Jobs act, le nuove regole sul controllo a distanza dei lavoratori

Stefania Manservigi

17 Giugno 2015 - 17:43

condividi

Computer, tablet e telefonini aziendali potranno essere controllati a distanza dal datore di lavoro senza bisogno di accordi sindacali o autorizzazioni ministeriali. Ecco le novità introdotte con il Jobs act.

Jobs act, le nuove regole sul controllo a distanza dei lavoratori

L’approvazione dei decreti attuativi del Jobs act da parte del governo, avvenuta l’11 giugno scorso, ha dato il via libera al controllo a distanza sui lavoratori attraverso telefonini, pc e tablet aziendali.
Il decreto ha di fatto cancellato l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. Nel testo si legge:

«Accordo sindacale o autorizzazione ministeriale non sono necessari per l’assegnazione ai lavoratori degli strumenti utilizzati per rendere la prestazione lavorativa, pur se dagli stessi derivi anche la possibilità di un controllo a distanza del lavoratore»

.Vediamo cosa prevedono le nuove regole sul controllo a distanza.

Controlli a distanza, cosa prevedeva l’articolo 4?
Il decreto attuativo approvato dal governo ha quindi aggiornato l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori sui controlli a distanza. La norma, risalente al 1970, appare infatti datata in quanto emanata in tempi in cui il contesto tecnologico e produttivo era completamente diverso da quello di adesso.
L’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori vietava o limitava l’uso di impianti audiovisivi o di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori. Tali impianti potevano essere installati solo per ragioni di sicurezza o in altre poche occasioni previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o, in assenza, con l’ok dell’ispettorato del lavoro.
Queste restrizioni considerato l’avvento delle nuove tecnologie che ormai sono sempre più parte integrante dell’organizzazione del lavoro sono state considerate un freno e anche il Garante della privacy, a tal proposito, ha dettato specifiche disposizioni a tutela della riservatezza dei lavoratori.

Jobs act, la possibilità di controlli a distanza dei lavoratori
Il Dlgs di semplificazione degli adempimenti in materia di lavoro ha introdotto nuove regole in materia di controllo a distanza sui lavoratori rivedendo l’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito lavorativo.
Con l’approvazione dei decreti attuativi del Jobs act il governo lascia alle aziende libertà nell’utilizzo dei dispositivi tecnologici come computer, telefonini e tablet aziendali informando i lavoratori circa i possibili controlli.
Permane invece l’obbligo di accordo sindacale o di autorizzazione da parte del ministero del Lavoro per l’installazione di impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo.
Il dlgs al primo comma dell’art. 23 prevede che:

«gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali. In mancanza di accordo possono essere installati previa autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro o, in alternativa, nel caso di imprese con unità produttive dislocate negli ambiti di competenza di più Direzioni territoriali del lavoro, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali»

.

Iscriviti a Money.it

Correlato