Investimenti: robo advisor o consulente umano, qual è meglio?

Fintastico

18/03/2019

18/03/2019 - 16:52

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Consulente finanziario umano o robot? Con l’avanzata dirompente della tecnologia nel mondo degli investimenti il confronto tra l’uomo e il robo advisor diventa una patata bollente.

Investimenti: robo advisor o consulente umano, qual è meglio?

Nell’era della tecnologia tutto è digitalizzato, e il settore degli investimenti non fa eccezione. Abbiamo raggiunto un punto in cui non è più necessario che il responsabile della gestione del nostro portafoglio di investimenti sia un professionista altamente qualificato, perché può anche trattarsi di un robot. O, più precisamente di un algoritmo, che in base al nostro profilo di rischio, gestisce i nostri investimenti in modo semi-automatico (c’è sempre un minimo controllo e supervisione da parte di un essere umano).

Conosciuti con il nome di robo advisors, questi algoritmi hanno semplificato il processo di investimento. Ma come funzionano esattamente?

Dopo un test nel quale si risponde ad alcune domande e si inseriscono delle informazioni patrimoniali, viene definito il profilo di rischio e vengono proposti uno o più portafogli di investimento che si adattano alle caratteristiche personali di ciascuno. Dopo aver accreditato i soldi nel conto si è pronti per iniziare a investire in modalità pilota automatico. Chiaramente è un tipo di approccio che può andar bene per un determinato profilo di persone, ma non per tutti.

Gli investimenti automatizzati sono sempre più frequenti in Italia, e per questo motivo molti si chiedono sempre più spesso se valga la pena o meno mettere i nostri soldi nelle mani di un consulente finanziario in carne e ossa o scegliere un robot.

Robo advisor VS Consulente finanziario: principali differenze

Di seguito analizziamo gli aspetti più importanti da cui emerge il confronto tra consulente umano e robo advisor, così da farsi un’idea su quale dei due risponda meglio alle proprie esigenze.

Imparzialità: gestione oggettiva del portafoglio

Può piacere o non piacere, ma noi esseri umani non siamo perfetti. Spesso ci lasciamo trasportare dai sentimenti e dagli stati d’animo, e facciamo degli errori anche se si tratta di soldi. I robt advisor puntano ad eliminare il fattore umano dall’equazione. Incuranti delle notizie finanziarie e degli impulsi, i robo advisor si fanno guidare dagli algoritmi che non sono programmati per focalizzarsi su quello che la gente dice o che esce sui giornali. Sfortunatamente non possiamo dire la stessa cosa dei manager in carne e ossa.

Nonostante questo, il fattore umano è sempre lì. L’ultima parola è sempre nelle mani del cliente che può decidere se aumentare l’investimento, mantenere il portafoglio o ritirare il capitale. Non è ancora stato inventato un sistema che impedisca ai clienti di farsi prendere dal panico e di ritirare il denaro nel peggior momento possibile.

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Personalizzazione: un abito su misura per i tuoi soldi

Un’altra differenza tra i consulenti in carne e ossa e i robo advisor è il grado di personalizzazione. Se ci si affida a un broker per trovare un fondo di investimento, probabilmente ci si troverà di fronte a centinaia, se non migliaia, di alternative. Alcune di queste possono essere buone opzioni, altre cattive e altre ancora sicuramente da evitare.

È normale che di fronte a questo tipo di proposte, sopratutto chi non ha un buon livello di educazione finanziaria o conoscenza del mondo degli investimenti si possa sentire a disagio. I robo advisor, attraverso una serie di domande, sono in grado di definire il profilo di investitore e offrono un portafoglio adatto alle proprie esigenze. Non creano portafogli da zero per ogni cliente, ma selezionano per il cliente 5 o 10 opzioni che dovrebbero essere adatte ai diversi profili degli investitori.

Commissioni: l’automatizzazione abbatte i costi
L’introduzione delle macchine nella produzione agricola e industriale e nella sfera dei consumi privati non poteva non prendere in considerazione anche il mondo degli investimenti. Attraverso l’automatizzazione di tutti i processi, i robo advisors si presentano sul mercato con costi ridotti rispetto alla loro controparte umana.

Secondo un recente rapporto della Consob, le commissioni applicate dai robo advisors al patrimonio under advice oscillano dallo 0,3% allo 0,7% annuo; a queste possono aggiungersi altre componenti di costo quali performance fee e/o commissioni di sottoscrizione dei prodotti consigliati. Si tratta di valori contenuti rispetto ai prezzi di un consulente fisico che rendono il robo advice potenzialmente molto competitivo sopratutto nel contesto nazionale, caratterizzato da una bassa disponibilità da parte degli investitori a remunerare la consulenza.

I robo advisor in Italia

Una volta comprese le principali differenze rispetto ai consulenti tradizionali, vediamo quali robo advisor possono essere usati nel nostro Paese.

Moneyfarm è sicuramente il caso più noto nel contesto nazionale con oltre 30.000 clienti in Italia e nel Regno Unito. Per costruire i portafogli vengono utilizzati gli ETF, fondi comuni d’investimento passivi quotati in Borsa.

Un’alternativa è Euclidea, che utilizza una strategia di investimento simile ma comprende anche fondi istituzionali. In quanto SIM, ovvero soggetto istituzionale (come banche, SGR e assicurazioni), Euclidea può sottoscrivere anche questo tipo di fondi.

Robobox è l’unica piattaforma in Italia a offrire alla clientela la possibilità di scegliere tra più robo advisor in base alle proprie esigenze, in modo da avere un servizio esclusivo di consulenza finanziaria automatizzato e personalizzato.

Infine, SelfieWealth utilizza i dati delle serie temporali e le funzionalità offerte dall’apprendimento automatico per eliminare qualsiasi possibilità di pregiudizio o comportamento umano, e crea così un processo che usa l’intelligenza artificiale per garantire il massimo beneficio attraverso propri algoritmi, creati originariamente nel 2013 e continuamente perfezionati nel corso degli anni per ottenere prestazioni ottimali.

Questi sono i quattro più popolari, ma ce ne sono altri. In effetti, anche le banche hanno iniziato a lanciare i loro robo advisor. Alcuni esempi sono Yellow Advice di CheBanca e Sella Evolution offerto da Banca Sella in collaborazione con Moneyfarm.

Tutti pazzi per i robo advisor?

Nonostante l’offerta di portafogli personalizzati e commissioni ridotte, ci sono altri fattori da prendere in considerazione. In primis, la contrapposizione tra uomo e macchina è ingenua. Laddove c’è servizio da parte del consulente l’uomo vince sulla macchina; al contrario, se il consulente si limita a piazzare prodotti o a eseguire acriticamente le direttive della società, allora la macchina vince sull’uomo perché è più precisa e disciplinata.

La penetrazione del mercato da parte dei robo advisor sta avvenendo molto più lentamente di quanto immaginato. Il motivo principale è la difficoltà per un brand emergente di convincere un risparmiatore a versare le somme da investire. Sempre secondo Consob, nonostante il fatto che la consulenza automatizzata sia un fenomeno sempre più diffuso, al quale regolatori nazionali e sovranazionali dedicano un’attenzione crescente, i robo advisor sono un fenomeno ancora poco diffuso in Italia.

Francesco Casarella, consulente finanziario e fondatore di Colazione a Wall Street, crede che “l’uomo per definizione è legato a doppio filo ai propri simili, il bisogno di interazione fa parte del suo DNA, e difficilmente l’investitore si potrà separare in via definitiva dal confronto con un altro essere umano”. Aggiunge, però, che “assisteremo a un trend di crescita dei robo advisors su tematiche come l’asset allocation, così come lo stesso trading è sempre più dominato dagli algoritmi. Ciò porterà tuttavia ad un’evoluzione anche del ruolo del consulente stesso, che oltre alle competenze tecniche (che dovremmo comunque già dare per scontate) dovrà unire abilità legate per esempio alla finanza comportamentale, al centro delle strategie più complete, per gestire, educare e lavorare insieme al cliente al raggiungimento dei propri obiettivi”.

Non bisogna dimenticare, che come in qualsiasi tipo di investimento, non c’è totale garanzia di guadagno. Tutti i robo advisor investono in attività quotate nei mercati azionari e sono soggetti al rischio di perdita.

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