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Grillo, intervista del FT: se la Grecia torna alla Dracma? Un paradiso sulla terra

sabato 18 luglio 2015, di Sara Santarelli

James Politi, giornalista del Financial Times, intervista Beppe Grillo in un golf resort sulla Costa Smeralda. Sul tavolo delle domande, Politi apparecchia i maggiori interrogativi sull’Europa: il piano di salvataggio della Grecia, Tsipras e il referendum, la potenza schiacciante della Germania e la pressione che i creditori hanno operato nei confronti del popolo ellenico.
Per rompere il ghiaccio, Politi chiede a Grillo perché si trovi a passare le vacanze proprio in un golf resort e se gli piace giocare allo stesso, Grillo ammette di trovarsi lì perché il luogo conferisce la pace, ma il golf non è uno sport che fa per lui, per giocare è necessario essere calmi.

Greferendum e Tsipras, quali sono le opinioni di Grillo?
James Politi parte subito all’attacco con il tema più scottante, la situazione della Grecia. Durante il referendum, Grillo è stata uno di quelle figure politiche italiane ad andare sul posto, e a piazza Syntagma ha espresso tutto il suo appoggio al popolo ellenico.
Ha sostenuto il coraggio di Tsipras, nel dire NO alle maggiori potenze europee e alle loro misure restrittive, eppure, ora che si è intavolato il piano di salvataggio della Grecia, muta la sua opinione intorno al leader di Syriza.

A parer di Grillo, se il popolo ellenico ha votato NO, non vuole, naturalmente, essere svenduto durante le trattative, da Tsipras ai creditori europei; il NO doveva essere il baluardo di speranza, democrazia e repubblica. Al contrario, l’accordo Grecia-UE e il conseguente salvataggio dell’economia ellenica ha permesso ai creditori europei di usare "tattiche terroristiche" al fine di umiliare Tsipras, costringendolo a misure di dura austerità.

Inoltre, rivela il comico, la situazione della Grecia, nei giorni pre e post referendum, è stata di gran lunga ingigantita dai media italiani:

«Sono andato lì con pane, formaggio e calze di nylon, per dare una mano. Pensavo di trovare la gente per terra che urlava disperata, invece ho trovato una città splendida, con i ristoranti pieni. C’erano tanti turisti. Si mangiava bene, con 18-20 euro. Era pulito. Sono sicuro che se si riprendessero la dracma avrebbero un anno di problemi, ma poi diventerebbero il paradiso in terra con 10 milioni di persone».

Per risollevare la situazione della Grecia, auspica Grillo, bisogna tornare alla dracma ed istituire un paradiso sulla terra.

L’Italia voterebbe il SI o il NO all’euro?
James Politi ammette di non vedere una riuscita positiva di uno stesso referendum, come quello in Grecia, in Italia, ma Grillo non è d’accordo. Prevede una possibile grande affluenza alle urne e buone possibilità di vincita per il NO all’euro; in Italia si è avuta un’esperienza drammatica e negativa, conseguente alla moneta unica europea, con non pochi problemi legati all’economia del Paese.

Per l’Italia, Beppe Grillo, auspica una rivoluzione civica contro lo Stato. Non vengono incentivate le piccole e medie imprese, che sono la perla d’Italia, proprio per questo parte degli stipendi dei parlamentari pentapartiti sono volti ad aiutare i piccoli imprenditori.

«È il reddito che ti inserisce nella società, non il lavoro, perciò dev’essere garantito fin dalla nascita. Il mio sogno è un reddito universale, con un sistema fiscale completamente diverso per finanziarlo».

Grillo per l’Italia propone l’introduzione del reddito di cittadinanza per gli italiani che cercano lavoro, pari a 7.200 euro annui, e, una misura di revisione del sistema fiscale italiano, con una tassa unica basata unicamente sui consumi.

Accordo Grecia-UE, cosa ne pensa il comico?
Alla domanda, cosa ne pensa dell’accordo fra Grecia-UE, Beppe Grillo sembra essere titubante a dare una risposta esaustiva:

«Non lo so, è sempre la stessa storia. Ogni nazione ha perso la sua sovranità»
«Abbiamo delegato la politica ai banchieri. La Banca centrale europea è dentro la Deutsche Bank e la Deutsche Bank è dentro la Bundesbank».

Riguardo la potenza degenerata che Angela Merkel e Jean-Claude Juncker hanno avuto modo di operare sulle nazioni deboli dell’Europa, Grillo ritiene che essi:

«Hanno una specie di malattia, si chiama alessitimia, che significa difficoltà a riconoscere le emozioni degli altri, il dolore, il piacere, la gioia».

«Loro non si preoccupano di aver ridotto decine di milioni di persone alla fame per far quadrare i conti, sono danni collaterali. Abbiamo affidato le nostre vite a persone che della vita non sanno nulla».

Il leader del M5S ricorda che si è entrati nella zona euro per il bene dell’Italia e dell’Europa stessa, ma dal 2000 in poi gli indicatori economici, finanziari e sociali sono sensibilmente peggiorati.

Qual è la considerazione di Grillo per il premier Renzi?
Per il Financial Times, Politi si spinge a domande impertinenti, ma Grillo, nonostante la sua compostezza per fare bella figura, non si lascia piegare dalla mordace lingua dell’interlocutore. Renzi?
Per Grillo:

«È solo un curatore fallimentare con un po’ più di verve degli altri. E mente. Dice una cosa in televisione, noi andiamo a verificare i fatti e sono completamente diversi. È moralmente ritardato».

Sicuramente fra le due personalità politiche non è presente un rapporto di stima reciproca e il leader pentapartito ci tiene a sottolinearlo.

Papa Francesco e il suo populismo. Cosa ne pensa Grillo?
Papa Francesco si è molto avvicinato al populismo, non solo italiano, ma internazionale. Grillo scherzando rivela a Politi che «Noi siamo francescani». Ritenendo il M5S basato sulla solidarietà e sull’uguaglianza; sostiene che è il papa ad aver copiato i principi del movimento grillino.

Obama. Sono grandi le aspettative sul Presidente della casa bianca?
Ultima curiosità, quella di Politi, prima di lasciare Beppe Grillo alla sua vacanza al mare; qual è la sua opinione nei confronti della grande figura del presidente degli Stati Uniti?

«Prima pensavo che Obama fosse un uomo meraviglioso, ma poi ho un po’ rivisto la mia opinione su di lui».

Palesa questo perché il comico genovese è contrario al trattamento transatlantico sul commercio, ritenendolo una vera e propria follia:
«Mangeremo parmigiano fatto con latte in polvere e pollo al cloro. Per gli americani le leggi sono ostacoli ai profitti, è una mentalità differente».

Sul versante opposto, però, palesa la sua ammirazione e soddisfazione per l’accordo raggiunto in Iran riguardo il nucleare; è un patto di grande importanza storica.

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