Lo scorso 11 Aprile è stato presentato al Senato un documento che prevede un referendum abrogativo per uscire dall’euro. Si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare, caldeggiata dalla Lega Nord (anche se sul documento non è presenta la firma del partito). La cosa sconcertante è che per richiedere il referendum servivano 50mila firme, e invece ne sono state raccolte il doppio, ossia circa 100mila elettori hanno sottoscritto tale referendum per dire finalmente addio alla moneta unica.
Il disegno di legge promosso dalla Lega Nord avrebbe natura costituzionale. Infatti il documento propone l’introduzione "del principio di ammissibilità per i referendum abrogativi sulle leggi tributarie e di ratifica dei trattati internazionali", perché ricordiamo che ad oggi la nostra Costituzione non permette di ricorrere a consultazioni popolari per "leggi tributarie" e per modifiche di trattati internazionali (tra le altre cose).
Il suddetto documento, inoltre, è stato presentato insieme ad altri due disegni legge, rendendo più concreta quindi la possibilità di successo.
Vediamo quali sono.
Altri due disegni legge
- Il primo vuole ridimensionare il rapporto con l’Europa, basato come ben si sa su logiche completamente sbagliate sin dal principio e, come ha ricordato in questi giorni il tedesco Gustav Horn, presidente dell’Institut für Makroökonomie und Konjunkturforschung della Hans-Böckler-Stiftun, fondato su un errato principio di concorrenza tra stati che naturalmente non può funzionare; nel documento quindi si parla de,
l’indizione di un referendum di indirizzo per la rifondazione di un’Unione Europea democratica e federale basata sui Popoli e le Regioni, per l’adesione all’area Euro limitata ai territori che rispettano il pareggio di bilancio e per il coinvolgimento del Popolo delle procedure di approvazione dei Trattati europei.Documento presentato a Palazzo Madama, da Linkiesta, 11 Aprile 2013
Si tratta quindi di una rifondazione "dei parametri necessari per l’adesione e la permanenza nell’area euro limitandola ai territori che hanno conseguito l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio".
- Ed ancora un terzo disegno di legge che propone la modifica dell’attuale Costituzione italiana.
Il referendum vedrà mai la luce in Italia? Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.
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