Arriva il giudizio di Standard & Poor’s sull’Italia. Ecco cosa si aspettano gli analisti e quali sono i rischi per il nostro Paese
Il mercato italiano trema. Nonostante le continue raccomandazioni di non dare troppa importanza ai giudizi delle agenzie di rating, la realtà continua a essere ben diversa.
Oggi pomeriggio, a mercati chiusi, arriverà il giudizio sull’Italia di Standard & Poor’s. Attualmente il Belpaese possiede un giudizio a lungo termine di BBB-. In altre parole siamo all’ultimo gradino dell’Investment grade, a un passo dai titoli rischiosi e quindi specultativi. Il nostro outlook è però stabile. In altre parole, se dovessimo scendere ancora i nostri titoli non potranno più essere acquistati da investitori istituzionali, dunque addio quantitative easing e addio congiuntura economica positiva.
Nel report pubblicato lo scorso dicembre, Standard & Poor’s aveva abbassato le stime di crescita per l’Italia allo 0,2% per il 2015; un livello che però è stato ampiamente superato sia dalle previsioni del Governo, che parlano di +0,7%, che da quelle pubblicate dalla Commissione Europea.
A questo punto quindi, rischio di un declassamento sembrerebbe essere minimo. A sostenerlo sono gli analisti di Intesa Sanpaolo, secondo cui i progressi messi in atto dal nostro Paese e gli acquisti della BCE nell’ambito del programma di quantitative easing dovrebbero metterci al sicuro da eventuali sorprese negative.
Parallelamente però, non possiamo aspettarci nulla di troppo positivo:
" i miglioramenti sono ancora troppo freschi per pensare che possano già portare a un miglioramento del rating o dell’outlook".
In altre parole prima che il nostro rating venga rialzato o che l’outlook torni ad essere positivo, S&P avrà bisogno di vedere miglioramenti stabili e strutturali e, per questo, ci vorrà ancora tempo. Nel frattempo però il rischio diminuisce. Non ci resta dunque che attendere e vedere "il bicchiere mezzo pieno".
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