La Russia pronta a dichiarare la terza guerra mondiale: le rivelazioni dell’intelligence russa

Marta Zanierato

15 Marzo 2022 - 22:20

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Una lettera rivela le presunte intenzioni di Putin di dare il via alla terza guerra mondiale. Altre fonti, invece, dicono che la sua strategia sta crollando.

La Russia pronta a dichiarare la terza guerra mondiale: le rivelazioni dell’intelligence russa

Mentre tutto il mondo guarda con attenzione al conflitto in Ucraina sperando in una situazione che possa rientrare al più presto in modo da non estendersi su larga scala, sembra che per Mosca la terza guerra mondiale sia già iniziata. 

È ciò che si rivela in una nuova lettera scritta da una presunta talpa dell’Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, e resa nota da Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in esilio. Va subito specificato: le informazioni contenute in tale lettera non sono verificabili, ma tanto basta per destare ulteriore preoccupazione su quanto sta succedendo.

Secondo tali rivelazioni, mentre prosegue la guerra tra Russia e Ucraina, il Cremlino si preparerebbe a lanciare attacchi missilistici contro alcuni Paesi vicini, anche se membri della Nato, come la Polonia e le repubbliche baltiche. Se l’Occidente non dovesse cancellare le pesanti sanzioni imposte contro la Russia e accettare l’invasione dell’Ucraina, lo scenario che si prevede è a dir poco apocalittico.
 
La situazione è così grave che non ci sono limiti. Accadrà qualcosa di straordinario”, queste le parole della presunta lettera dell’intelligence russa.

Che cosa dice la lettera della talpa di Mosca?

Diffusa da Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in esilio, la lettera sarebbe l’ultimo documento di una serie di materiali contenenti informazioni sensibili e provenienti dall’interno dei servizi dell’intelligence russo. 

Attenzione, è importante ricordare che la lettera in questione non è verificabile, ma vale la pena analizzare il presunto piano di Mosca secondo cui “la terza guerra mondiale è iniziata.”

Nella missiva vengono riportati i piani bellici di Putin che intendono prendere di mira la Polonia, la Lituania, la Lettonia e l’Estonia e si anticipa che tali rivelazioni potrebbero essere dichiarate durante una conferenza stampa del generale Igor Yevgenyevich Konashenkov, portavoce capo del ministero della Difesa russo. 
 
Putin è convinto che l’Europa, e in generale tutto l’Occidente, abbia dichiarato guerra alla Russia, soprattutto dopo il supporto dato all’Ucraina. Qualora l’Occidente non dovesse cancellare le pesanti sanzioni imposte contro la Russia, il Cremlino minaccerebbe la preparazione dell’arsenale nucleare per far sembrare l’avvisaglia ancor più concreta e pericolosa.

Che cosa vuole Putin per evitare la terza guerra mondiale?

Sempre secondo l’autore della lettera, il piano di Putin è dettagliato con punti specifici:
 

  • prima Putin chiederebbe all’Occidente di eliminare le misure contro Mosca, addirittura con la firma di un vero e proprio “trattato internazionale di valore globale”;
  • poi chiederebbe alla Nato di rinunciare all’Ucraina una volta per tutte e di non espandersi ulteriormente;
  • infine il presidente russo chiederebbe il sostegno di paesi amici, come Serbia, Ungheria e Cina, i quali – secondo lui – lo sosterranno nel convincere l’Occidente a “accettare immediatamente le giuste richieste della Russia per non spingere il mondo in una nuova guerra.

 
Un piano inverosimile dato che il suo compimento significherebbe la resa dell’intero Occidente a suo unico favore. Ma dato e considerato che il conflitto non sta procedendo a favore della Russia, a che cosa si devono richieste tanto sfrontate?

I punti deboli del Cremlino: ecco perché Putin ha alzato la posta

Secondo la Cia e i servizi segreti Usa, non solo il capo del Cremlino è sempre stato convinto di vincere il conflitto, ma era anche convinto di farlo in due giorni. A quanto pare però, le cose non sono andate secondo i piani e, sempre secondo i servizi segreti, non essere riuscito a entrare a Kiev ha sancito una certa frustrazione.

Giunto a questo punto, però, il presidente russo non può permettersi di perdere la guerra e quindi, o per strategia o per rivalsa, Putin avrebbe deciso d’inasprirla, prima con le minacce ai confini con la Polonia e poi – sempre se le informazioni della lettera si riveleranno esatte – con l’avvertimento delle armi nucleari.
 
L’esercito russo è già stremato, soprattutto dopo le morti di generali simbolo dell’armata, come Kolesnikov, Vitalij Gerasimov e Sukhovetskij.

Strategie di guerra sbagliate hanno messo l’aviazione e il resto delle forze armate in evidente difficoltà, così che i guerrafondai di Putin avrebbero consigliato di richiamare alle armi i veterani della riserva. Peccato però che questa tattica creerebbe un’enorme falla nella propaganda putiniana perché non si potrebbe più nascondere alle famiglie, che vedranno i loro uomini in partenza, che il conflitto è più concreto che mai.
 
Sembra che il Cremlino si sia aggrovigliato nella sua stessa propaganda incoerente. Ciò sta determinando delle spaccature all’interno del consiglio di guerra di Putin.
 

 

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