Cos’è il Green New Deal e cosa prevede? Il significato

Violetta Silvestri

16/01/2020

16/01/2020 - 15:38

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Cos’è il Green New Deal e cosa prevede? Il significato del grande progetto UE per la sostenibilità ambientale

Cos’è il Green New Deal e cosa prevede? Il significato

Cos’è il Green New Deal, cosa prevede e qual è il significato del termine? La rivoluzione sostenibile dell’Unione Europea è appena iniziata per cui queste domande appaiono oggi più lecite che mai.

Per capire la portata epocale di tale svolta ambientale della Commissione UE targata Ursula von der Leyen basta mettere in evidenza l’obiettivo strategico del piano: trasformare il vecchio continente nel primo blocco di Paesi a impatto climatico zero entro il 2050.

Ieri, martedì 14 gennaio, il Parlamento UE ha segnato la prima tappa dell’ambizioso progetto di legge. La plenaria ha approvato l’ingente piano di investimenti per concretizzare la trasformazione sostenibile degli Stati membri.

Per capire davvero cos’è il Green New Deal, cosa prevede e qual è il suo significato è necessario indagare sull’impatto economico e finanziario che avrà per i sistemi produttivi dei singoli Paesi UE. L’impegno richiesto, infatti, è importante e produrrà effetti visibili su economia e mondo del lavoro.

Cos’è il Green New Deal: il significato

Letteralmente, il significato di Green New Deal è quello di nuovo patto verde. D’altronde non appena si è insediata alla presidenza della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ha subito fatto capire che la sfida ambientale sarebbe stata una priorità nell’agenda comunitaria.

Il significato del Green New Deal è proprio quello di risposta (con misure concrete) all’emergenza dei cambiamenti climatici. Per la prima volta, una legge vincolante per tutti i Paesi UE ha sancito il raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050.

Il progetto normativo ha lo scopo di favorire una transizione equa e giusta verso un’economia sostenibile e con impatto ambientale zero in tutti i Paesi membri. Il focus sarà soprattutto sulla realizzazione di una trasformazione equilibrata, che non lasci indietro nessun cittadino e regione del blocco UE.

Ursula von der Leyen, consapevole dell’ambizioso mutamento richiesto ai singoli Stati, ha voluto presentare il progetto con parole rassicuranti:

“Il Green Deal europeo è la nostra nuova strategia per la crescita. Ci consentirà di ridurre le emissioni e di creare posti di lavoro.”

Anche il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha parlato di cos’è il Green New Deal sottolineando che:

“Una Europa verde non vedrà la luce dall’oggi al domani. Inserire la sostenibilità al centro del modo in cui investiamo richiede un cambio di mentalità. Stiamo compiendo un importante passo per raggiungere questo obiettivo.”

Gli obiettivi del progetto

Cosa significa, dunque, il Green New Deal e quali obiettivi vuole raggiungere? Nello specifico, la legge intende decarbonizzare il settore energetico, che rappresenta il 75% delle emissioni inquinanti.

La trasformazione, inoltre, riguarderà tutto il sistema di produzione industriale. Innovare l’intero comparto e diventare leader mondiali nell’economia verde è l’ambizioso obiettivo della legge.

Anche la mobilità dovrà essere ripensata in termini di sostenibilità. I trasporti sono responsabili per il 25% delle emissioni inquinanti nel continente. Sarà fondamentale ripensare i mezzi di spostamento nei Paesi UE per impattare al minimo sull’ambiente.

Infine, il progetto coinvolgerà anche l’edilizia, favorendo la costruzione di nuovi edifici abitativi e la manutenzione di quelli esistenti in un’ottica di risparmio energetico.

Tutti i Paesi saranno coinvolti in questa rivoluzione verde. Il significato del Green New Deal, infatti, è iniziare un cammino comunitario verse le emissioni zero.

Naturalmente, il sostegno finanziario verrà strutturato in base alle attuali strutture economiche degli Stati. Le economie più dipendenti dal carbone e dai combustibili fossili, come il blocco dell’Est - con la Polonia in primis, molto scettica sul progetto - riceveranno maggiori finanziamenti.

Cosa prevede il piano di investimenti UE per la sostenibilità

Ora che abbiamo capito cos’è il Green New Deal e il suo significato vale la pena di concentrarsi sul cosa prevede questo progetto europeo. Per rendere davvero concreto l’obiettivo della neutralità climatica nel 2050, sarà necessario avviare un complesso e ingente piano di investimenti.

Tutti gli Stati UE, infatti, riceveranno un pacchetto di aiuti finanziari per mettere in moto con iniziative efficaci la transizione. Con la votazione parlamentare di ieri, l’Unione Europea ha proprio messo in chiaro cosa prevede il Green new Deal a livello di impegno finanziario.

Gli investimenti totali saranno di 1.000 miliardi di euro in 10 anni. Saranno attivati diversi fondi, necessari alle varie regioni europee per iniziare la riconversione economica, produttiva e del mondo del lavoro.

Il motore finanziario del progetto sarà il Meccanismo di transizione equa, che si baserà su tre canali di finanziamento principali. Innanzitutto ci sarà un fondo specifico proveniente dalle casse dell’UE, che stanzierà 7,5 miliardi.

Gli Stati potranno beneficiare di questo denaro, integrandolo con i contributi provenienti dal fondo sociale europeo Plus, dal fondo europeo di sviluppo regionale e da eventuali risorse nazionali.

Un ruolo importante nell’erogazione di investimenti lo avrà InvestEu, un programma comunitario già esistente che potrà muovere fino a 279 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati da indirizzare esclusivamente a progetti ambientali e climatici.

Il Meccanismo di transizione equa, infine, includerà un sistema di prestito a favore del settore pubblico con il sostegno della Banca Europea per gli Investimenti, per muovere risorse tra i 25 e i 30 miliardi di euro.

L’imponente impegno finanziario e in termini di investimenti mette in evidenza cos’è il Green New Deal e quale sia il suo significato per l’intero continente. Il progetto, se riuscirà nei suoi intenti, potrà realmente dare una svolta al sistema Europa.

Distribuzione dei finanziamenti per Paese

Il fondo messo a disposizione dall’Unione Europea per il Green New Deal di 7,5 miliardi di euro verrà distribuito nei vari Paesi membri in base alle necessità economiche di ognuno per raggiungere la neutralità.

La quota erogata ad ogni Stato, quindi, sarà diversa. La Polonia, per esempio, con un’ industria fortemente legata al carbone, avrà bisogno di più denaro per realizzare la transizione.

In generale, i Paesi membri riceveranno importi in base a specifici progetti di riconversione presentati e analizzati dalla Commissione.

I primi dati resi di noti da Bruxelles hanno stimato la seguente ripartizione del fondo in milioni di euro:

  • Italia: 364
  • Belgio: 68
  • Repubblica Ceca: 581
  • Danimarca: 35
  • Germania: 877
  • Estonia: 125
  • Irlanda: 30
  • Grecia: 294
  • Spagna: 307
  • Francia: 402
  • Croazia: 66
  • Cipro: 36
  • Lettonia: 68
  • Lituania: 97
  • Lussemburgo: 4
  • Ungheria: 92
  • Malta: 8
  • Olanda: 220
  • Austria: 53
  • Polonia: 2.000
  • Portogallo: 79
  • Romania: 757
  • Slovenia: 92
  • Slovacchia: 162
  • Finlandia: 165
  • Svezia: 61

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