Il tema IMU continua ad incendiare il dibattito politico dell’estate 2013. Il governo ha promesso che entro la fine del mese troverà la quadratura del cerchio e prenderà una decisione definitiva sulla questione prima che scada il tempo per il pagamento della rata di settembre. Mentre Pdl, Pd e gli altri partiti a sostegno della maggioranza continuano la battaglia a colpi di proposte e controproposte, il Minsitro Saccomanni ha pubblicato sul sito del suo ministero più di 100 pagine sull’IMU e sulle ipotesi di riforma.
Il Ministro, come scrive lui stesso nel documenti, vuole aggiungere elementi al dibattito mettendo a disposizione uno studio approfondito sulla tassa più odiata dagli italiani e nove possibili ipotesi per la sua rimodulazione e abrogazione totale. Su quest’ultima ipotesi però, il ministro aveva già mostrate scetticismo affermando che avrebbe "dei pesanti effetti regressivi".
Di seguito proponiamo un riassunto delle nove proposte del Ministro Saccomanni inserite del documento pubblicato sul sito del ministero.
Esenzione totale dall’IMU per l’abitazione principale
Prevede il totale annullamento della contribuzione IMU per le prime case esclusi gli immobili classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 analogamente a quanto valeva per la tassa ICI per l’abitazione principale nel 2008. Questa soluzione comporterebbe una perdita di gettito fiscale per le casse dello stato pari a 4 miliardi. Di seguito una tabella contenuta nel documento del Mef che indica i benefici derivanti dall’esenzione dall’ IMU sull’abitazione principale per classi di reddito complessivo dei proprietari:
Secondo il parere espresso dal Ministro questa soluzione, oltre ad essere dispendiosa per lo stato, avrebbe un effetto regresso e non equo dal momento che il beneficio va ad aumentare con la crescita del reddito.
Incremento non selettivo della detrazione di base dell’IMU prevista per l’abitazione principale
L’IMU per l’abitazione principale prevede già delle detrazioni di 200 euro a cui si aggiungono altri 50 euro di detrazione per ogni figlio di età non superiore a 26 anni. La detrazione complessiva accumulabile è di 600 euro a famiglia.
Il meccanismo di detrazioni attualmente in vigore rende esente dall’imposizione IMU sull’abitazione principale circa il 25% degli immobili, assicurando una forma di progressività del prelievo al crescere del valore catastale dell’immobile. L’incremento di tale esenzione aumenterebbe la platea dei contribuenti totalmente esenti dal pagamento dell’IMU. Di seguito una tabella con le quattro possibili attuazioni di tale proposta:
Tale proposta a livello di equità comporterebbe benefici in misura maggiore per i proprietari di abitazioni con rendita catastale più elevata rispetto a quelli con immobili con rendita catastale più bassa. Questo andrebbe anche a svantaggio degli abitanti dei grandi centri urbani dove il valore catastale delle abitazione è più elevato.
Esenzione selettiva dall’IMU per l’abitazione principale in funzione del valore dell’immobile
Questa proposta prevede l’aumento a 437, 508 e 618 euro della detrazione per abitazione principale calcolata in base alla rendita catastale dell’abitazione. Anche in questo caso si profilano quattro scenari possibili per il pagamento dell’IMU:
Questa ipotesi di intervento sull’IMU avrebbe degli effetti positivi dal punto di vista della progressività dell’imposta, ma comporterebbe un notevole minor gettito fiscale per i piccoli Comuni che verrebbero quasi del tutto privati dello loro entrata principale.
Sempre all’interno di questa terza proposta il ministro include anche la possibilità di calcolare le detrazioni IMU in base ad altri parametri:
- la condizione economica del proprietario, parametrata al reddito dello stesso soggetto;
- la condizione economica del nucleo familiare, misurata attraverso l’ISEE;
- i soggetti in condizione di disagio economico, individuato attraverso l’ISEE;
- l’applicazione dei valori OMI per la determinazione della base imponibile IMU
Interventi sull’IMU relativa all’abitazione principale contestuali ad altri tributi
Questa quarta possibilità di intervento sull’IMU, che potrebbe portare nelle casse dello stato cifre tra 2 e 4,3 miliardi, può attuarsi in diverse modalità:
- esenzione dall’IMU per l’abitazione principale con contestuale eliminazione/riduzione della deducibilità ai fini IRPEF delle rendite abitazione principale e reintroduzione totale/parziale in IRPEF dei redditi degli immobili non locati;
- rimborso dell’IMU integrale o parziale attraverso l’attribuzione di un credito di imposta o una detrazione IRPEF;
- esenzione dall’IMU per l’abitazione principale e contestuale rimodulazione della TARES relativa ai servizi indivisibili.
Deducibilità dell’IMU per le imprese
Questa ipotesi di deducibilità dal reddito di impresa della tassa IMU darebbe un pò
di ossigeno alle imprese italiane e aderirebbe alle richieste da sempre avanzate dal settore imprenditoriale circa un alleggerimento del carico fiscale.
Tale proposta di deducibilità IMU per la imprese comporterebbe una perdita di gettito stimata in circa 1,25 miliardi di euro12 relativi a circa 432.000 contribuenti:
Restituzione ai Comuni del gettito derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D
Questa sesta ipotesi di modifica dell’IMU prevede l’eliminazione della riserva allo Stato del gettito IMU, derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad aliquota standard dello 0,76 per cento, prevista dal comma 6, dell’art. 13 del decreto legge numero 201 del 2011. Questa ipotesi determinerebbe una pardita di gettito per lo stato pari a circa 4,66 miliardi di euro.
Tale intervento però non avrebbe conseguenza sul contribuente, ma solo effetti positivi per i comuni che avrebbero entrate incrementate in accordo con la base imponibile dei fabbricati del gruppo D.
Abolizione dell’addizionale comunale all’IRPEF e contestuale incremento dell’IRPEF
L’abolizione dell’addizionale comunale all’IRPEF determinerebbe una perdita di gettito di circa 3,4 miliardi di euro. Per compensare tale perdita si è simulato l’incremento di ciascuna aliquota IRPEF di 0,47 punti percentuali.
Tale proposta presenta però delle criticità nella fase transitoria e quindi sarebbe necessario prevedere un regime transitorio che tenga conto delle specificità normative e applicative proprie dell’addizionale comunale e dell’IRPEF.
Derubricazione della revisione dell’IMU relativa all’abitazione principale a un problema di finanza locale
Questa ottava ipotesi di riforma IMU prevede di utilizzare le risorse a copertura al fine di allentare i vincoli finanziari dei comuni, lasciando a questi ultimi la possibilità, nell’esercizio della propria autonomia tributaria, di ridurre il prelievo IMU per l’abitazione principale e relative pertinenze fino all’azzeramento dell’imposta, attraverso la riduzione dell’aliquota di base pari a 0,4%.
Abolizione della prima rata dei versamenti IMU sospesi ai sensi del D.L. n. 54 del 2013
L’ultima proposta prevede la totale abolizione dell’IMU per le tipologie di immobili coinvolte nel provvedimento di sospensione delineato dal D.L. n. 54 del 2013. Questa ipotesi avrebbe effetti negativi in tema di gettito IMU allo stato di circa 2.4 milioni di euro, di cui 2,1 relativi alle abitazioni principali e 0,3 per terreni e fabbricati rurali.
Nella seguente tabella si riporta, per ciascuna delle singole categorie di immobili interessate dal provvedimento, il gettito su base annua e quello relativo alla quota del 50%:
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