Italia: inizia la presidenza. Cos’è e come funziona il semestre europeo?

Vittoria Patanè

1 Luglio 2014 - 13:27

Inizia il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Che cos’è, come funziona e quali sono le opportunità per l’Italia?

Italia: inizia la presidenza. Cos’è e come funziona il semestre europeo?

Inizia oggi, 1°luglio 2014, il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Un periodo atteso da tutti, soprattutto dal Premier Matteo Renzi che ha sempre parlato di "importante opportunità per il Paese". A detta del Presidente del Consiglio, questi 6 mesi serviranno a cambiare l’Europa e, attraverso essa, anche l’Italia.

L’imperativo è quello di ottenere una maggiore flessibilità, e date le ultime news comunitarie, sembra che l’ex sindaco di Firenze sia sulla buona strada per farlo. Gli obiettivi da raggiungere sono tre: crescita, occupazione e immigrazione. L’Italia deve crescere di più se vuole ripartire (lo 0,5% non basta per modificare l’attuale condizione nostrana). L’Italia deve risolvere l’increscioso nodo dell’occupazione (stamattina i dati Istat confermano un aumento del tasso di disoccupazione, assestatosi al 12,6%). L’Italia deve risolvere il problema immigrazione e per farlo ha bisogno di una grossa mano da tutta l’Unione Europea. Lampedusa è al collasso e ogni giorno centinaia di persone arrivano sulle coste siciliane in condizioni disumane.

Ma cerchiamo di capire meglio come funziona il semestre europeo e quali sono le opportunità per l’Italia.

Il semestre europeo: che cos’è e come funziona?
Fino all’entrata in vigore del trattato di Lisbona (2009), presiedere l’UE significava partecipare, e guidare, tutte le riunioni del Consiglio Europeo, l’organo rappresentativo dei singoli governi nazionali.

Oggi il Consiglio è guidato da un presidente con mandato quinquennale (Herman Van Rompuy), così come i Consigli Esteri e l’Eurogruppo (i cui presidenti sono rispettivamente Catherine Ashton e Jeroem Dijsselbloem).

A coloro che presiedono il semestre di turno (Presidente del Consiglio e ministri), spetta dunque il compito di partecipare,e presiedere, tutte le altre riunioni ministeriali: Ecofin, Giustizia, Interni, Ambiente, ecc.

In concreto dunque, l’Italia in questi sei mesi avrà il compito di preparare l’agenda politica, stabilire quali misure discutere e in quale ordine, dialogare con le varie parti in causa e chiudere le discussioni sui vari dossier.

Ricordiamo che ogni dossier, prima di arrivare sul tavolo del Consiglio, viene discusso dai rappresentati permanenti del Coreper. Toccherà dunque al Premier e ai ministri italiani condurre i giochi, scegliere quali provvedimenti accelerare e fare in modo che venga raggiunta "un’intesa comunitaria".

Se a Matteo Renzi spetterà dunque il compito di interloquire sul programma, i vari Poletti e Padoan dovranno farlo sui singoli dossier. L’Italia ospiterà inoltre le varie riunioni all’Expo di Milano, che vedrà presenziare le più importanti cariche dell’Unione.

Presidenza italia: è un’occasione o no?
La presidenza del semestre europeo è prima di tutto una vetrina. L’Italia per l’occasione ha già previsto l’infinito di Pistoletto nel palazzo del Consiglio, il torneo di calcio dei club di tifosi italiani a Bruxelles che si giocheranno in settembre la Coppa della presidenza in concomitanza col passaggio delle Frecce Tricolori.

Ma l’Italia soprattutto arriva a guidare l’Unione in un momento delicatissimo, nel momento in cui il nostro Paese comincia a ripartire, in cui parte la nuova legislatura del Parlamento UE e in cui vengono designati i nuovi vertici dell’Eurozona. Importante dunque sarà approfittare del periodo soprattutto per portare avanti gli obiettivi precedentemente elencanti (crescita, occupazione e immigrazione). Non sarà facile, ma Renzi sembra convinto di poter fare bene.

Sottolineiamo che non è la prima volta, bensì la 12esima, che l’Italia ricopre questo ruolo. La prima presidenza italiana arrivò nel 1959. Nel ’68 e nel ’96 il governo italiano cambiò proprio durante il semestre di guida dell’Unione. Un momento importante si ebbe nel 1990, quando Andreotti riuscì a spianare la strada al progetto di moneta unica che avrebbe portato al trattato di Masstricht, riuscendo ad avere la meglio sulla Thatcher, una donna che senza dubbio ha contribuito a creare l’attuale assetto continentale.

Sulla carta dunque, questa presidenza potrebbe essere un’opportunità. Se verrà sfruttata come si deve, e come promesso, lo vedremo a breve.

Argomenti

# Italia

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it