L’INPS ha un deficit di circa 9 miliardi, a causa della fusione con le gestioni dell’ex Inpdap e dell’ex Enpals, che comincia a preoccupare anche Mastrapasqua.
Sono passati circa 4 mesi da quest’articolo: INPS: è profondo rosso. Con un buco da 9 miliardi quale futuro per le pensioni?
Ai tempi il Presidente INPS Antonio Mastrapasqua dichiarava:
"È un disavanzo tutto imputabile alla gestione dei lavoratori pubblici. Un disavanzo contabile che non mette a rischio la stabilità finanziaria del sistema”.
Oggi qualcosa è cambiato. Il deficit di 9 miliardi dell’INPS preoccupa (finalmente) anche Mastrapasqua, per cui la causa dello squilibrio di bilancio è
"imputabile essenzialmente al deficit ex Inpdap, alla forte contrazione dei contributi per blocco del turnover del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali".
Pensioni a rischio?
Evidentemente il disavanzo patrimoniale ed economico, "una cosa che, vista dall’esterno, nel mondo della previdenza, può dare segnali di non totale tranquillità", comincia a destare qualche dubbio anche dall’interno, tanto che Mastrapasqua ha invitato Saccomanni e Giovannini ad un’attenta riflessione e lanciato un appello per arrestare l’incremento della passività:
"Bisogna valutare nelle sedi competenti, l’opportunità di eventuali interventi normativi, tesi a garantire l’efficiente ed efficace implementazione della più grande operazione di razionalizzazione del sistema previdenziale pubblico".
Quale sarebbe la soluzione per Mastrapasqua? Rivedere le norme della fusione con Inpdap ed Enpals, in particolare:
- abbandonare le pratiche di trasferimenti statali non completamente funzionali ai fabbisogni;
- ripristinare una copertura strutturale da parte dello Stato per il pagamento delle pensioni pubbliche.
Basterà? Se non c’è tranquillità per Mastrapasqua figuriamoci per i cittadini!
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