Le intercettazioni inguaiano i commercialisti vicini alla Lega arrestati

Alessandro Cipolla

11/09/2020

16/07/2021 - 14:31

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Emergono particolari in merito all’inchiesta che ha portato all’arresto di Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri, tre commercialisti considerati vicini alla Lega accusati di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Le intercettazioni inguaiano i commercialisti vicini alla Lega arrestati

Si starebbe complicando la posizione di Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri, i tre commercialisti considerati molto vicini alla Lega che adesso sono finiti ai domiciliari con l’accusa di di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Di Rubba è il revisore legale del gruppo al Senato della Lega, Manzoni è il direttore amministrativo del gruppo alla Camera sempre del Carroccio mentre lo studio milanese di Scillieri in passato è stata la sede della Lega per Salvini Premier.

Stando alle indagini, nel febbraio 2017 la società immobiliare Andromeda ha acquistato un capannone a Cormano, in provincia di Milano, pagandolo 400.000 euro. Nel dicembre sempre del 2017 l’immobile viene poi acquistato, questa volta per 800.000 euro, dalla Lombardia Film Commission.

All’epoca la Lombardia Film Commission era presieduta da Alberto Di Rubba, la nomina fu voluta dall’ex governatore leghista Roberto Maroni, con Michele Scilleri che invece ricopriva l’incarico di consigliere.

Commercialisti Lega: le intercettazioni

Per gli inquirenti il capannone sarebbe stato acquistato dalla società della Regione Lombardia a un prezzo doppio rispetto a quello di mercato. I soldi incassati dalla immobiliare Andromeda sarebbero stati poi ripartiti in una serie di versamenti verso società secondo i pm riconducibili agli indagati.

Ne faremo altre mille.. la prossima volta andrà bene, invece di 50 ne prendi 70…” è stata una delle intercettazioni citate dal gip milanese Giulio Fanales, che ha voluto sottolineare “l’abitualità delle condotte illecite” da parte dei tre commercialisti.

Nelle carte si legge come “gli indagati hanno dimostrato la rara abilità di portare a termine l’operazione illecita in modo occulto”, con il quarto indagato Fabio Barbarossa (cognato di Michele Scillieri) che in quanto rappresentante legale della Andromeda avrebbe fatto da scudo ai tre commercialisti.

Conosco due di quelle persone e mi fido, sono persone corrette, credo che si risolverà in nulla” è stata la replica di Matteo Salvini alla notizia degli arresti, con la Lega che così dopo la vicenda di Savoini e della Russia, oltre a quella dei 49 milioni, si trova così a essere tirata in ballo in un’altra inchiesta che arriva proprio a pochi giorni dall’election day.

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