Il nostro paese continua a collezionare brutte figure una dopo l’altra: l’ultima è arrivata oggi, e riporta che l’Italia ha un grado di corruzione superiore alla media mondiale e peggiore rispetto a paesi come Turchia o Polonia.
I dati giungono dall’indagine sulla corruzione dei manager condotta da Ernst & Young, pubblicata poi dal giornale tedesco Die Welt. Si parla di corruttibilità dei manager (quindi tangenti, bustarelle, regali di vario tipo) e a tal riguardo, si scopre che il Belpaese ha raggiunto il 60%, contro una media mondiale del 57%; parliamo di una brutta figura, perché, solo per citare due paesi, l’indice della Turchia è del 55% e quello della Polonia del 59%.
La classifica della corruzione
Notiamo che il rapporto fra corruzione e crisi economica conferma che nei Paesi più avanzati e in buona salute economica, la corruzione raggiunge risultati inferiori.
Secondo la classifica di Ernst & Yong, la coroncina di paese più corrotto va alla Slovenia, con un indice del 95%, e a seguire troviamo Kenya, Croazia, Serbia e poi i paesi maggiormente colpiti dalla crisi, quindi Grecia e Spagna. Un 82% per la Russia di Putin e un non decoroso 70% per l’Ungheria.
Il nostro paese si colloca a metà classifica, risultando quindi più corrotto delle economie più avanzate d’Europa, come la Francia che ha raggiunto il 27% e la Germania con il 30%.
Più ci spostiamo verso il Nord, più la situazione sembra migliorare e più i corrotti scendono: vediamo infatti la Finlandia e la Svezia entrambe al 12%, la Norvegia al 17% e i Paesi Bassi al 23%.
La situazione per il futuro prossimo potrebbe solo peggiorare, a causa di un intensificarsi della recessione economica e a causa, nell’esempio dell’Italia, della mancanza di una legge anticorruzione che dovrebbe essere uno degli impegni più pressanti che il nuovo governo dovrebbe assumersi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA