L’inflazione si riprende: quali beni costano di più?

Italia: l’inflazione ha sorpreso tutte le attese del mercato e nel mese di marzo ha mostrato un inaspettato avanzamento.

Come si può osservare sul nostro Calendario Economico, su base mensile l’inflazione è avanzata dello 0,4%, mentre la precedente rilevazione aveva alzato il velo su un pessimo 0,0%. Le previsioni a +0,1% sono state totalmente riviste al rialzo.

Buone anche le performance su base annua, con un dato a +0,9% che si è confrontato con le attese a +0,7% e con il risultato precedente a +0,5%.

Il consensus è stato battuto anche dall’inflazione core, con una variazione annua dell’1,1% che ha sorpreso le previsioni allo 0,8% e il dato precedente allo 0,5%. Su base mensile, invece, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha lasciato osservare un +2,5% che ha fatto i conti con il +2,1% previsto e con il -0,5% precedente.

La domanda però sorge spontanea. Se l’aumento dell’inflazione è stato a lungo atteso dai policymaker della BCE, ancora in attesa di raggiungere il target del 2%, come si tradurranno questi aumenti dei prezzi con riferimento ai consumatori?

I beni più costosi a marzo 2018

A rispondere alla domanda di cui sopra è stato l’Istat che, accanto al lancio flash sull’inflazione italiana ha pubblicato anche un report di approfondimento, relativo a tutte quelle categorie di beni o o meno interessate dall’aumento dei prezzi per i consumatori.

A contribuire al rialzo dell’inflazione, si legge nella nota, sono state tre categorie di beni, il che significa che i prezzi sono aumentati in maniera più evidente nei seguenti settori:

• beni alimentari;
• tabacchi (+2,2%);
• servizi di trasporto (+2,5%).

L’Istat ha tra l’altro segnalato anche un aumento del cosiddetto “carrello della spesa”, quel paniere di beni alimentari, per la cura della casa e della persona che sono saliti dello 0,8% su base mensile e dell’1,1% su base annua invertendo la tendenza da -0,6% di febbraio. L’inflazione riferita soltanto ai prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto è salita dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua.

A scendere, invece, sono stati i prezzi dei beni energetici, soprattutto dei non regolamentati.