Il rinvio IVA? Lo paghiamo con aumenti su sigarette elettroniche, Irpef, Irap e Ires

Vittoria Patanè

26/06/2013

Il rinvio IVA? Lo paghiamo con aumenti su sigarette elettroniche,  Irpef, Irap e Ires

Credevate che il rinvio IVA avrebbe significato meno soldi da sborsare per il contribuente? Beh, vi sbagliavate.

Lo Stato è in rosso e da qualche parte i soldi per “pagare” questo rinvio deve pur trovarli. Ancora una volta, saranno le tasche degli italiani il luogo adibito per finanziare lo slittamento.

Come? Attraverso un aumento degli acconti fiscali e dell’imposta sulle sigarette elettroniche. Prendere da un lato per togliere da un altro, insomma.

Il rinvio

L’aumento dell’aliquota IVA dal 21% al 22% slitterà di tre mesi. Dal 1° luglio al 1° ottobre. Inoltre:

“Il Parlamento verificherà insieme alle commissioni parlamentari la possibilità di un ulteriore differimento dell’aumento dell’Iva”,

ha dichiarato il Presidente del Consiglio Enrico Letta nel corso della conferenza stampa tenutasi a fine seduta. Ma la novità è che nel frattempo si cercherà un modo di far slittare l’aggravio di altri tre mesi, facendolo partire dal 1° gennaio.

Questa è l’intenzione del Governo in vista della rivistazione della materia nel corso dell’approvazione della legge di stabilità.

Le sigarette elettroniche

Lo slittamento ad ottobre 2013 sarà coperto mediante due tipi di interventi. Il primo riguarda le cosiddette e-cig, cioè le sigarette elettroniche. Nella bozza del decreto, resa nota dal Sole 24 ore, si legge:

“I prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati nonché i dispostivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico”.

Insomma aumenta la tassa sulle sigarette elettroniche che negli ultimi tempi stanno diventando sempre più un prodotto di largo consumo all’interno del nostro Paese.

Acconto IRPEF

Ma non solo, il Governo prevede anche un secondo tipo di intervento, che stavolta riguarda la maggior parte dei cittadini italiani: un aggravio sugli acconti fiscali.

Per quanto riguarda l’IRPEF, a partire dal 31 dicembre 2013, l’acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche passerà dall’attuale 99% al 100%. L’aumento però si sentirà solo sulla seconda o unica rata di acconto Irpef. A sottolinearlo è la stessa bozza:

“effettuando il versamento in misura corrispondente alla differenza fra l’acconto complessivamente dovuto e l’importo dell’eventuale prima rata di acconto”.

IRES

Aumenti anche sull’acconto IRES che, per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre di quest’anno, salirà dal 100% al 101%. Anche questa decisione graverà sulla seconda o unica rata di acconto e il versamento dovrà corrispondere alla differenza tra il totale dovuto e l’importo della prima rata di acconto.

IRAP

Infine, parlando dell’imposta regionale sulle attività produttive in riferimento al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 e a quello seguente, l’acconto sarà pari al 110%.

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