La crisi e la recessione che stiamo vivendo hanno fatto raddoppiare il tasso di disoccupazione del nostro paese rispetto al 2007, quando fu raggiunto il picco sui mercati finanziari, e il tasso di senza lavoro si aggirava intorno al 6%; oggi nel 2013 siamo vicini alla soglia del 12% e secondo la proiezione stilata dall’istituto di ricerca e analisi macroeconomica Prometeia, l’anno prossimo il numero aumenterà ancora.
Secondo l’istituto di ricerca, nel rapporto di previsione sull’Italia al 2020, il Belpaese tornerà al 9% del tasso di disoccupazione fra 7 anni, ossia nel 2020, (si tratta del livello registrato a fine 2011) e aggiunge che " ’’Il livello del Pil alla fine del 2020 sarà ancora inferiore ai valori pre-crisi (fine anni ’90) di circa il 2%’’.
Altre previsioni
Prometeia ritiene che tra il 2015 e il 2020 il tasso di crescita medio si collocherà stabilmente in territorio positivo (+1,1%) ma in linea con il 2000-2005. Gli effetti della recessione, poi, dovrebbero iniziare a scomparire verso la seconda metà del prossimo anno; niente ripresa quindi per il 2013.
Situazione occupazionale
L’istituto inoltre afferma che, a causa della recessione, l’industria "ridurrà in modo permanente l’occupazione a favore di un incremento di produttività" e quindi, "l’input di lavoro complessivo non recupererà i livelli pre-crisi". Poi conclude, "Un sacrificio occupazionale che consentirà però alla produttività media, se non proprio di cancellare 15 anni di stagnazione, quantomeno di invertire la rotta".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
