Investire in CCTeu conviene? Ecco quanto rendono davvero

Marco Ticciati

30/06/2020

28/05/2021 - 17:00

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Anali del CCTeu oggetto dell’asta di oggi. Quanto rende al netto dei costi? Conviene comprare le obbligazioni indicizzate al tasso Euribor?

Investire in CCTeu conviene? Ecco quanto rendono davvero

Nella giornata di oggi scadono le aste per i titoli di stato italiani a medio lungo termine quali i CCTeu, o titoli di stato indicizzati all’Euribor in corso di emissione.

Quanto rende investire 10.000 euro su questo titolo indicizzato in una situazione d’incertezza economica?

Investire in CCTeu

I CCTeu sono titoli di stato emessi dal governo italiano per finanziare la propria attività le cui cedole sono indicizzate al tasso Euribor a sei mesi in aggiunta di uno spread dello 0,55%.

Questo meccanismo è stato implementato per proteggere i possessori di mutui a tasso variabile indicizzato al Euribor.

Conviene investire in CCT in un periodo come l’attuale in cui l’Euribor è stato sostituito da una nuova versione ibrida e ci sono aspettative al ribasso su tutta la curva dei rendimenti dei tassi OIS? A quanto ammonta il guadagno?

Considerando che il contratto prevede il pagamento di cedole semestrali indicizzate ad un tasso di interesse, il valore delle cedole si può innalzare o può diminuire in funzione della dinamica del tasso a cui il titolo è indicizzato.

Investire 10.000 euro in CCTeu: quale rendimento?

Ipotizziamo di voler investire 10.000 euro in CCTeu nell’asta di oggi.
Attualmente il CCTeu oggetto di collocamento sta quotando ad un prezzo pari a 99,03 o se si vuole 0,9903 per un euro di valore nominale del titolo. Perciò per acquistare 10.000 euro di CCteu sarà necessario sborsare 9.903 euro.

Prezzo CCTeu febbraio 2020-giugno 2020

All’importo di acquisto è necessario aggiungere il rateo di interesse (noto anche come dietimi).

Se si acquista il contratto adesso, dovremmo pagare al venditore la differenza tra cedola di competenza del periodo 15 giugno-15 dicembre 2020 e la parte di cedola maturata dello stacco della precedente all’acquisto del titolo.

In questo caso se acquistiamo il titolo oggi dovremmo corrispondere al venditore un rateo di interesse su un periodo di 17 giorni.

Il rateo di interesse è pari a 17/184 moltiplicato il tasso cedolare semestrale di 0,187% su il valore facciale di 10.000 euro.
Quindi avremo che il rateo di interesse da aggiungere al prezzo da pagare è pari a 1,7277 euro su un ammontare di 10.000 euro.

Alla spesa iniziale per acquistare il contratto, data da il prezzo di mercato del titolo in aggiunta del rateo di interesse dovuti per aver acquistato il titolo dopo lo stacco della cedola semestrale, è necessario aggiungere l’imposta di bollo pari al 0,20% su base trimestrale.

Perciò avremo da pagare sotto l’ipotesi di stabilità del prezzo del titolo nel tempo un importo pari a 0,05% moltiplicato 99,03 sia per il mese di settembre che per il mese di dicembre. Alla fine dell’anno avremo da pagare 9,93 euro in più relativi all’imposta di bollo sul conto titoli.

Considerando lo stacco della cedola il 15 dicembre 2020, il rendimento lordo alla fine dell’anno sarebbe pari a 0,188% (18,7/9903) in aggiunta dello spread pari allo 0,55% ovvero un rendimento complessivo di 0,7388%, superiore al rendimento fornito da Bot semestrali.

Alla cifra di 0,73880% deve essere sottratta l’imposta pari al 12,5% per ottenere un rendimento pari a 0,7379% ogni sei mesi e 1,480% su base annuale.

Con l’aggiunta dell’imposta di bollo proveniente dal conto titoli avremo un rendimento su base annuale pari a 1,475%, superiore all’attuale tasso di interesse corrisposto dalle obbligazioni governative zero coupon italiane con scadenza un anno il cui rendimento pari a -0,184%.

Conviene davvero?

Questa analisi non tiene di conto di eventuali modifica al tasso Euribor, il quale potrebbe far innalzare o diminuire le cedole future contribuendo a modificare il rischio prezzo del titolo influendo sulla sua duration effettiva (in presenza di un effetto cedola importante può assumere valori negativi).

Eventuali tensioni sul mercato interbancario potrebbero far innalzare il tasso Euribor in futuro determinando un maggiore effetto cedola sul contratto a tasso variabile.

Come conseguenza, un effetto cedola maggiore potrebbe avere un impatto differente sulle variazioni future di prezzo. Considerando uno spread pari allo 0,55% ,ampiamente maggiore del tasso cedolare attualmente offerto dallo strumento (0,187%) si potrebbero avere due scenari:

  • riduzione dell’Euribor e cambio di segno della duration. Il prezzo del titolo è direttamente proporzionale alle variazioni di tasso di interesse;
  • aumento dell’Euribor e duration negativa. Il prezzo dello strumento è inversamente proporzionale al livello dei tassi di interesse.

La duration potrebbe assumere un valore più positivo perciò avremo che con le aspettative di riduzione di tassi di interesse su tutta la curva, il prezzo del CCTeu sarà maggiore.

Perciò, acquistando un CCTeu adesso potremmo ottenere non solo una cedola futura più elevata grazie al tasso Euribor più alto, ma anche un capital gain più elevato derivante variazioni positive del suo prezzo in futuro.

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