Le forze dell’ordine hanno smascherato a Bari una truffa ai danni dello Stato per 10 milioni di euro. Si tratta di una serie di aziende agricole che, assumendo fittiziamente centinaia di lavoratori, chiedevano all’Inps diverse forme di prestazioni e rimborsi.
Secondo i carabinieri la mega truffa avrebbe sottratto al fisco almeno 10 milioni di euro. L’assunzione di circa 830 braccianti, attraverso false attestazioni e documenti ha indotto l’Inps ad erogare negli anni prestazioni come la disoccupazione, la malattia, la maternità e gli assegni familiari, producendo un danno milionario al fisco.
Per i colpevoli è scattata l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato. Oltre che dei singoli braccianti falsamente assunti, si tratta di mediatori, imprenditori del settore agricolo e commercialisti che avevano messo in piedi il meccanismo di truffa.
L’evasione e l’elusione fiscale in Europa valgono circa 1.000 miliardi l’anno, cifra pari all’intero bilancio Ue per il 2014-2020. Di questa enorme quantità di soldi sottratti al Fisco una buona parte arriva dall’Italia. Il Belpaese infatti, lo sappiano svetta in tutte le classifiche dei paesi maggiormente interessati da fenomeni quali la corruzione, l’evasione e l’elusione fiscale.
E’ vero che in questi anni di crisi, sono tante le storie di persone che hanno preferito pagare i propri dipendenti piuttosto che le tasse, diventando di fatto evasori. E la totale mancanza di comprensione e di comunicazione tra contribuente e Fisco è certamente una colpa da imputare ai governi che si sono succeduti, sordi e ciechi di fronte alle tante situazioni drammatiche nate dalla crisi. Ma purtroppo nel nostro paese non è soltanto l’evasione che qualcuno ha chiamato di "sopravvivenza" a portare l’Italia in vetta alle classifiche dei paesi con più evasione fiscale.
Ma quali sono le cause di tanta disaffezione nei confronti dello Stato?
Da una parte certamente la colpa può essere imputata all’eccessiva pressione fiscale. Infatti se l’Italia occupa il primo posto tra i paesi con più alta percentuale di evasione, almeno il 27%, la troviamo in buona posizione anche quando si tratta della percentuale che misura la pressione fiscale. Prima di noi, alcuni paesi del nord Europa, nei quali però la maggiore pressione fiscale di traduce anche in ottimi servizi pubblici e assistenziali per i cittadini.
Una delle cause principali quindi è certamente il cattivo impiego che lo Stato fa dei soldi pubblici. Tante tasse devono necessariamente restituire al cittadino servizi e assistenza di qualità e assicurata. Altrimenti il contribuente, che ha la possibilità di farlo, tende ad evadere e eludere il fisco.
Altro problema tutto italiano: la corruzione e le truffe che i politici attuano nei confronti dei loro cittadini. Ormai abbiamo perso il conto dei politici indagati per l’uso di rimborsi elettorali per le spese personali più disparate. Da viaggi, a cene da migliaia di euro, affitti, shopping e chi più ne ha più ne metta.
La classe politica dovrebbe avere il compito "onorevole" (così si chiama chi siede in Parlamento) di tutelare i cittadini, di amministrare i soldi provenienti dalle loro tasse nel miglior modo possibile. Ma gli esempi negli anni ci hanno restituito una realtà completamente diversa e deludente.
In un rapporto sull’evasione di Bankitalia si individua un’altra condizione che conduce verso l’evasione e l’elusione: l’incertezza legislativa. L’intrigo legislativo che caratterizza la determinazione e il versamento delle imposte disincetiva al loro pagamento. A ciò si aggiunge anche l’incertezza delle pene e la lunghezza dei processi che, sottolinea il rapporto di Bankitalia, diminuisce anche gli investimenti provenienti dall’estero. Una normativa fiscale complessa e modificata ad ogni diversa legislatura complica anche al contribuente onesto la perfetta adesione ai proprio obblighi fiscali.
Infine una questione puramente culturale. A differenza di altri paesi nei quali coloro che evadono il fisco vengono emarginati dalla società perché colpevoli con il loro operato di fare i propri interessi a discapito della collettività, in Italia non è così. La figura del "furetto", colui che riesce a fregare il fisco è tristemente impiantata in ogni zona di Italia e condizione economica, senza che vi sia una condanna morale. La quasi totale mancanza di coscienza civile, della consapevolezza del fatto che lo Stato al quale si sottraggono soldi non è un ente a parte, lontano da noi, ma quello che ci protegge con le forze dell’ordine, che ci cura con il sistema sanitario, che ci tutela con le prestazioni assistenziali, ci toglie ogni possibile via di uscita.
Per cercare di migliorare tale situazione lo sforzo deve essere parallelo e di tutti gli attori in campo. Da una parte lo Stato deve garantire al contribuente maggiore chiarezza legislativa e onestà nella gestione dei soldi pubblici, mostrando chiaramente che al pagamento delle tasse corrisponde una minor pressione fiscale e maggiori servizi. Dall’altra gli italiani devono avere maggior rispetto della cosa pubblica e smettere di tollerare i comportamenti che danneggiano tutti.
A questo fine si segnala un sito interessante, disponibile anche per smartphone: evarosi.info. Si tratta di un sito sul quale i cittadini possono segnale su tutto il territorio nazionale gli esercizi onesti che ad esempio emettono ricevuta fiscale o scontrino senza bisogno della richiesta del cliente. Non è certamente così che si cambieranno le cose, ma è importante che si capisca che c’è bisogno dell’aiuto di tutti per riportare l’Italia alla sua "grande bellezza".
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