S&P ha deciso di mantenere invariato il giudizio sul rating italiano a BBB-, ovvero un notch al di sopra del livello "spazzatura" (junk)
L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato il giudizio sul merito di credito dell’Italia al livello BBB-, ovvero un gradino sopra il fatidico “junk” (spazzatura), che presuppone un elevato grado di rischio per gli investimenti effettuati nel Belpaese. L’outlook sul rating sovrano di lungo periodo è stato confermato a “stabile”, per cui non sono in vista pericolosi downgrade. L’agenzia americana ha comunque fatto sapere che è pronta a migliorare il giudizio sull’Italia.
S&P ha sottolineato che un eventuale upgrade sul rating di Roma dipenderà dalla capacità del governo italiano di mettere in atto le riforme programmate. L’agenzia ha rimarcato che sarà comunque necessario attuare “pienamente” le riforme, altrimenti la crescita economica potrebbe seguire un sentiero ancora troppo instabile e poco sostenibile nel medio-lungo termine. Per l’anno in corso S&P stima un miglioramento del pil italiano a +0,4%, mentre nel 2016 la crescita attesa è dell’1% su base annua.
L’agenzia di rating statunitense ha comunque fatto sapere che non sono previsti ritocchi al rating da qui a qualche mese. Tuttavia sono stati elencati alcuni fattori macro che dovrebbero favorire il ritorno alla crescita, come il calo dei prezzi del petrolio e la svalutazione dell’euro. Sul fronte politico pice l’agenda del governo Renzi e in particolare è stata ben accolta l’approvazione della nuova legge elettorale. Sul fronte finanziario a Piazza Affari l’indice di borsa FtseMib40 ha chiuso la seduta con un lieve calo dello 0,32% a 23.474 punti, mentre lo spread Btp-Bund ha chiuso le contrattazioni a 115 punti base.
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