Green pass al lavoro, si cambia: aggiornate le regole per vaccinati e non

Simone Micocci

18 Novembre 2021 - 10:15

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Approvata in Parlamento la legge di conversione del decreto 127/2021 con il quale è stato introdotto l’obbligo del green pass sui posti di lavoro. Ecco cosa cambia.

Green pass al lavoro, si cambia: aggiornate le regole per vaccinati e non

Cambiano le regole per l’obbligo del green pass sui posti di lavoro. Anche la Camera dei Deputati, dopo il Senato, ha approvato l’emendamento sostitutivo del disegno di legge n° 2394 di conversione del decreto legge 127/2021, quello che per intenderci ha imposto il green pass per poter lavorare.

Le novità approvate sono diverse, con le regole sul green pass nei posti di lavoro che quindi devono essere aggiornate. Il tutto nell’attesa che il Governo, probabilmente con un nuovo decreto da approvare in vista del Natale, valuti se introdurre nuove regole per rilascio e durata del green pass.

Nell’attesa di ulteriori sviluppi, ecco un aggiornamento sulle nuove regole del green pass introdotte in fase di conversione in legge del decreto 127/2021.

Green pass al lavoro: controlli più semplici

La legge di conversione, quindi, è stata approvata - senza modifiche - dalla Camera dei Deputati e dal Senato e quindi l’iter parlamentare si conclude qui. Modifiche che, come vedremo, rendono più semplice l’attività di verifica del possesso del certificato verde richiesto a coloro che intendono accedere ai luoghi di lavoro.

A tal proposito, una delle novità più importanti è quella per cui i lavoratori che lo vorranno, sia nel settore pubblico che in quello privato, potranno consegnare al datore di lavoro la copia della loro certificazione. Lo scopo è chiaro: per tutto il periodo in cui il green pass in questione sarà valido, infatti, questi saranno esonerati dai controlli quotidiani.

Una semplificazione importante, in quanto riduce le tempistiche per i controlli del green pass di tutti i giorni. Non mancano le polemiche a riguardo: c’è già chi parla di violazione della privacy, ma bisogna considerare che non si tratta di un obbligo ma solamente di una possibilità. Una decisione che dovranno prendere in totale libertà dipendenti e datore di lavoro.

Green pass al lavoro per chi è in somministrazione

Anche i lavoratori in somministrazione, ovviamente, devono essere in regola con il green pass. Ma il testo originario del decreto legge 127/2021 non chiariva chi si dovesse occupare del controllo, ossia se un tale onere fosse di competenza dell’azienda somministratrice oppure dell’utilizzatore.

Ebbene, in Parlamento viene aggiunto un comma che non lascia spazio a interpretazioni: la verifica del rispetto delle regole spetta all’utilizzatore, mentre il somministratore ha solo l’onere d’informare i lavoratori riguardo alla sussistenza delle predette prescrizioni.

Green pass scaduto durante l’orario di lavoro: cosa succede?

Fino a oggi il lavoratore che accede ai luoghi di lavoro con green pass valido deve essere certo che la certificazione duri almeno fino al termine della giornata lavorativa. In caso contrario, ossia qualora la certificazione dovesse scadere durante l’orario di lavoro, questo dovrebbe fare ritorno a casa.

Con la conversione in legge, però, viene spiegato che alla scadenza della validità del green pass i lavoratori possono restare sul luogo di lavoro, per il solo tempo necessario a portare a termine il turno. Ovviamente la scadenza del green pass in questo caso non dà luogo alle sanzioni previste per chi lavora senza certificazione.

Azienda con meno di 15 dipendenti: sostituzione di chi è senza green pass

Viene modificata anche la parte che autorizza l’azienda con meno di 15 dipendenti a sostituire il lavoratore assente da almeno 5 giorni per mancanza di green pass.

Nel dettaglio, viene spiegato che:

  • il primo contratto di sostituzione ha durata di 10 giorni, i quali sono tutti giorni lavorativi;
  • alla scadenza dei 10 giorni il rapporto di lavoro è rinnovabile per altri 10 giorni. Ma non ci sono limiti: il rinnovo può esserci tutte le volte che si vuole, a patto di non superare il limite del 31 dicembre 2021, data in cui - almeno per il momento - termina l’obbligo di certificazione per lavorare.

Resta, quindi, il diritto per il lavoratore assente ingiustificato di conservare il posto di lavoro.

Green pass al lavoro: cos’altro cambia?

Non ci sono poi altri cambiamenti rilevanti. Ad esempio, resiste la regola per cui anche i luoghi di lavoro costituiti da abitazioni private necessitano dell’obbligo del green pass. Tale regola, dunque, vale anche per colf e badanti, come pure per le baby sitter.

Niente green pass, invece, per il lavoro da remoto.

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