Incontro May-Trump oggi: quale futuro per l’alleanza USA-Regno Unito?

Flavia Provenzani

27 Gennaio 2017 - 08:56

Incontro tra Donald Trump e Theresa May. Il primo ministro inglese è negli USA, l’obiettivo è un nuovo accordo commerciale. Nel suo discorso ai Repubblicani ammette: “gli opposti si attraggono”. Quale futuro per l’alleanza tra Stati Uniti e Regno Unito?

Incontro May-Trump oggi: quale futuro per l’alleanza USA-Regno Unito?

Oggi l’incontro tra May e Trump - Theresa May, primo ministro inglese, vola a Washington per incontrare il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Quale futuro per la “relazione speciale” tra Regno Unito e Stati Uniti, che hanno stupito il mondo nel 2016 con risultati elettorali figli dell’ascesa del populismo? Il primo ministro inglese ci ha già regalato un assaggio in occasione del suo discorso davanti ai membri del partito Repubblicano a Philadelphia.

Theresa May è arrivata negli Stati Uniti giovedì per cercare di creare un rapporto personale e politico con Donald Trump, il presidente più impopolare degli Stati Uniti nei tempi moderni.

L’incontro May-Trump ha una portata storica: la May è il primo leader mondiale ad incontrare Trump nella Casa Bianca e per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti sembrano avere un presidente che mostra indifferenza nel sostenere i suoi alleati.

Theresa May crede di poter forgiare un forte rapporto personale con Donald Trump, sostenendo che "a volte gli opposti si attraggono", in riferimento ai rapporti commerciali futuri nel post-Brexit.

Alla vigilia dell’incontro tanto atteso nell’Ufficio Ovale alla Casa Bianca, il primo ministro May ha approfittato del suo discorso davanti ai rappresentati del partito Repubblicano a Philadelphia per sottolineare che Regno Uniti e USA "hanno una responsabilità comune per portare", ma non come una volta.

Incontro May-Trump: gli obiettivi della Gran Bretagna

L’obiettivo dell’incontro, per il primo ministro inglese, è gettare le basi per un accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Regno Unito reciprocamente vantaggioso, ma il meeting tra i due potrebbe sottolinea l’incoerenza lampante tra l’”America First” e il protezionismo di Donald Trump e la visione della May di una Gran Bretagna sostenuta dal libero scambio a livello mondiale.
Non è in programma una conferenza stampa congiunta a seguito dell’incontro May-Trump.

Nella giornata di oggi, venerdì, il primo ministro inglese Theresa May è il primo leader mondiale ad avere un incontro con il presidente Trump alla Casa Bianca. Ma con l’avvicinarsi dello storico incontro May-Trump, alcuni politici interni al partito del primo ministro inglese esprimono il timore che la donna possa avvicinarsi più del dovuto all’approccio del presidente degli Stati Uniti d’America.

L’alleanza assai vicina tra Stati Uniti e Regno Unito spesso viene definita “relazione speciale”, definizione usata per primo da Winston Churchill.

I rapporti tra i leader britannici e americani possono aiutare a definire i propri termini di approccio politico.
Ronald Reagan e Margaret Thatcher erano particolarmente vicini. Nancy Reagan è arrivata a definirli delle "anime gemelle politiche". Entrambi hanno lavorato verso gli obiettivi comuni per la deregolamentazione delle proprie economie e lo smantellamento del comunismo sovietico.
George W. Bush e Tony Blair sono stati uniti dalla guerra in Iraq.

Otto mesi prima dell’invasione, Blair ha inviato una nota a Bush: "Io sarò con voi, qualunque cosa accada".
Blair non ha mai abbastanza scosso la percezione che ha dato troppo terreno nel rapporto.

Incontro May-Trump: il discorso davanti ai Repubblicani

Nel suo discorso davanti al partito repubblicano a Philadelphia in attesa dell’incontro con Trump, la May ha sottolineato un cambiamento nella politica estera che porta la sua posizione più in linea con quella del nuovo leader degli Stati Uniti.

Ha esortato i due paesi e i loro leader a restare uniti e ad affrontare le nuove sfide, tra cui la crescita delle economie in Asia che alcuni temono possa "eclissare l’Occidente", la minaccia dell’estremismo islamico e di una Russia in crescita.

"Così noi - i nostri due paesi insieme - abbiamo la responsabilità di guidare. Perché quando gli altri fanno un passo avanti non appena noi facciamo un passo indietro, è un male per l’America, per la Gran Bretagna e per il mondo",

ha dichiarato la May davanti ai membri del partito repubblicano.

"I giorni in cui la Gran Bretagna e America intervenivano in paesi sovrani nel tentativo di ricostruire il mondo a nostra immagine sono finiti.
Ma non possiamo permetterci di stare a guardare",

ha detto in un discorso spesso interrotti da applausi provenienti da una folla entusiasta.

La sua rottura con l’interventismo che ha causato le guerre in Iraq e in Afghanistan sottolinea il cambiamento della politica mondiale.

Il concetto si adatta anche con all’America First di Trump e sostiene gli elettori del Regno Unito la cui sensazione di essere lasciati indietro nella globalizzazione ha contribuito ad alimentare i Sì alla Brexit espressi durante il referendum per lasciare l’Unione Europea dello scorso giugno.

In molti prevedono che la May lodi Trump durante il loro incontro.

May: “Non ho paura di parlare onestamente con Trump”

La posta in gioco è alta per la May nel suo incontro con Trump a seguito del suo discorso.
La Gran Bretagna vuole fortemente firmare un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti dopo che il Paese avrà lasciato l’UE.
Ma nel tentativo porre le basi per garantire un accordo commerciale importante, la May dovrà stare attenta a non allinearsi con alcune delle politiche e delle pratiche di Trump, impopolari in Gran Bretagna.

Nella sua ultima apparizione alla Camera dei Comuni prima di partire per Washington, alla May è stata chiesta una serie di domande sul come ha intenzione di approcciarsi a Trump.

Il deputato conservatore Andrew Tyrie ha chiesto al Primo Ministro avrebbe se vorrà mettere in chiaro che la Gran Bretagna non vuole essere trascinata nell’alimentazione della tortura - "come lo eravamo dopo l’11 settembre",
L’ex leader laburista Ed Miliband ha chiesto, con il "primo leader straniero che incontra il presidente Trump", se la May "dirà al presidente che deve rispettare, e non ritirarsi, la modifica del trattato di Parigi per il clima".

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