Il vincitore delle elezioni 2013? Bersani. Sondaggi e bookmaker incoronano il PD

Valentina Pennacchio

21 Febbraio 2013 - 18:01

Il vincitore delle elezioni 2013? Bersani. Sondaggi e bookmaker incoronano il PD

Dai sondaggi alle scommesse. I sondaggi elettorali sono vietati perché il calendario elettorale ne ha sancito lo stop ed il silenzio elettorale. Tuttavia nello sconfinato spazio del web continuano a rincorrersi pronostici, smentite e nomi agli sgoccioli di una campagna elettorale giocatasi soprattutto a suon di fisco e tasse. Bersani fa l’en plein sia nei sondaggi elettorali che per i bookmaker e a 3 giorni dal voto sembra essere il superfavorito. Anche i mercati scommettono su Bersani, che sul sito Intrade raggiunge una quota di preferenze pari all’87%. Il suo problema? Le alleanze e l’enigma Senato.

Lo scenario

A 3 giorni dal voto il PD di Bersani sembra essere il favorito, ma la questione alleanze tiene banco, soprattutto per quanto riguarda il Senato. Dopo la gaffe di oggi di Monti, la Merkel non vuole il PD al governo, voce presto smentita dalla stessa cancelliera tedesca, e le posizioni evidentemente divergenti con il SEL di Vendola, alleato irrinunciabile di Bersani, è davvero ipotizzabile l’asse Bersani-Monti?

Anche se fosse, secondo alcuni report segreti basati su sondaggi regionali, Monti potrebbe non bastare a dare stabilità al governo perché Scelta Civica procede con lentezza. Le due coalizioni potrebbero affossarsi a vicenda invece che sostenersi. Senza contare che Monti è uno spettro forte con cui i contribuenti non vogliono tornare a fare i conti. In tutti i sensi.

A chi potrebbe allora rivolgere la sua attenzione Bersani?

  • Ad Antonio Ingroia? Ideologicamente potrebbero intendersi, anche se il leader di Rivoluzione Civile ha dichiarato che Bersani avrebbe paura di confrontarsi con lui;
  • A Beppe Grillo? Improbabile visto che il leader del M5S è stato definito un pericolo per la democrazia e leader di un movimento di “disillusione che cerca canali di sfogo”;
  • Al PDL? Questa terza ipotesi è evidentemente ancora più improbabile della seconda, a meno che un’eventuale sconfitta possa generare un’implosione e una diaspora dei membri del PDL in cerca di altri orizzonti.

Nel caso fossero confermati i dati dei sondaggi e dei bookmaker, Bersani dovrà fronteggiare il nemico storico della politica italiana: l’incertezza, che potrebbe innervosire e zavorrare i mercati, i quali attendono con trepidazione la serata del 25 febbraio 2013, quando sarà ufficializzato il vincitore delle elezioni 2013.

Per dovere di par condicio precisiamo che anche in caso di vittoria del PDL la situazione al Senato potrebbe essere critica, soprattutto con l’eventuale ingresso di un elemento di forte destabilizzazione, quale il M5S di Grillo.

Scongiurando il pericolo di ingovernabilità, attendiamo i risultati.

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