La notizia dell’INPS al collasso è ormai nota. La news degli ultimi giorni è: l’INPS comunica lo stop alle visite fiscali: perché? Al fine di raggiungere l’obiettivo di 500 milioni di risparmi sul bilancio 2013, previsto dalla Legge di Stabilità.
Le conseguenze? Il sindacato dei medici di famiglia, Fimmg INPS, ha lanciato l’allarme di un possibile licenziamento di mille medici, a fronte del fatto che le visite fiscali d’ufficio rappresentano il 75% delle visite totali. Non solo. Senza controlli non si verificheranno anche aumenti di assenze per malattia?
Medici a rischio e aumento delle assenze
Il coordinatore nazionale di Fimmg Inps, Alfredo Petrone ha espresso tutto il suo disappunto per la decisione dell’INPS:
“L’Istituto ha deciso la temporanea sospensione delle visite mediche di controllo disposte d’ufficio. Si tratta di un provvedimento preso senza alcun preavviso e rispetto al quale esprimiamo forte dissenso. In poche settimane verificheremo un importante aumento delle assenze per malattia e quindi una spesa ben superiore rispetto a quanto l’Istituto investe in un anno per le visite mediche di controllo d’ufficio. Per questo motivo chiederemo un incontro urgente con la dirigenza dell’INPS e con il ministro del Lavoro, riservandoci di informare anche la Corte dei conti di ciò che si profila come un errore perfetto”.
Come evidenziato da Petrone oltre al rischio per circa 1000 medici in servizio, il problema legato allo stop delle visite fiscali è legato anche ad una battuta d’arresto nella “lotta all’abuso dell’assenteismo di malattia”.
La decisione dell’INPS
L’INPS in sostanza ha dichiarato una “temporanea sospensione delle procedure riguardanti le visite mediche di controllo", ma non ha negato all’azienda la possibilità di procedere alle stesse, pagando però di tasca propria.
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