I Btp, spiegati bene

Raphael Raduzzi

8 Febbraio 2023 - 15:58

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Cosa sono i Btp, come funziona la cedola, il rendimento e il tasso di interesse? Qui la guida di Money.it su tutto ciò che c’è da sapere sui buoni del tesoro poliennali.

Nel mercato obbligazionario spiccano i Btp, buoni del tesoro poliennali italiani capaci di attrarre sempre una maggiore attenzione degli investitori privati, singoli cittadini, ma anche imprese e banche, che decidono di «prestare» denaro allo Stato italiano, certi di riavere indietro i soldi dati alla scadenza, maggiorati da cedole e interessi.

Negli ultimi mesi c’è stata una vera e propria corsa da parte dei risparmiatori retail verso obbligazioni, conti deposito e soprattutto titoli di Stato, in particolare Btp.

In questo approfondimento cercheremo di fornire una sintetica ma efficace panoramica su questa forma di investimento, sulle diverse tipologie di Btp, su come vengano emessi questi titoli di Stato e soprattutto dei fattori che fanno variare il loro prezzo e quindi il rendimento globale.

Cosa sono i Btp

In sostanza, i titoli di debito pubblico sono dei prestiti che vengono fatti allo Stato da famiglie, imprese, banche ed altre istituzioni finanziarie e che vengono remunerati con un rendimento. I titoli di Stato variano per breve o lunga durata, per il pagamento di cedole semestrali o meno, per il tasso che può essere fisso oppure variabile.

Tra queste diverse tipologie i più conosciuti e piazzati sul mercato sono i Btp, i buoni del tesoro poliennali, che hanno una durata di almeno 3 anni e possono arrivare a scadenze di addirittura 50 anni. Offrono una cedola semestrale che solitamente è a tasso fisso, ma può essere anche a tasso variabile – ancorata all’andamento di qualche altra variabile macroeconomica come l’inflazione italiana oppure europea, oppure ancora possono essere a tasso misto come i Btp Italia - cioè avere una parte di cedola fissata ex ante, ed un’altra parte aggiuntiva che varia semestralmente.

Che la quota dei titoli di Stato in mano alle famiglie e alle imprese non finanziarie stia aumentando alle lo possiamo notare dai dati di Banca d’Italia. Infatti la quota di debito pubblico in mano ad altri residenti, la linea blu del grafico, è passata dal 7,9% di inizio anno all’8,9% di ottobre 2022.

Distribuzione del debito lordo italiano Distribuzione del debito lordo italiano Fonte: Banca d'Italia

Questo in larga parte grazie ad emissioni pensate proprio per gli investitori retail, come ad esempio il Btp Italia, che nella sua ultima emissione ha raccolto in appena una settimana di collocamento quasi 12 miliardi di euro e la cui prossima è in programma dal 6 al 9 marzo 2023.

Emissione e rimborso dei Btp

I Btp sono emessi con delle vere e proprie aste di collocamento dal dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con un valore nominale solitamente pari a 100, cioè il valore nominale viene espresso in centesimi. Questo vuol dire che se spendo 10.000 euro avrò, all’emissione, dei titoli per un valore di 10.000 euro. Può però capitare che vi siano delle emissioni in cui i Btp abbiano un prezzo di collocamento leggermente inferiore o superiore al 100, in questo caso si parla di quotazione sotto la pari o sopra la pari. In ogni caso, è bene ribadirlo, al termine della ‘vita’ di un Btp questo viene sempre rimborsato a 100. Anche gli interessi della cedola vengono calcolati sul valore nominale a 100.

Prezzo e tassi di interesse dei Btp

Veniamo ora al prezzo dei Btp: una volta collocati sul mercato tramite asta del Ministero questi titoli iniziano ad essere scambiati sul mercato, quindi le dinamiche della domanda e dell’offerta condizionano il prezzo di questi titoli. E ancora una volta, il tasso di interesse conta molto per quelli che è il prezzo del Btp, perché tra il tasso di interesse di un titolo di Stato e il suo prezzo c’è una relazione inversa. Cioè quando il tasso d’interesse diminuisce il prezzo di quel titolo generalmente aumenta e viceversa.

Facciamo un esempio che semplifica ma che risulta utile per capire il meccanismo: se oggi venisse emesso un nuovo Btp decennale con un tasso al 5%, per avere un guadagno annuale di 500 euro si dovrebbero sottoscrivere 10.000 euro di quel Btp. E se domani il tasso di interesse scendesse, poniamo al 2,5%? Il Btp pagherà una cedola inferiore? Ovviamente no, perché il titolo sottoscritto è un paragonabile ad un contratto che continua a valere fino alla fine. Il nuovo tasso si applica ai nuovi titoli, cioè ai nuovi contratti. E quindi col tasso al 2,5% per ottenere 500 euro all’anno non basta più investire 10.000 euro ma ne servono 20.000. E questo spiega perché il vecchio titolo pagato nominalmente 10.000 euro con un tasso al 5% ora potrebbe essere scambiato a 20.000.

Chiaramente questo è un esempio che semplifica, le dinamiche di mercato sono più complesse e coinvolgono ad esempio altri fattori come, ad esempio, la maturità residua del titolo. Comunque, il prezzo di un titolo oscilla sul mercato non solo con cambiamenti nel tasso d’interesse, ma anche sulla base di come il mercato si aspetta che evolverà nel futuro. Per fare un esempio, in questi giorni la BCE ha aumentato il tasso d’interesse di 50 punti, il mercato però aveva scontato già questa ipotesi incorporando le aspettative nel prezzo dei titoli di Stato che infatti negli ultimi mesi è diminuito. Ciò che invece ha stupito sono state le parole di Lagarde, che è sembrata meno dura del solito sugli aumenti futuri, lasciando intendere che forse BCE potrebbe ridurre il ritmo di aumento dei tassi. Ciò è stato letto dai mercati come una affermazione dovish, nel gergo finanziario, cioè di una inclinazione della futura politica monetaria meno restrittiva ed infatti il prezzo dei titoli di Stato italiani è aumentato.

Tasse e credito di imposta per i Btp

Quindi per calcolare il rendimento dei titoli di Stato abbiamo sia le dinamiche del prezzo, sia il tasso di interesse cedolare, ad entrambi i casi ove vi fosse un guadagno, vanno sottratte le tasse che sono agevolate al 12,5%. Nel caso di acquisto del Btp sopra la pari, e quindi di perdita sul prezzo del Btp, si ha anche diritto a un credito d’imposta pari al 12,5% del 48% della perdita da utilizzare entro 5 anni.
E con questo si conclude la nostra panoramica sui Btp, che auspichiamo possa esservi utile.

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