ISEE per chi vive solo: quando spetta il reddito di cittadinanza?

Simone Micocci

22 Gennaio 2019 - 08:00

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Siete appena andati a vivere da soli e volete sapere se avete diritto al reddito di cittadinanza? Qui trovate le informazioni utili per scoprirlo.

ISEE per chi vive solo: quando spetta il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza è stato svelato ufficialmente ma ci sono ancora degli aspetti poco chiari: uno di questi riguarda coloro che vivono da soli da poco tempo, situazione sulla quale ci sono arrivate molte richieste di chiarimento.

Come noto, per avere diritto al reddito cittadinanza bisogna soddisfare diverse condizioni (che potete approfondire qui) tra le quali figura un ISEE in corso di validità non superiore ai 9.360,00€.

Per ISEE si intende l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ossia quello strumento di valutazione della situazione economica del nucleo familiare calcolato sulla base di informazioni raccolte con il modello DSU e su altri dati di vario genere disponibili negli archivi dell’Inps o dell’Agenzia delle Entrate.

Nel dettaglio, si parte nel calcolare l’ISE (Indicatore della Situazione Economica) pari alla somma dei redditi più il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare del nucleo familiare; successivamente l’ISE viene rapportato con il parametro della scala di equivalenza stabilito dalla legge, variabile in base al numero e alla condizione dei componenti del nucleo familiare. Il risultato di questo calcolo è l’ISEE che va rinnovato dal 15 gennaio di ogni anno.

Per capire cosa succede per chi è appena andato a vivere da solo, e su quando a questo spetta il RdC, bisogna fare prima delle considerazioni su quali sono i documenti da presentare per il rinnovo del modello ISEE; vediamo perché.

DSU ai fini ISEE: quali documenti presentare

Ai fini della richiesta di determinate prestazioni sociali legate all’Isee, come appunto il reddito di cittadinanza o anche il bonus bebè, bisogna presentare la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) per l’intero nucleo familiare, la quale - come anticipato - ha validità dal momento della presentazione fino al 15 gennaio dell’anno successivo.

Tra i documenti da presentare per la DSU ai fini ISEE 2019 troviamo:

  • documenti (compreso codice fiscale) del dichiaranti e di tutti i componenti del nucleo familiare;
  • eventuale contratto di affitto;
  • modello 730/2018;
  • modello CU/2018;
  • qualsiasi certificazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, assegni di mantenimento, se percepiti nel 2017;
  • documentazione riferita a fabbricati e terreni posseduti al 31/12/2018;
  • documentazione attestante il valore del patrimonio mobiliare del nucleo familiare al 31 dicembre 2018.

Questo per far capire che in qualunque momento dell’anno presentiate la DSU per l’ISEE 2019, questa fa riferimento a redditi e patrimoni antecedenti al 31 dicembre 2018 (ad eccezione dei redditi esenti da imposta, quelli con tassazione sostitutiva, i trattamenti assistenziali, indennitari, previdenziali non soggetti ad Irpef, i contributi erogati dall’Inps, gli assegni di mantenimento, e i redditi da lavoro o pensione prodotti all’estero per i quali invece si fa riferimento al 2017).

Questa premessa era necessaria per poter affrontare il tema centrale di questo articolo, ossia la possibilità di poter richiedere il reddito di cittadinanza per coloro che da poco tempo sono andati a vivere da soli; come vedremo di seguito, infatti, vi è una netta differenza tra chi si è trasferito nel 2018 e chi invece lo sta facendo in questi giorni.

ISEE per chi è andato a vivere nel 2018: quando spetta il RdC

Il primo caso in esame è quello di una persona che ha scelto di andare a vivere da sola nel 2018, in tempo per certificare il cambio di residenza entro il 31 dicembre dello scorso anno. In tal caso l’ISEE 2019 - aggiornabile dal 15 gennaio di quest’anno - si riferisce al nuovo nucleo familiare che quindi conta di un solo componente.

Prendiamo come esempio un giovane laureato non più a carico dei suoi genitori che da novembre 2018 si è trasferito in affitto, effettuando il cambio di residenza, pur non avendo un lavoro, pagando il canone di locazione (300€ al mese) con i risparmi accumulati negli anni.

Ebbene, questo può presentare la DSU per il suo nucleo familiare (composto solamente da lui stesso) che probabilmente - vista la sua posizione - certificherà un reddito ISEE pari a 0.

Di conseguenza avrebbe diritto al reddito di cittadinanza; anzi, dal momento che l’ISEE e probabilmente il reddito familiare sono pari a zero, questo beneficerebbe dell’integrazione piena percependo 500€ al mese più altri 280€ a titolo di rimborso del canone di locazione (qui maggiori informazioni sul calcolo del reddito di cittadinanza).

ISEE per chi è andato a vivere nel 2019: quando spetta il RdC

Prendiamo il caso dello stesso laureato, cambiando però una condizione: questo è andato a vivere da solo da febbraio 2019. Ebbene, in questo caso il figlio maggiorenne, pur non essendo convivente, non potrebbe presentare una dichiarazione ISEE per il suo nucleo familiare perché - come detto in precedenza - documentazioni e certificazioni sono riferite al 2018 quando lo studente risultava ancora a carico dei genitori ai fini Irpef.

A tal proposito, si legge nel decreto, che il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare di quest’ultimi quando:

  • ha meno di 26 anni;
  • è nella condizione di essere a loro carico a fini Irpef;
  • non è coniugato;
  • non ha figli.

In questo caso, quindi, lo studente appena trasferito potrebbe comunque avere diritto al reddito di cittadinanza ma solo se l’ISEE del nucleo familiare dei suoi genitori fosse inferiore ai 9.360€ e siano soddisfatte le altre condizioni previste dalla misura.

Contrariamente, dovrebbe invece attendere il prossimo anno per fare la richiesta del reddito di cittadinanza quando - a partire dal 15 gennaio 2020 - potrà presentare la DSU ai fini ISEE per il nucleo familiare di cui è l’unico componente.

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