Circa 400 esuberi sono stati annunciati da Italiaonline sebbene la società abbia chiuso con buoni risultati l’esercizio 2017. Martedì l’incontro con Calenda.
L’annuncio nei giorni scorsi è arrivato come un fulmine a ciel sereno: Italiaonline ha intenzione di ridurre il personale nonostante i conti della società siano sostanzialmente positivi.
La notizia ha creato preoccupazione tra i lavoratori e martedì prossimo si tenterà una mediazione con i vertici dell’azienda al ministero dello Sviluppo Economico.
Italiaonline ha chiuso il 2017 con un utile netto in aumento e si è confermata la principale azienda digitale italiana. Sorprende, dunque, la decisione di voler procedere a corposi tagli.
Verso la riduzione di metà del personale
A inizio mese, esattamente il 6 marzo scorso, Italiaonline ha annunciato di voler dimezzare il personale, indicando in 400 gli esuberi individuati, e allo stesso tempo di avviare un piano di assunzione di un centinaio di unità lavorative ad alta specializzazione digitale per la sede di Milano. Chiuderà i battenti invece la sede di Torino.
La strategia di riorganizzazione aziendale ha messo in allerta lavoratori e sindacati, che non si spettavano tagli tra i dipendenti, alla luce dei numeri positivi registrati nel corso dell’esercizio 2017.
Per evitare i licenziamenti e trovare soluzioni compatibili con le esigenze del personale e il piano della società, martedì 20 marzo il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, incontrerà i vertici aziendali.
“I lavoratori non devono abbandonare le speranza, si combatte per ogni posto di lavoro. Martedì incontro l’azienda proprio per arginare questo processo. Sembra che manager e azienda abbiano preso mazzi di dividendi l’anno scorso”
ha dichiarato il ministro uscente a Radio Capital.
Della stessa opinione anche i sindacati:
“Non si capisce il motivo di tutto questo. L’impresa va bene, i conti sono a posto, anzi gli utili continuano a crescere, sono stati fatti percorsi di riconversione formativa, non c’è alcun motivo che possa giustificare licenziamenti e per quanto riguarda Torino la chiusura del sito”,
ha commentato il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan.
I conti di Italiaonline
In effetti, lo scenario che si appresta a disegnare Italiaonline lascerebbe intendere eventuali difficoltà economiche da parte dell’azienda, che invece ha chiuso i conti del 2017 con numeri piuttosto soddisfacenti, che hanno superato le attese degli stessi analisti di Banca Imi (confermato il rating buy e il target price a 4,2 euro sul titolo).
In particolare, l’utile netto ha fatto registrare una crescita del 17% attestandosi a 26,4 milioni di euro e anche l’ebitda è aumentato (+6%) raggiungendo i 67,7 milioni. L’unico dato in flessione è quello relativo ai ricavi scesi a 338,5 milioni segnando -10%.
Basti pensare, inoltre, che anche la posizione finanziaria netta è risultata positiva per 72,9 milioni, mentre nel maggio dello scorso anno si è proceduto alla distribuzione del dividendo straordinario per circa 80 milioni di euro.
Dati piuttosto promettenti, insomma, che i sindacati stanno usando come arma contro la decisione della società.
“Quando un’impresa va bene e si attiva una cassa integrazione per riorganizzare, puntando anche a formare in modo innovativo la professionalità dei lavoratori, si deve essere conseguenti con progetti industriali che non prevedono esuberi né chiusure, e soprattutto che prevedano un dialogo con i sindacati”
ha tuonato la Furlan.
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