IMU e clausole di salvaguardia: se cade il Governo, ritorna la tassa. Ecco ciò che i politici non dicono

Vittoria Patanè

20 Maggio 2013 - 13:25

IMU e clausole di salvaguardia: se cade il Governo, ritorna la tassa. Ecco ciò che i politici non dicono

“Prevedo un futuro felice per gli americani se impediranno al Governo di sprecare i soldi frutto del loro lavoro, con la scusa di occuparsi di loro”,

diceva Thomas Jefferson a proposito delle tasse. Ma evidentemente gli insegnamenti dell’ex Presidente statunitense non sono arrivati in Italia, perdendosi nei chilometri di oceano Atlantico che ci separano.

L’argomento più discusso degli ultimi mesi è senza dubbio l’IMU: c’è, non c’è, ci sarà, non ci sarà. Ad oggi non è ancora dato sapere.

L’unica cosa certa è che non dovremo pagarla adesso. Ma in futuro? È un’incognita. L’imposta sulla prima casa è infatti stata sospesa fino a settembre, in attesa che il Governo vari una serie di riforme volte a ridurne l’importo o, per i più speranzosi, ad eliminarla completamente.

Ciò che però in pochi dicono è che, se nel corso di questi 100 giorni i nostri rappresentanti non troveranno una soluzione, mettendo da parte punzecchiature varie e ripicche infantili, scatterà in automatico la reintroduzione totale del contributo stabilita dalle cosiddette clausole di salvaguardia. E diciamocelo, conoscendo il modus operandi dei nostri politici, non è del tutto improbabile che questo possa accadere.

Clausole di salvaguardia

Il decreto legge approvato alcuni giorni fa è vincolato dalla suddetta clausola che prevede che, se il Governo non riuscirà a riformare l’intero sistema finanziario sugli immobili entro il prossimo 31 agosto, seguendo tra l’altro le indicazioni contenute nel DEF e rispettando gli impegni presi con Bruxelles, i contribuenti italiani dovranno pagare la prima rata dell’IMU, senza sconti o rimodulazioni, entro il 16 settembre.

Insomma altro che cancellazione e riduzione, il rischio è che il conto salato evitato a giugno ritorni con prepotenza due mesi dopo.

E se cade il Governo?

Il Governo Letta si sa, non è nato proprio sotto i migliori auspici e la sua sopravvivenza ad oggi si gioca su quelle larghe intese che, giorno dopo giorno, sembrano sempre meno salde.
Alla luce di quello che abbiamo detto, la frase pronunciata più volte da Berlusconi e dai vari esponenti del PDL “o aboliamo l’IMU o cade il Governo” per intenderci, assume tutta un’altra luce.

Se infatti il Governo Letta non riuscisse a reggere, cadendo sotto i colpi di questo o di quel partito, il conto, come al solito, lo pagheremmo noi.

Alcuni direbbero, dov’è la novità?. In effetti non c’è, ma stavolta sappiamo da prima a quanto ammonta questo conto: il suo saldo corrisponde proprio alla prima rata dell’IMU.

Insomma se questo Esecutivo non sopravvive almeno fino alla riforma sugli immobili, le clausole di salvaguardia faranno scattare quel meccanismo automatico che prevede la reintroduzione totale della tassa sulla prima casa, senza sconti, senza riduzioni e senza appelli.

Quanti soldi ci saranno sul nostro conto in banca a settembre ad oggi non possiamo prevederlo. Dipende, anche, dalla sopravvivenza dell’attuale status quo politico. Incoraggiante. Molto, molto incoraggiante.

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