Il crollo dell’oro più forte da 30 anni: aumentano i timori

Erika Di Dio

16 Aprile 2013 - 11:02

Il crollo dell’oro più forte da 30 anni: aumentano i timori

I prezzi dell’oro hanno subito il loro crollo più acuto dal 1980, aumentando i timori tra gli investitori che la decennale corsa del metallo prezioso sia ormai chiusa.

Analisi del crollo

I prezzi dell’oro sono crollati di più di 100 dollari l’oncia, o dell’8,7%, in poche ore lunedì nel bel mezzo di una "disfatta" dei mercati dei metalli, mentre l’argento è caduto dell’11%.

L’indice S&P 500 ha registrato la suo peggiore sessione in sei mesi, chiudendo del 2,3% in meno mentre le società di energia e materiali crollavano.

Il crollo dell’oro verificatosi da venerdì a un minimo di due anni è la più forte caduta di due giorni dal 1983, l’ultima volta che il mercato dell’oro si stava disfacendo. "Questo evento ha veramente testato la risolutezza della gente", ha detto David Rose, responsabile globale del trading di metalli a HSBC. "Le persone ora si chiedono: Quanto ancora vogliamo che l’oro faccia parte dei nostri portafogli?".

L’oro ha goduto di una corsa stellare negli ultimi dieci anni. I prezzi sono saliti di oltre sette volte dal 2001 a un massimo storico di 1.920 dollari l’oncia nel 2011, in quanto gli investitori si sono rivolti verso il metallo come un rifugio dalle turbolenze del resto del mondo finanziario.

Ma, mentre i timori per la crisi del debito della zona euro si ritirano e gli investitori scommettono su una ripresa negli Stati Uniti, il sentiment verso l’oro ha subito un calo. Credit Suisse, Société Générale e Goldman Sachs avevano tutti previsto la fine di tale mercato negli ultimi mesi.

Il crollo di Paulson

Il crollo dei prezzi colpirà gli investitori con grandi holding di oro come John Paulson, il guru degli hedge funds, diventato famoso per aver previsto il crack dei mercati finanziari nel 2008 e diventato ricco scommettendo contro il mercato immobiliare degli Stati Uniti durante la crisi finanziaria.

John Reade, partner e strategist dell’oro di Paulson & Co, ha detto che il fund non ha cambiato la sua tesi di lunga durata sull’oro, sostenendo che il quantitative easing da parte delle banche centrali del mondo alla fine porterà ad un aumento dell’inflazione: "I governi federali hanno stampato soldi ad un ritmo senza precedenti creando la domanda di oro come valuta alternativa. Ed è proprio questa aspettativa che rende l’oro un allettante investimento a lungo termine".

Più della metà degli asset di Paulson & Co è denominato in oro, tra cui la grande maggioranza delle fortuna stessa del signor Paulson, secondo persone vicine alla società.

Timori in circolazione

Ciononostante, i trader hanno detto che gli investitori hanno perso la pazienza con argomenti in base a cui un aumento dell’inflazione è inevitabile, aggiungendo poi che la decisione di Cipro di vendere una parte delle sue riserve d’oro come parte dell’accordo di bail-out ha assestato un forte colpo alla fiducia nel mercato, suscitando il timore che anche altri paesi della zona euro con riserve in oro molto più grandi potrebbero seguire tale esempio.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Financial Times

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