L’Italia può fare come la Grecia? La Germania lancia l’allarme

Erika Di Dio

28 Febbraio 2013 - 12:00

L’Italia può fare come la Grecia? La Germania lancia l’allarme

Da Berlino, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, lancia l’allarme, dicendo che l’Italia potrebbe fare la fine della Grecia, scatenare un’altra tempesta sui mercati e contagiare gli altri paesi europei. Ha perciò esortato i politici italiani a formare subito un governo stabile e continuare con la strade delle riforme intrapresa da Monti.

Le frasi utilizzate da Schaeuble ricordano molto quelle usate ai tempi del primo voto sulla Grecia. Ma cosa successe realmente nel paese ellenico?

Le elezioni della Grecia

In una prospettiva drammatica di uscita dall’euro e di disintegrazione economica, la Grecia nel 2012 è tornata alle urne per due volte nell’arco di un solo mese.

Le prime elezioni si sono tenute a Maggio 2012: due grandi partiti tradizionali pro-austerità che raggiunsero solo 149 seggi su 300 e dovettero fare i conti con l’exploit della sinistra radicale e anti-memorandum di Syriza che ottenne 52 seggi, con una rimonta dal 4,5% al 16,78% e altri partiti minori. Il primo classificato Antonis Samaras, leader di Nuova Democrazia, ottenne per primo il mandato esplorativo che poi passò nelle mani del secondo arrivato, il socialista Evangelos Venizelos, ed infine a Fotis Kouvelis, leader di Sinistra democratica.

Dopo solo un mese, quindi a Giugno 2012, la Grecia tornò a votare perché non si trovò l’accordo tra i partiti, parliamo del 17 Giugno 2012. Questa volta la popolazione greca optò per una scelta più decisa e costruttiva, così ripartita: 130 seggi a Nuova Democrazia (30,6% e premio di maggioranza di 50 seggi), 33 seggi al Pasok (12,50%), con una maggioranza poi allargata alla Sinistra democratica di Fotis Kouvelis e i suoi 16 deputati, (Grande coalizione o gevernissimo), mentre Syriza ottenne clamorosamente il 26,56% dei voti, con 71 seggi.

Anche se molti pensavano che tale maggioranza sarebbe durata pochissimo, in realtà è la stessa che governa ancora oggi, sostenuta dal premier Samaras e che, in seguito alle durissime misure di austerità, è riuscita ad ottenere la tranche di aiuti internazionali da 50 miliardi di euro.

L’Italia dovrà trovare la sua strada

Questo ritorno al passato sembra riecheggiare in questi giorni in Italia, anche se naturalmente la situazione è diversa, prima di tutto perché il nostro paese non ha una Costituzione come quella greca, e poi perché in Italia il presidente non può sciogliere le camere nel semestre bianco, ossia il periodo di tempo che si identifica con gli ultimi sei mesi del mandato, quindi l’Italia dovrà trovare la sua soluzione al problema.

Parlando della crisi dell’euro, Schaeuble ha dichiarato, "Io non ho mai detto che la crisi dell’euro è finita. Ho solo detto che abbiamo fatto progressi significativi. Dobbiamo continuare su questo cammino, altrimenti avremo delle ricadute".

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