L’Italia brilla nella ricerca ma resta indietro sui brevetti

Alberto De Pasquale

12 Agosto 2025 - 11:58

Nonostante le poche risorse destinate alle università e investimenti sotto la media, la ricerca scientifica è in crescita. Però non si trasforma in brevetti.

L’Italia brilla nella ricerca ma resta indietro sui brevetti

Anche se frenata da un livello di spesa destinato all’Università più basso della media, in Italia la ricerca scientifica riesce a fare meglio di tanti altri in Europa. I risultati positivi però si traducono solo parzialmente in brevetti, ossia nello sfruttamento commerciale dei risultati: qui il nostro Paese resta indietro, soprattutto negli ambiti a maggiore crescita. In estrema sintesi, è questo il punto della situazione fatto recentemente dalla Banca d’Italia riguardo la filiera nazionale dell’innovazione, a partire dalla ricerca accademica in area STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics).

Il record della Cina

Negli ultimi quindici anni la Cina si è affermata come primo paese per numero di pubblicazioni di qualità in area STEM, arrivando a superare il 35% di quota sul totale delle pubblicazioni nel mondo. Ciò ha provocato l’arretramento di Stati Uniti ed Europa, che risultano in entrambi i casi sotto il 20%. L’Italia, invece, pur rappresentando appena il 3% delle pubblicazioni STEM internazionali, si è mantenuta su livelli «pressoché stabili», perché mentre si intensificava l’ascesa cinese che ha ridimensionato il ruolo di Usa e Ue, il nostro Paese ha fatto registrare un «aumento significativo» delle pubblicazioni: di circa il 60% tra 2009 e 2023, in particolare nell’ambito delle scienze mediche. [...]

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