’idea “elegante”, ma temeva che eventuali problemi di valutazione avrebbero fatto sì che nessuno avrebbe voluto mantenere la valuta alternativa.

Choudhry ha spiegato che il motivo per cui molti paesi utilizzano il dollaro accanto alla propria valuta è che il dollaro ha un certo valore essendo riconosciuto come riserva del mondo. Qualsiasi sistema di scambio alternativo non avrebbe tale garanzia.

La dollarizzazione inversa

Skaf invece ha pensato a questo come ad una “dollarizzazione inversa” in cui invece di consumatori che perdono la fiducia e utilizzano una valuta straniera, di fatto essi stavano perdevano la fiducia con la valuta straniera e stavano optando per un sistema di scambio su scala ridotta; così l’amministratore ha concluso, “Bisognerebbe ricevere aiuto dalla BCE per sostenere i paesi con quella transizione mantenendo la negoziazione all’interno di una certa larghezza di banda della specifica valuta locale per ripristinare la competitività e rilanciare la crescita economica in quel mercato locale”.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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