Dalla Francia arrivano le ferie solidali. Con un emendamento approvato all’unanimità, il Jobs Act regala una norma di grande civiltà. Di che si tratta?
La Commissione Lavoro del Senato, in merito all’esame del Jobs Act, ha dato il via libera ad una serie di misure, tra cui la revisione dei contratti di solidarietà (per farvi accedere anche le aziende sinora escluse) e il contratto di ricollocazione per i disoccupati, che prevede che i disoccupati potranno scegliere un’agenzia specializzata e accreditata dalla Regione, che dovrà occuparsi della sua ricollocazione e sarà pagata con un voucher regionale, ma solo dopo aver ottenuto il risultato.
Tra le misure accolte all’unanimità le ferie solidali. Che cosa sono?
Le ferie solidali, di importazione francese (Legge Mathis), sono una misura semplice e a costo zero per le casse statali, inserite in un emendamento firmato da Emanuela Munerato della Lega Nord, che definisce questa misura "una norma di grande civiltà".
Secondo la normativa, le ferie solidali prevedono:
"il riconoscimento, compatibilmente con il diritto ai riposi settimanali e alle ferie annuali retribuite, della possibilità di cessione fra lavoratori dipendenti dello stesso datore di lavoro di tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale in favore del lavoratore genitore di figlio minore con necessità di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute".
Così i dipendenti potranno cedere ferie, eccedenti quelle previste dal ccnl, a colleghi che debbano assistere ii propri figli.
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